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LEGGEREZZA E VISIONE: ECCO A VOI MILANOSULSET

 

Dal 2021 è attiva a Milano una realtà dinamica, giovane ed in continua crescita: Milano sul set, scritto in realtà tutto attaccato, Milanosulet

Da sinistra: Alex, Gabriele, Marco e Giulia

 

Milanosulset nasce come pagina Instagram su iniziativa del giovane regista Marco Celotti. A Marco si sono presto aggiunti Gabriele Gratti, Giulia Dei ed Alex Manea. L’idea alla base della pagina era, ed è tutt’ora, quella di “portare umanità ed empatia in un mondo che da fuori sembra molto distante”, e cioè il mondo della moda e del set. I post della pagina sono infatti molto ironici, in alcuni casi anche dissacranti, senza tuttavia avere la pretesa di diventare una voce di denuncia sociale: “vogliamo portare leggerezza” ci dice Gabriele.

 

Un esempio dei post di milanosulset

 

Nel giro di breve tempo la pagina arriva ad avere quasi 40.000 follower, diventando una vera e propria community. È la svolta, perchè a quel punto Marco, Gabriele, Giulia ed Alex capiscono che la pagina può essere la base per costruire una realtà più ampia e più forte. Ecco allora i primi eventi ed anche il primo merchandising di magliette e felpe, con le citazioni più belle della pagina. Quei primi eventi riescono alla grande ed attirano l’attenzione, e così non tardano ad arrivare le prime richieste da brand affermati di organizzare serate per loro; evento dopo evento si crea un circolo virtuoso, che dal 2023 è andato sempre più consolidandosi. Per esempio, a febbraio, Milanosulset ha organizzato un grande party per Lag World e a metà aprile realizzerà un evento per ACME, in Arca, all’interno delle iniziative del Salone del Mobile. Nel frattempo la pagina prosegue la sua attività, abbinando ai post ironici anche attività da influencer per noti marchi, come per esempio Gucci, ed attività di consulenza per campagne di comunicazione. Per la tarda primavera è poi previsto lo sbarco anche nel campo cartaceo, con il lancio di un magazine.

Un post brandizzato Gucci

 

L’attività di comunicazione a 360 gradi di Milanosulset ha destato l’interesse anche dell’Università IULM, che ha coinvolto Marco, Gabriele, Giulia ed Alex in un vero e proprio progetto d’esame: gli studenti dovranno preparare un progetto creativo e i quattro ragazzi di Milanosulset avranno la responsabilità di correggerlo e valutarlo.

Alex, Marco, Giulia e Gabriele in occasione di una lezione alla IULM

 

Milanosulset, quindi, presenta diverse caratteristiche originali ed interessanti: è una realtà creata e gestita da  giovani under 30, coniuga virtuale (i social) e reale (gli eventi dal vivo, il merchandising, il magazine) in un quadro di attività di comunicazione a 360 gradi fortemente innovativo.

 

INNOVAZIONE, FORMAZIONE E GIOVANI: I TRE PILASTRI SUI QUALI PROGETTARE IL FUTURO

 

“Il futuro è giovane”; “chiunque smetta di imparare è vecchio”; “esistono solo due tipi di imprese, quelle che innovano e quelle che chiudono”. Sono tre esempi di slogan che risuonano nel dibattito pubblico, ma che spesso risultano di difficile riscontro concreto. In realtà è davvero così: i giovani, la formazione e l’innovazione sono tre elementi imprescindibili di una Comunità che sia forte e prospera ed in grado di guardare al futuro con fondato ottimismo. Non sempre, tuttavia, questi tre elementi vengono messi al centro dei progetti, sia che si parli di amministrazioni pubbliche (storicamente l’Italia è tra i paesi UE che spende meno in rapporto al PIL in istruzione e ricerca) che di imprese private.

Ecco perchè abbiamo voluto dedicare il numero di marzo della nostra newsletter Persone, Ambiente e Territorio a questi tre cardini: innovazione, formazione e giovani. Troverete quindi la presentazione di un concorso letterario per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, facendo superare stereotipi ed errate convinzioni; gli ultimi aggiornamenti su MIND, il grande polo dell’innovazione del nostro territorio; la storia di milanosulset, una realtà dinamica ed in continua crescita gestita interamente da under 30; un articolo dedicato ai numeri record a livello nazionale delle ITS Academy, che come poche altre istituzioni uniscono proprio innovazione, formazione e giovani. Non mancherà il consueto appuntamento con la storia, dedicato in questo caso al Centenario di Walter Chiari, ricordato con una speciale iniziativa dagli amici del Guado.

