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Il prossimo 1° maggio, dopo quattro anni di stop forzato a causa della pandemia e dei suoi strascichi, tornerà ad accendersi la corsa podistica “I cinq casinott”, che quest’anno taglierà il traguardo della 45esima edizione. Il prossimo lunedì sarà davvero un giorno speciale per tutta Lainate, un giorno a suo modo storico: “I cinq casinott”, infatti, non solo rappresentano solamente un avvenimento sportivo, ma la festa popolare di gran lunga più partecipata della nostra città. In occasione del ritorno di questo evento così atteso, che lo Studio e la nostra famiglia supportano ormai da decenni, abbiamo incontrato Erminio Raimondi, organizzatore ed anima della corsa fin dai suoi albori.

 

Erminio Raimondi lo scorso marzo alla Stramilano, per promuovere la Cinq Casinott

 

Come nacque l’idea della Cinq Casinott?

L’idea arrivò a metà anni Settanta, tornando dalla Cinque Mulini. Non venne solo a me, ma a tutti i giovani del “Cantum da la Sciloria” che con me erano andati ad assistere alla corsa. Sulla via del ritorno, parlando, cominciammo a pensare di organizzare una corsa anche a Lainate, e così facemmo, nel 1976. La prima edizione, però, fu di rodaggio: parteciparono poche centinaia di ragazzi, quasi tutti dell’Oratorio. La svolta avvenne nella seconda edizione.

Cosa accadde dalla seconda edizione?

Nei mesi precedenti la seconda edizione ci fu una profonda unione di intenti da parte di tutto il Cantum, concretizzata da una grande riunione operativa al Bar Sole, che diede avvio ai preparativi. Era desiderio di tutti poter regalare alla nostra città e al nostro Oratorio qualcosa di davvero significativo e tutti ci dedicammo anima e corpo all’organizzazione, cominciando a stampare tanti volantini. Quell’impegno portò ad un notevole incremento dei partecipanti, che a sua volta, grazie al passaparola tra i podisti, fece da volano per la terza edizione e per quelle successive, e così nel giro di pochi anni la corsa divenne quel grande appuntamento che è ancora oggi. Un’altra cosa da raccontare, a proposito dell’evoluzione della Cinq Casinott, è che inizialmente non si teneva il primo maggio, ma in occasione di San Giuseppe, perché era la festa del nostro quartiere (all’epoca quel giorno si stava a casa dal lavoro), una festa bellissima e molto sentita, pensate che si andava avanti a mangiare tutti insieme per tre giorni! Lo spostamento al primo maggio fu quasi casuale: un anno il 19 marzo cadeva di domenica e temevamo che questo potesse comportare un calo dei partecipanti. Così, dopo un’edizione in aprile, individuammo come nuova data sperimentale la festa dei Lavoratori perché è una festa civile, non religiosa e che cade in piena primavera. Fu un successo e da quell’anno la collocazione non è più cambiata.

 

Cinq Casinott 1985

 

Da decenni sei per tutti l’anima e il volto della Cinq Casinott. Ci racconti come si sviluppa il tuo impegno di organizzatore?

Intanto è giusto ricordare che inizialmente era un lavoro totalmente di squadra anche a livello direttivo, non ero l’organizzatore principale, quello lo sono stato dalla terza edizione in poi, quando mi sono sempre più appassionato a questa corsa. Comunque il lavoro per il primo maggio inizia a dicembre, quando con l’aiuto dei miei figli Fabio e Marco comincio a sentire gli sponsor, che sono essenziali per la corsa e che ringrazio ancora una volta. Da febbraio, invece, quando è pronto il volantino, con i miei nipoti faccio il giro delle corse della regione, per promuovere la nostra. Gli ultimi giorni sono quelli più frenetici, con le persone che chiedono gli ultimi cartellini rimasti, la preparazione dei sacchi dei premi e dei punti di ristoro sparsi lungo il percorso. Per questi due aspetti devo dire un grande grazie ai tanti amici che danno una mano, in particolare a mia moglie Francesca, che prepara più di 40 cesti, agli amici del Cantum e a quelli del Gruppo Sportivo dell’Oratorio, sempre più insostituibili.

 

Pasquetta: Erminio con la sua famiglia alla corsa di Casterno per promuovere la Cinq Casinott

 

Cosa ti spinge ancora oggi ad impegnarti per la corsa insieme a famigliari, amici e Gruppo Sportivo dell’Oratorio? In questi anni quale è stata la soddisfazione più bella?

Quest’anno compirò 86 anni, e un po’ il peso dell’età lo sento, ma non potevo deludere gli amici e tutti coloro che in questi anni di pausa forzata mi chiedevano di tornare a organizzare la corsa. E poi c’è la voglia di continuare a fare qualcosa di buono per l’Oratorio e la nostra Parrocchia, a cui va il ricavato della manifestazione. Per quanto riguarda emozioni e soddisfazioni sono state davvero tante in questi anni, ma mi piace ricordare l’affetto con cui ogni anno vengo accolto alle corse invernali dove vado a promuovere la Cinq Casinott e la gioia dei partecipanti, che si complimentano per la bellezza unica del percorso, per i premi e per i ristori.

 

Partenza Cinq Casinott 2017: Erminio con il noto giornalista sportivo Gianluca Rossi, un fedelissimo della corsa

 

Uno dei famosi ristori della Cinq Casinott