Lainate – 0236541838 | Milano – 02437408 studio@muliari.com
Condividi

 

Dopo l’attribuzione per decisione unanime del Consiglio Comunale del Premio Galatea, massima onorificenza cittadina, abbiamo voluto incontrare Adriano Anzani, per raccogliere dalla sua viva voce i ricordi di mezzo secolo di attività dedicato alla nostra Lainate (dall’impegno politico a quello per l’Associazione Amici di Villa Litta e il Museo della Stampa). Ci attendeva, come sempre, al Museo, intento a studiare un documento riguardante un artista rinascimentale, coerentemente con la sua proverbiale curiosità intellettuale. Due parole per ricordare l’emozione del Premio Galatea (“Ci tengo a ribadirlo: il premio è dedicato a tutti i miei collaboratori, che sono in realtà amici e maestri, senza di loro non avrei realizzato nulla”) e poi eccoci nel cuore dei ricordi.

LA PASSIONE POLITICA E L’IMPORTANZA DELLO STUDIO– Adriano si avvicina alla politica nel 1969, a 28 anni, quando lavorava come dipendente in un’azienda tipografica di Milano. “Fu Livio Canzi ad avvicinarmi alla politica, proponendomi, tra il 1968 e il 1969, di cominciare a frequentare la sezione del PSI. Io all’inizio ero scettico, non ero particolarmente attratto da questa idea, anche perché l’unico contatto con la politica era stata una noiosa esperienza come scrutatore in quota DC. Livio però riuscì a convincermi e nel 1970 mi inserì nella lista per le elezioni comunali. Con mia grande sorpresa, in quella tornata elettorale, risultai il secondo più votato del PSI, dietro Livio, e venni eletto in Consiglio Comunale: cominciò così la grande avventura al servizio della città, un’avventura che mai avrei pensato sarebbe durata più di mezzo secolo. La mia prima decisione fu quella di… voler imparare. Non avevo alcuna esperienza e così chiesi al signor Franco Greco, uno degli uomini più preparati del partito, di farmi da maestro: per diverse sere a settimana andavo a casa sua per farmi spiegare ed apprendere tutto quello che c’era da sapere sulla politica locale, il bilancio, le leggi, i tecnicismi. Era davvero come andare a scuola”

 

Consiglio Comunale del 1975 nella Sala del Levati. Adriano è alla destra del Sindaco Bellasio. Sul tavolo a sinistra, quarto dal fondo, Gianfranco Muliari

 

GLI ANNI DA SINDACO- Dopo l’apprendistato, nel 1975 Adriano, il più votato del PSI, è nominato vicesindaco della nuova giunta PCI-PSI a guida Giuseppe Bellasio e cinque anni dopo, nel 1980, diventa primo cittadino, confermato dalle successive due tornate elettorali. “Non è facile riassumere in poche parole 12 anni di duro e appassionato lavoro. Sicuramente la prima decisione importante fu quella di nominare un segretario comunale, Rosario Di Paola, e di lasciarlo al suo posto per 9 anni, a differenza di quanto era accaduto nel quinquennio precedente, quando si avvicendarono ben 13 segretari: questo fu il presupposto per impostare un vero programma politico di lungo termine. Di questo programma, tralasciando l’impegno per la Villa e la Fiera di San Rocco, di cui parlerei a parte, l’operazione politica che mi piace ricordare oggi è il coinvolgimento dei privati per rifare completamente fognature ed illuminazione del quartiere industriale Milanova: il costo dell’intervento era fuori dalla portata del Comune e grazie a Franco Greco, che avevo nominato assessore, riuscimmo a convincere gli imprenditori dell’ILAS a farsi carico, con lungimiranza, dell’intera somma, facendo comprendere loro che quello sarebbe stato un investimento, non una spesa a fondo perduto. Fu un esempio di sinergia pubblico-privato di grande rilevanza, con pochi seguiti analoghi, oggi un po’ dimenticato”.

