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Short Out: un festival dal sapore internazionale nel cuore di Lainate

Dal 15 al 17 luglio una grande ventata di arte, cultura e vitalità si espanderà nel cuore di Lainate. Fra due settimane, infatti, nella suggestiva cornice del Teatro Naturale di  Villa Visconti Litta, avrà luogo la prima edizione di Short Out, un festival cinematografico dal respiro internazionale: saranno in gara 20 opere provenienti dall’Italia e da tutto il mondo, che si contenderanno i premi Best National, Best International e Best Film. Oltre alle proiezioni sono previsti diversi momenti di aggregazione (mostre, interviste, aperitivi, stand commerciali e food&beverage) che renderanno il week end un appuntamento imperdibile per tutta la cittadinanza. La cosa però ai nostri occhi più bella non sono il livello dei cortometraggi e del programma, che pure sono fondamentali, ma il fatto che questo grande evento sia stato pensato e realizzato interamente da un gruppo di giovani under 30 del nostro territorio: Odoardo Maggioni, Luca Garavaglia, Roberto Clerici, Francesca Veraldi, Federica Speziali, Flavio Piccoli e Silvia Filipazzi, che insieme hanno costituito Tutti Frutti ETS, l’associazione culturale che sta organizzando il Festival.

Con questi presupposti Studio Muliari non ha avuto difficoltà a decidere di sponsorizzare l’iniziativa. Oltre al piacere di sostenere un gruppo di giovani lainatesi, abbiamo condiviso anche gli obiettivi di fondo, e cioè il voler rappresentare uno spazio di riflessione sui temi che attraversano la periferia, valorizzando l’arte e la cultura cinematografica e promuovendo l’inclusività nella provincia.

Il team di giovani alla guida di Short Out. Da sinistra: Federica Speziali, Odoardo Maggioni, Francesca Veraldi, Roberto Clerici e Luca Garavaglia

In questi giorni abbiamo incontrato Luca Garavaglia, direttore artistico di Short Out insieme a Odoardo Maggioni, e gli abbiamo chiesto com’è nata questa bella idea, i motivi che hanno spinto gli organizzatori a individuarne i temi di fondo e i traguardi futuri che si pone Tutti Frutti.

Luca Garavaglia, direttore artistico di Short Out Festival con Odoardo Maggioni

Come nasce l’idea del Festival?

Nasce dalla passione per il cinema e dalla voglia di creare qualcosa per la comunità. Per il nostro territorio, infatti, con gli altri soci fondatori di Tutti Frutti ETS negli ultimi 5 anni abbiamo messo in piedi diverse iniziative: cineforum, incontri con l’autore, mostre fotografiche e pittoriche, altri eventi dall’ampio respiro culturale quali poetry slam e tornei di scacchi. Organizzando questi appuntamenti, a poco a poco, abbiamo cominciato a mettere a fuoco questa idea del Festival, che ha preso vita quest’anno con il fondamentale sostegno dell’Amministrazione Comunale. Siamo convinti che i giorni del Festival non avranno solamente un significato artistico, ma saranno una grande occasione di vitalità e socialità per tutta la città, anche grazie agli eventi collaterali in programma.

Perché puntare sui cortometraggi e sul concetto di margine e periferia?

A nostro avviso, il cortometraggio rappresenta un modo di pensare e fruire il cinema quantomai contemporaneo: in pochi minuti una storia viene svelata, indagata e risolta. Non solo, ma il conseguimento di questa operazione ha il potere di rivelare i germogli di nuovi talenti emergenti. I corti hanno poi una natura democratica, avendo costi contenuti e puntando solo sulla forza di un’idea. Per questo abbiamo scommesso su questa forma d’arte, che già nel resto del mondo è riuscita a ritagliarsi i propri giusti spazi e la propria dignità. Per quanto concerne invece il concetto di margine occorre fare un discorso più ampio. La valorizzazione degli spazi periferici – come lo è Lainate, dal punto di vista della città metropolitana – diventa quanto mai attuale in un momento storico che investe sull’accentramento. Alla periferia, al margine, viene invece ingiustamente attribuito un ritardo nella produzione artistica; riteniamo invece che nei margini esista una linfa artistica degna di valorizzazione e che lo spazio del festival possa essere uno spunto di riflessione su una tematica non adeguatamente approfondita.

State già ragionando sul futuro della rassegna?

In questi giorni siamo ovviamente concentrati sul portare a casa questa edizione, ci sono tantissime cose a cui dover pensare! Tuttavia, il nostro orizzonte è certamente più ampio. Il sogno per il futuro, ricollegandoci anche al discorso della valorizzazione dei margini e delle periferie, è quello di rendere Short Out un festival duraturo e diffuso, che possa quindi coinvolgere anche città e paesi limitrofi, con proiezioni ed eventi correlati.

Tutto pronto per il primo Ciak di Short Out Festival…