Anche in occasione della recente festa della donna si è parlato poco di imprenditoria femminile. Proviamo noi a dare un contributo in tal senso raccontadovi della cooperativa sociale Cooperprint, che lo Studio assiste fin dalla sua fondazione. Cooperprint nasce a fine 2020 da un’operazione di workers buyout, cioè la rigenerazione di un’impresa realizzato mediante l’acquisto da parte di alcuni lavoratori dell’impresa stessa. È una storia di reale solidarietà, dato che il 60% dei dipendenti appartiene a categorie svantaggiate. Non solo, ma Cooperprint è anche un bellissimo inno alla vera parità di genere ed alla capacità manageriale delle donne: le socie fondatrici, Monica, Rita e Manuela, sono tre donne e donne sono anche il 60% dei dipendenti ed il 100% del consiglio di amministrazione. Visitando la sede di Pregnana, situata all’interno della Casa della Solidarietà, si può toccare con mano il grande affiatamento che regna tra loro e i dipendenti e l’aria di creatività e voglia di fare che si respira in ogni angolo della cooperativa.

Le fondatrici di Cooperprint. Da sinistra: Manuela, Rita e Monica
“La nostra storia- ci raccontano le fondatrici- affonda le radici nel 1990, quando nasce la cooperativa dalla quale, attraverso un’operazione di workers buyout, abbiamo acquisito il ramo d’azienda. Nel corso degli anni, la cooperativa aveva sviluppato due settori distinti: uno dedicato all’assemblaggio e l’altro alla stampa e alla copisteria, ambito in cui eravamo attivamente impegnate da tempo. Negli ultimi anni la stessa Cooperativa era in una fase di difficoltà, che con l’avvento del covid è diventata di vera e propria crisi e si pensava di chiudere il ramo Tipografia/Copisteria, lasciando senza occupazione i dipendenti (compresi gli svantaggiati) di quest’ultimo. Ma noi non volevamo arrenderci e così è nata l’idea dell’acquisizione del ramo d’azienda: non potevamo far morire una realtà presente da anni sul territorio e socialmente importante, una realtà in cui avevamo sempre creduto, in cui continuavamo a credere e che rappresentava un pezzo della nostra vita e di quella dei lavoratori! Ora sembra facile a dirsi e a farsi; tutt’altro! Ci guardavano come se fossimo matte, ma siamo andate avanti, nonostante lo sforzo economico enorme e le notti insonni a pensare. Come se non bastasse, appena completato il workers buyout è arrivata la seconda ondata della pandemia, quindi niente eventi per cui stampare volantini o manifesti e tutto il materiale conseguente. Nel frattempo il nostro vecchio tipografo ha raggiunto l’età della pensione e il tipografo assunto in sua sostituzione ci ha abbandonato da un giorno con l’altro. Ma anche in questo caso siamo andate avanti e abbiamo messo in cantiere il primo grande progetto: “Stile Solidale”, una collezione di t-shirt e borse nata dai disegni dei ragazzi con disabilità e offrendo una formazione non convenzionale a favore di individui svantaggiati.

Un volantino del progetto Stile Solidale
La tenacia delle ragazze è stata premiata e la cooperativa ha continuato a crescere, garantendo la stabilità occupazionale. In particolare, l’ultimo anno è stato ricco di traguardi. A maggio Cooperprint si è aggiudicata il premio “Pollicione d’Oro” attribuito dal Cnos-Fap di Arese, come riconoscimento per la meritoria e continuativa opera di formazione dei ragazzi in azienda, nell’ambito dei PTCO alternanza scuola-lavoro; a dicembre è stata poi la volta del “Women Value Company”, prestigioso riconoscimento promosso da Intesa San Paolo e Fondazione Bellissario, riservato alle PMI che si distinguono per cultura aziendale inclusiva e capacità di valorizzare il talento femminile. “Il 2024 è stato davvero importante- conferma Anna Carbotti, che affianca le fondatrici nel direttivo della cooperativa- Abbiamo introdotto macchinari più performanti che ci hanno permesso di ampliare e migliorare ulteriormente la nostra offerta. Questo sviluppo non solo ha rafforzato la nostra capacità produttiva, ma ha anche contribuito a consolidare la nostra missione sociale, favorendo il trasferimento di nuove competenze agli addetti e aumentando l’impatto positivo del progetto sulla comunità”

Women Value Company. La consegna del riconoscimento nelle mani di Monica Porro
Oltre ai riconoscimenti, la novità forse più importante del 2024 è stata l’acquisizione di Arti Grafiche Longo, azienda di Bareggio attiva dal 1992. A spiegarci l’importanza per Cooperprint di questo passo sono direttamente le ragazze del direttivo: “Arti Grafiche Longo Eugenio rappresenta uno dei principali produttori nell’ambito della stampa litografica della nostra zona. Il signor Longo ha portato avanti da solo l’azienda per oltre 30 anni e sempre con risultati considerevoli; ora però intende dedicare alla famiglia tempo di qualità, dopo una vita di sacrificio e dedizione al lavoro. Eugenio ha proposto quest’operazione a Cooperprint perché ben conosce la nostra mission e la nostra realtà produttiva. La prospettiva di lasciare la sua eredità alla cooperativa lo rende sereno ed orgoglioso e l’acquisto del ramo d’azienda non consisterà nel mero trasferimento dell’avviamento e dei macchinari, ma comprenderà un rapporto di collaborazione con il Sig. Longo, che in un primo periodo affiancherà e formerà il nostri tipografi, e sarà punto di riferimento del nuovo rapporto tra noi e i suoi clienti. Nel suo complesso l’operazione ci permetterà un considerevole aumento del fatturato e dell’autonomia di produzione, oltre a un conseguente mantenimento e aumento dei livelli occupazionali”. L’acquisizione, operativa dal primo ottobre e che ha già permesso di incrementare i livelli occupazionali con l’assunzione di un nuovo tipografo, consentirà un aumento del lavoro per i ragazzi svantaggiati, dando loro la possibilità di sperimentare nuove operazioni e valorizzare ancora di più le proprie capacità. Sarà una crescita lavorativa per tutti e una sfida soprattutto per le fondatrici, che puntano a fare entrare la Cooperprint in una nuova prospettiva rivolta al futuro.