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Fate mente locale e pensate al vostro comune di residenza o a quello che ospita il vostro posto di lavoro. Quanti musei d’impresa esistono in questi comuni? È probabile che la risposta non sia molto incoraggiante. Certo, non mancano brillanti eccezioni sul territorio, a cui dedicheremo nei prossimi numeri degli approfondimenti, come il museo Officina Rancilio 1926 di Parabiago, il Museo CIFA a Senago, la Galleria Campari a Sesto San Giovanni, il MUMAC del Gruppo Cimbali a Binasc e naturalmente il museo storico dell’Alfa Romeo di Arese; è vero anche che i musei aziendali sono in aumento e che la sensibilità sul tema è maggiore rispetto anche a qualche anno fa, grazie anche alla meritoria opera dell’associazione Museimpresa. Tuttavia è indubbio che ci sia ancora tanto da lavorare sul versante della valorizzazione della memoria aziendale. Il discorso vale innanzitutto per molte grandi aziende, ma anche noi piccole e medie imprese siamo chiamate a fare di più. Non tutti possono pensare di realizzare un museo d’impresa, per il quale occorre innanzitutto una storia, uno spazio adeguato, reperti ed una certa disponibilità d’investimento; quasi tutti, però, potrebbero in qualche modo valorizzare la loro storia: con un opuscolo, non facendo passare invano un anniversario, ritagliando un piccolo spazio all’interno dell’azienda dove raccontarsi, attraverso oggetti o pannelli descrittivi. Questa lacuna diventa ancor più sorprendente, se pensiamo che l’Italia è storicamente un paese ad alta presenza museale e che il nostro territorio, quello del Nord Ovest Milano, è uno dei più rilevanti dal punto di vista industriale ed economico non solo del Paese, ma dell’intera Europa. 

Perché un’impresa, anche di piccole dimensioni, dovrebbe valorizzare la sua storia? Ci sono almeno tre ragioni, ideali e concrete. Innanzitutto sarebbe importante non disperdere un vero e proprio patrimonio di memoria, che come tale è sempre unico e peculiare; inoltre, far conoscere il valore creato negli anni dall’impresa e la sua ricaduta concreta sul territorio assume un significato sempre più profondo nel nostro tempo, un tempo in cui continua ad imperare, soprattutto a livello di burocrazia amministrativa, un diffuso e malcelato pregiudizio anti-impresa. C’è poi un ulteriore aspetto di cui tenere conto: la storicità di un’impresa, infatti, può procurare vantaggi competitivi, in quanto è un dato oggettivo su cui fondare un giudizio di affidabilità ed un presupposto per il rafforzamento delle proprie competenze distintive. Non basta però avere una storia, bisogna che questa sia raggiungibile dal mercato; occorre, quindi, comunicarla in modo efficace. 

Ecco perché, ribadita ancora una volta l’importanza di coltivare la memoria d’impresa, intraprenderemo a partire dai prossimi numeri un viaggio tra le realtà più belle del nostro territorio nel campo dell’heritage aziendale.

 

Veduta esterna del museo aziendale Officina Rancilio 1926 di Parabiago, una delle realtà più significative del nostro territorio