Lo scorso 13 febbraio abbiamo partecipato al convegno “Welfare abitativo: scenari di un governo possibile”, promosso da Sercop. La grande affluenza di pubblico ha testimoniato una volta di più come il tema casa, anche se generalmente poco trattato dai grandi media nazionali, sia in realtà una sfida sempre più centrale per i territori e le pubbliche amministrazioni, in particolare proprio nel nostro Nord Ovest Milano.

La grande partecipazione al convegno
Quali le ragioni alla base? Innanzitutto, la crisi occupazionale, l’evoluzione del mercato del lavoro e il restringimento del credito hanno fatto sì che il 25% circa della popolazione del rhodense sia a in condizione di vulnerabilità. A questo contesto di disagio economico per una fetta non trascurabile di cittadini, si è aggiunta un’ulteriore variabile: l’aumento dei prezzi degli immobili, legato alla tendenza generale in atto ormai da anni a Milano ed alla maggior attrattività del nostro territorio, dovuto anche al recente ulteriore sviluppo dell’autostrada e dell’area ex Expo (basti pensare che in tutte le città del rhodense è in aumento il numero di B&B e affittacamere: solo a Rho si è passati da 50 a quasi 200 in dieci anni).
Il risultato di tutte queste spinte è evidente ed è monitorato costantemente in termini quantitativi grazie ad ADA, l’Agenzia Dell’Abitare, nata nel 2015 in co-progettazione tra La Cordata e la stessa Sercop, attiva in tutti e nove i comuni dell’ambito rhodense. Alcuni dati relativi al solo 2024 danno l’idea di quanto la tematica casa sia sempre più centrale: ADA ha ricevuto più di 180 richieste di colloqui, oltre a circa 2190 telefonate per richieste di supporto o informazioni, 930 ingressi in agenzia e quasi 4.000 mail, per un totale di circa 1500 conversazioni telematiche. “Sempre più persone sono in una sorta di limbo- spiega Guido Ciceri, direttore generale di Sercop- perché non rientrano nella soglia di povertà (e quindi non possono accedere all’edilizia pubblica), ma al tempo stesso non si trovano nemmeno in una fascia di sicurezza economica: di conseguenza, per loro la casa può essere davvero un fattore che porta a rischiare una condizione di vulnerabilità”

I relatori del convegno e il sindaco di Rho, Andrea Orlandi. Foto de Il Giorno
“Siamo di fronte ad un tema sempre più preponderante- conferma Maria Cecilia Scaldalai, vicesindaco di Lainate con delega al welfare ed alla socialità- a livello di ambito, infatti, con le iniziative di edilizia popolare copriamo solo il 60% del fabbisogno. Lainate è in prima linea, essendo il secondo comune dell’ambito, dietro solo a Rho, per numero di immobili riservati all’housing sociale, ossia quegli alloggi destinati agli inserimenti abitativi temporanei, che prevedono un’uscita verso l’offerta abitativa pubblica o privata dopo un percorso di supporto, un percorso che contempla diversi servizi, quali per esempio la ricerca o il consolidamento di un’occupazione lavorativa o la consulenza per una corretta gestione del reddito familiare. Ora serve però un salto di qualità nella percezione del problema: la questione abitativa non deve più essere vista solo come un tema sociale, ma anche e soprattutto come un tema economico a 360 gradi. Vanno coinvolti tutti gli attori del territorio, a partire dagli imprenditori”. Una necessità, quella di un nuovo approccio condiviso, ribadita dallo stesso Guido Ciceri: “Uno degli obiettivi del convegno era allineare le conoscenze e le informazioni, per poter così impostare una nuova fase di progettazione in un contesto di maggior sinergia tra tutti gli attori del territorio”