Come Studio Muliari siamo dunque impegnati anche su questi tre fronti, giovani, formazione ed innovazione, nella convinzione che rappresentino i pilastri sui quali “Progettare il Futuro”. 

Buona lettura e buon lavoro!

Giancarlo Muliari

 

UN CONCORSO LETTERARIO PER I GIOVANI CO-ORGANIZZATO DAL NOSTRO STUDIO

 

La fabbrica. Già, la fabbrica… Una parola evocativa, oggi in apparenza fuori moda agli occhi degli osservatori più superficiali, ma in verità un luogo, ed un concetto, ancora attualissimi.

La Fabbrica è infatti un elemento centrale della nostra società e delle nostre comunità, un elemento che nel tempo si è evoluto profondamente e che continuerà a farlo. La Fabbrica, intesa come luogo ed insieme di attività coordinate per la produzione di beni, caratterizza fin dal XIX secolo la vita personale e professionale di donne e uomini, e nel corso dei decenni è diventata anche luogo di produzione di beni immateriali (si pensi ad esempio ai software informatici ed elettronici) e in questa verse conserva ancora un’assoluta centralità; alcuni definiscono Fabbrica anche un luogo dedicato alla produzione di servizi. Tuttavia, in un’epoca di trasformazioni sempre più veloci e dirimenti, non è chiaro come i giovani di oggi vedano ed interpretino questo spazio di lavoro, fisico ed ideale. Cosa rappresenta la fabbrica, intesa come luogo di produzione di beni materiali o immateriali, ai loro occhi? Quale futuro immaginano per questo luogo e/o concetto?  

L’intento del concorso è dunque sondare la percezione che i giovani studenti hanno della fabbrica, capire come interpretano questo ambiente di lavoro in termini concreti ed ideali, e con quali aspettative e proiezioni future. Ecco quindi la motivazione che ci ha spinto, insieme a Guado Officine Creative e Fondazione ITS Nuove Tecnologie della Vita Academy, ad organizzare e promuovere questo concorso rivolto ai giovani studenti: contribuire a colmare il divario tra il mondo imprenditoriale e le nuove generazioni, tra gli studenti e il mondo del lavoro; un divario, questo, che rappresenta sempre più un problema centrale del nostro tempo, e che è alla base dello skill mismatch (la differenza tra le competenze  dai giovani e quelle richieste dalle aziende), costato nel 2022, secondo Il Sole 24 ore, oltre 44 miliardi di perdita di valore aggiunto, una cifra corrispondente a circa il 2,5% di Pil. 

 

Il logo del concorso

 

Il concorso avrà come titolo “La fabbrica, tra mito e chimera”. La partecipazione al concorso (potrete trovare il regolamento alla conclusione dell’articolo) è gratuita e riservata a tutti i giovani sotto i 23 anni non compiuti, o ai giovani sotto i 25 anni non compiuti regolarmente iscritti ad una scuola statale o parificata. Saranno create due sezioni: una riservata agli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori e agli inattivi a livello scolare, ed un’altra riservata agli studenti iscritti ai primi tre anni di università o ad una ITS Academy. I partecipanti dovranno descrivere come immaginano una fabbrica (intesa come luogo di produzione di beni materiali e/o immateriali) oggi oppure nel futuro, o in alternativa illustrare cosa rappresenta o rappresenterà, dal loro punto di vista, la produzione industriale nell’economia italiana e/o europea. Nella poesia dovranno inserire almeno uno dei concetti tra: produzione industriale, lavoro, fabbrica, consumo.

I primi classificati riceveranno una targa ed un premio in denaro di 500 euro. Verrà inoltre premiato, con la medesima somma, l’istituto di provenienza del vincitore della sezione riservata agli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori. Inoltre, i primi classificati avranno la possibilità di presentare il loro elaborato al Padiglione Arte Giovani di Inverart edizione 2024 e l’organizzazione provvederà ad una pubblicazione contenente una selezione delle opere iscritte al concorso.