1985. Adriano, sindaco, all’inaugurazione dei nuovi uffici della Parke Davis

 

IL RILANCIO DELLA FIERA- Alle intuizioni di Adriano si devono anche il rilancio della Fiera di San Rocco e di Villa Litta. “La Fiera si teneva ad agosto, mentre i cittadini erano in vacanza, ed era praticamente morente: la maggior parte dei lainatesi pensava che non si tenesse più. Per il 1981 decisi di provare il rilancio, organizzando la manifestazione ad inizio settembre (la collocazione che conserva tutt’ora) e coinvolgendo tutte le cooperative locali e i rioni. Fu una grande festa popolare, diffusa in tutta la città. Stessa cosa per il 1982, mentre per il 1983 ecco una ulteriore novità. La gente di Lainate non conosceva la Villa, che di fatto non era ancora aperta al pubblico. Da lì la nuova idea: organizzare la Fiera in Villa, per consolidare il rilancio della manifestazione e al tempo stesso cominciare ad aprire Villa Litta ai lainatesi. Coinvolsi Angelo Bramini per allestire 10 stand e poi trovai i 10 espositori: nessuno di loro era convinto, accettarono più per amicizia. Alla fine della Fiera tutti e dieci erano entusiasti e mi chiesero di ripetere l’esperienza l’anno successivo. Era nata la Fiera Campionaria come oggi la conosciamo (o meglio, come oggi la ricordiamo, dato che da qualche anno non ci sono più gli stand): da lì sarebbe stato un rapido crescendo, coinvolgendo porzioni sempre più ampie del complesso di Villa Litta, sino all’intera area del mercato e del Podere Toselli”.

 

Fiera San Rocco 1983. Adriano è il primo da destra

 

IL RILANCIO DELLA VILLA-“La Villa è un luogo che ho sempre amato, fin da ragazzino. Quando sono diventato sindaco ho avvertito fin da subito la missione di restaurare e ridare vita vera a questo luogo. Le opere da fare erano (e sono tutt’ora) tantissime, e così, anche in questo caso, ho ritenuto di coinvolgere le imprese del territorio. Immaginai diversi modi per convincere imprenditori e dirigenti. Una delle strategie era invitare in Villa i leader aziendali, in occasione dell’insediamento di una nuova ditta o di avvicendamenti nei ruoli dirigenziali. Tutti venivano sedotti dalla magia di questo luogo e a quel punto intervenivo io: ‘Voi potreste essere parte attiva di questa storia, legando il vostro nome al territorio…’. In questo modo sono nati decine di restauri e salvataggi: fontane, statue, edicole, mosaici. Il più importante fu il recupero della bellissima Fontana di Galatea, uno dei simboli della Villa, grazie ai 280 milioni di lire (negli anni ’80) stanziati dall’allora Cariplo”.

 

1987. L’inaugurazione della restaurata Fontana di Galatea in una suggestiva cornice serale

 

Fine Anni Ottanta. Adriano porta in visita in Villa Litta il console del Giappone

 

LA POLITICA OGGI- Adriano non guarda solo al passato, ma ha idee chiare anche sulla politica di oggi. “Mi sembra che i sindaci (il discorso va oltre Lainate) non decidano più, spesso per paura, e deleghino nei fatti le vere decisioni politiche, ai dirigenti comunali e alle partecipate (che operando su più comuni spesso e volentieri sono più potenti dei singoli sindaci). Certi sindaci vivono davvero nel terrore, di fare, di prendere posizioni. Per amministrare occorre studio, consistenza e coraggio. E in più bisogna stare in mezzo alla gente, altra cosa che vedo sempre meno”.

L’importanza dello studio (“conoscere per decidere” vi dice niente?), delle sinergie pubblico-privati, delle visioni politiche, del coraggio di decidere, dello stare in mezzo alla gente: la lezione e l’azione di Adriano Anzani sono oggi più attuali che mai.

2008. Adriano, non più sindaco ma anima dell’Associazione Amici di Villa Litta, all’inaugurazione del Canevone. Accanto a lui Angelo Favini, il sindaco che decise l’acquisto della Villa nel 1969

 

Il palco dell’Ariston la sera della consegna del Premio Galatea: Grazie Adriano!