Regolamento Concorso Letterario Marzo 2024

VOLANO LE ITS ACADEMY ITALIANE

 

Numeri record per le ITS Academy italiane. Come riportato dall’ottimo articolo a firma di Claudio Tucci su Il Sole 24 ore del 22 marzo, secondo l’ultimo monitoraggio Indire, ad un anno dal titolo è occupato l’87% dei ragazzi, e nel 93,8% dei casi con un impiego coerente con il percorso formativo svolto. La qualità dell’occupazione è confermata anche dalle tipologie contrattuali, nella stragrande maggioranza contratti stabili ed apprendistati (le aree tecnologiche della Meccanica e della Mobilità sostenibile superano il 90% di tasso di occupazione, che viene sfiorato da Tecnologie innovative e Moda). Si tratta di dati davvero eccezionali, a maggior ragione se pensiamo che nel 2023 lo skill mismatch (la differenza tra le competenze  dai giovani e quelle richieste dalle aziende) è costato, secondo Il Sole 24 ore, oltre 44 miliardi di perdita di valore aggiunto, cifra corrispondente a circa il 2,5% di Pil. 

Oggi le fondazioni ITS Academy in Italia sono 146 e accolgono più di 28mila studenti. Siamo ancora ben lontani dai numeri della Germania (800.000 iscritti), ma la speranza è che con i fondi previsti dal Pnrr e con una consapevolezza più diffusa delle potenzialità di questo percorso di studi, gli ITS possano crescere sempre di più. Del resto è sempre  più evidente il legame con le imprese: la metà dei partner degli Its (49,5%) sono aziende e associazioni datoriali, un dato in crescita che secondo lo stesso Tucci “apre ad una vera e propria pedagogia professionalizzante con le scuole”. 

 

 

L’ITS LAINATE: ECCELLENZA FRA ECCELLENZE- Le ITS Academy contribuiscono inoltre a rendere più attrattivo un territorio, come conferma anche il caso di studio dell’ITS Lainate, che vanta il 98% di occupabilità dei suoi diplomati a 3 mesi dal diploma (il 75% presso aziende partner). Sono numeri davvero eccezionali, che hanno consentito alla Fondazione Nuove Tecnologie della Vita di Bergamo, l’ente che promuove il nostro ITS, di essere collocata al primo posto nel ranking INDIRE e di ottenere così cinque importanti finanziamenti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. L’attratività dell’ITS Lainate è confermata dai numeri: partito con 20 iscritti nel 2019, raggiungerà i 140-150 il prossimo settembre, quando saranno ben quattro i corsi ai nastri di partenza del biennio 2024-2026. Ai corsi “Chimica Industriale: biotecnologie e materiali”“Chimica, Industria 4.0 e sostenibilità ambientale” (entrambi novità del 2022), “Biogreen: sistemi produttivi ed innovazione tecnologica” (novità del 2023), si aggiungerà infatti Chemical Biotech – Product Specialist”, un nuovo percorso che si arricchirà di speciali moduli riferiti al marketing per la chimica.

Una crescita, sia in termini di studenti iscritti che di aziende coinvolte, che rende ormai non più rinviabile il tema di una nuova sede.

 

Il Professor Luca, direttore dei corsi dell’ITS Lainate, in occasione del recente Comitato Scientifico per la discussione sui programmi didattici del biennio 2024-2026

IL CENTENARIO DI WALTER CHIARI CON TATTI SANGUINETI AL GUADO

IL CENTENARIO DI WALTER CHIARI CON TATTI SANGUINETI AL GUADO

 

Nei giorni scorsi abbiamo partecipato ad un’iniziativa speciale organizzata dagli amici del Guado, con cui lo Studio ha avviato dal 2021 una partnership culturale: un evento per ricordare il Centenario della nascita di Walter Chiari, con relatori Francesco Oppi, il ricercatore Franco Melis e soprattutto il grande Tatti Sanguineti. Perché un’iniziativa dedicata a Walter Chiari? “Perché è un personaggio dimenticato, in quanto battitore libero fuori dagli schemi” ci spiega Francesco Oppi, anima e amministratore del Guado. “Walter Chiari è stato un grandissimo artista di teatro, televisione e cinema. Uno dei pochissimi, come Totò, in grado di far ridere anche a distanza di tanti anni, pensiamo per esempio alle gag di Vieni avanti cretino“. La giornata dedicata a Walter Chiari si inserisce nel più ampio contesto della rassegna L’Arte è il nostro spettacolo, organizzata dal Guado “in risposta al tentativo di spettacolarizzare l’Arte, di dover per forza cercare il grande evento con effetti speciali che non c’entrano niente con l’arte, perché il vero spettacolo sono l’Arte stessa e l’Artista”. 

Franco Melis, Francesco Oppi e Tatti Sanguineti durante il ricordo di Walter Chiari

 

Particolarmente azzeccata è stata la modalità dinamica con cui si è svolto l’incontro. Si partiva da uno degli articoli di stampa custoditi nell’Archivio del Guado e riscoperti da Francesco Oppi e Franco Melis, poi veniva proiettato un filmato ad esso collegato, a cui seguivano i commenti di Melis e Sanguineti. In questo modo il pubblico ha potuto riscoprire alcuni aspetti meno noti della vita e dell’arte di Walter Chiari, ma anche toccare con mano l’importanza degli archivi nel ricostruire una storia o una biografia. Questo è un aspetto a cui come Studio teniamo molto, perché a nostro avviso curare gli archivi e la memoria storica è fondamentale non solo in campo artistico, ma anche per le imprese.

Francesco Oppi e Tatti Sanguineti a margine dell’evento

 

L’occasione è stata propizia anche per ricevere da Francesco l’annuncio di un imminente grande progetto per il Guado: una pubblicazione in grande stile per raccontarne la storia, attraverso immagini spesso inedite di un’avventura umana e culturale lunga 55 anni. In vista di questa pubblicazione Francesco è all’opera in un approfondito lavoro di riscoperta dell’archivio del papà Daniele, fondatore del Guado ed anima di questa realtà fino alla scomparsa, avvenuta nel febbraio 2006. Il futuro libro, che sarà edito da Il Guado Edizioni, porta con sé anche un piccolo sogno: “Mi piacerebbe allegare alla pubblicazione un inserto speciale musicale, un vinile del concerto tenuto al Guado da Eugenia Canale ed Enrico Intra, che quel giorno hanno dedicato al Guado una canzone”

 

Una suggestiva visuale della Cascina del Guado

VISITA AL MUSEO ALFA ROMEO DI ARESE: UN VIAGGIO NELLA STORIA E NELLE EMOZIONI

 

Venerdì 8 febbraio, nell’ambito delle iniziative promosse territoriali promosse da Assolombarda e dal presidente di zona Marco Delaini, abbiamo visitato il museo storico dell’Alfa Romeo di Arese, un appuntamento che ci ha permesso di riprendere, come Studio, il percorso di visita ai musei aziendali intrapreso dalla scorsa estate.

Il pezzo forte del museo sono naturalmente le auto: sono decine quelle che si possono ammirare. Tuttavia, la visita è arricchita anche dai pannelli testuali e dalla presenza di qualificate guide, che con il loro racconto sono in grado far apprezzare molto di più il percorso museale. Il primo impatto del Museo è dato dalla prima area: uno spazio sulla storia del marchio Alfa Romeo e poi uno speciale “benvenuto” con esemplari di un velivolo storico e di recenti auto da corsa.

 

L’accoglienza e la storia del logo Alfa

 

Elicottero Alfa utilizzato in operazioni di ricognizione

 

Alcune delle auto sportive nell’area di benvenuto del museo

 

Una delle aree testuali del museo

 

A quel punto la visita entra nel vivo e si comincia con il percorso cronologico, che consente di ammirare le auto più iconiche e originali della storia dell’Alfa, dagli albori ai tempi recenti. Dietro ad ogni vettura si nasconde una storia e una particolarità.

 

Le Alfa Romeo più antiche del museo

Interno d’epoca…

 

Dopo il percorso di stampo cronologico si passa alle sezioni particolari: i modelli Alfa speciali, le auto da corsa e il reparto dedicato alle Alfa date in dotazione all’ Arma dei Carabinieri.

 

L’Alfa forse più particolare mai progettata. Classe 1913…

 

Un’altra Alfa speciale: l’Iguana del 1969, che avrebbe poi ispirato la DeLorean protagonista di Ritorno al Futuro

 

Particolare dell’Alfa Iguana

 

Primi anni ’30. Le Alfa da corsa con il marchio Ferrari e i loro motori

Alfa da corsa. Emozioni anni ’80

 

Uno dei “pezzi” più iconici che lega l’Alfa all’Arma dei Carabinieri: la mitica Alfetta 2.0 del 1979

 

Uno scorcio del reparto museale dedicato all’Arma dei Carabinieri

 

Al termine dell’intero percorso i visitatori possono chiudere in bellezza con una divertente experience di qualche minuto, a cui anche il nostro gruppo non si è sottratto, per poi dirigersi nell’area ristoro per il momento di networking, chiuso da un breve discorso di Marco Delaini e da un brindisi augurale.

 

Il saluto al termine della giornata di Marco Delaini