Lainate – 0236541838 | Milano – 02437408 studio@muliari.com
Condividi
Domani, venerdì 2 settembre alle ore 18, l’attuale Largo delle Scuderie (sede del Consiglio Comunale ed ingresso del Parco di Villa Litta) diverrà ufficialmente Largo Angelo Favini, completando così un iter voluto e avviato con grande cura dall’allora Sindaco Alberto Landonio, con il convinto sostegno di tutto il Consiglio Comunale opposizioni comprese, e proseguito dall’attuale primo cittadino Andrea Tagliaferro.  
ANGELO SINDACO: UN AMMINISTRATORE CON CAPACITÀ DI VISIONE
In questo articolo vogliamo ricordare il Sindaco, l’uomo ed anche l’amico di famiglia, partendo però da una domanda precisa: cosa distingue un buon amministratore da un ottimo amministratore pubblico? Crediamo che la risposta sia questa: un buon amministratore risolve i problemi correnti (buche nelle strade etc), l’ottimo amministratore è colui il quale ha una capacità di visione, progettuale e più ampia, la visione di chi è disposto a gettare un seme per far crescere una pianta di cui sa che saranno altri a goderne l’ombra. È proprio quello che Angelo Favini, coadiuvato dai collaboratori fra i quali ricordiamo in particolare Giuseppe Moneta (prezioso vicesindaco e vero amico), fa tra il 1970 e il 1971, quando decide di acquistare, come Comune, Villa Borromeo Visconti Litta, all’epoca in mano ai privati e da una ventina d’anni in stato di progressiva decadenza. L’investimento supera il miliardo di lire (cifra molto importante nel ’71) e porta con sé la diffusa critica di spreco di denaro in una operazione di dubbia utilità (obiezione che oggi suona quasi incredibile). Angelo sa che quello è il suo ultimo mandato da sindaco e ha già deciso (come poi vedremo) di non proseguire la carriera politica (nonostante la giovane età e le prospettive che potrebbero aprirsi). Potrebbe investire quei soldi in spese che diano  frutti durante il suo mandato, invece guarda al futuro, perché intuisce il ruolo che una Villa Litta di proprietà comunale potrà giocare per la città. 
 
Naturalmente, se l’acquisto di Villa Litta resta la decisione più importante e qualificante dei suoi 15 anni a servizio della comunità, alla giunta guidata dal Sindaco Favini si legano tante altre iniziative di assoluto rilievo: la costruzione delle scuole medie e del Centro Sportivo di Via Cagnola, la creazione della zona industriale di Via Nerviano e l’urbanizzazione della parte di città che va dall’autostrada a Via Re Umberto, una forte politica di alloggi popolari, il potenziamento delle linee bus per Rho, Saronno e Milano, l’arrivo del Giro d’Italia nel 1971. Più in generale, Angelo Favini e la sua giunta seppero accompagnare e stimolare la crescita di Lainate, da territorio agricolo a cittadina industriale (proseguendo il percorso avviato da un altro Sindaco importante per Lainate, Aurelio Marzorati).
ANGELO UOMO: UNA VITA RICCA DI PROVE DIFFICILI
Angelo nasce a Lainate il 14 aprile 1930. Fin da bambino deve affrontare prove durissime, in un’Italia povera e piegata dalla guerra. Ad 11 anni perde suo fratello Emilio (al quale era molto legato) e a 14, improvvisamente, anche il papà Giuseppe. Così, nel 1944, deve andare a lavorare, alla Falk di Milano: non può bastare il solo stipendio della sorella Vittorina (classe 1924), l’unica persona della famiglia che resta ad Angelo oltre alla mamma Lina, che però verrà a mancare anch’essa presto, nel 1954, quando Angelo ha solo 24 anni. Proprio in questi anni difficili, però, Angelo sviluppa la sua grande passione politica, intesa innanzitutto come servizio alla comunità. Nel 1952 è il più giovane fra gli eletti del Consiglio Comunale di Lainate (verrà rieletto anche nel ’56) e nel 1960, a 30 anni, è eletto Sindaco, tutt’ora il più giovane nella storia della nostra città. Resterà primo cittadino per tre mandati, fino al 1975, sempre vincitore alle elezioni in cui si ripresentò. Gli anni Sessanta portano ad Angelo anche la felicità familiare: nel ’63 sposa Maridia, nel ‘64 arriva Emanuela, nel ‘65 Massimo.

Quando scade anche il terzo mandato, Angelo fa una scelta precisa. Non cerca di proseguire l’attività politica in contesti sovracomunali, ma si dedica all’altra grande passione della sua vita: il lavoro, a cui non aveva rinunciato nemmeno negli anni da Sindaco (sacrificando il tempo libero e parecchie ore di sonno). Alla Falk le sue qualità lo portano alle soglie degli incarichi dirigenziali, ma nel 1977 accetta la corte di Lino Ventura, fondatore e patron dell’OMV (Officine Metallurgiche Ventura), e diventa amministratore delegato della sua azienda. All’OMV si dedicherà anima e corpo fino al 2005. Per “la ditta” (come la definiva sempre), che sotto la sua gestione vivrà anni di grande espansione, si alza tutte le mattine alle 5 (la sede è a Lesmo), rinuncia alle offerte di aziende più grandi e prende anche una pallottola a pochi millimetri del cuore. Accade nell’aprile del ’79, quando i banditi dell’Anonima Sequestri irrompono all’OMV per sequestrare il signor Ventura. Angelo viene operato d’urgenza, ma vorrà rientrare subito al lavoro, perché sente il dovere di non abbandonare la Famiglia Ventura e i dipendenti in quel momento così difficile, che si concluderà fortunatamente con la liberazione del signor Lino. 

Gli ultimi 5 anni della sua vita li dedica a Maridia e ai quattro nipoti (Alessandro, Simone, Eleonora, Davide), per i quali faceva di tutto. Angelo credeva molto nei giovani (che amava incontrare). Lo ripeteva sempre; anche in occasione di una proposta politica che arrivò negli anni Duemila (“largo ai giovani” rispose). Il distacco dalla politica attiva non deve far pensare ad un venir meno della sua fortissima passione; tutt’altro. Seguiva con trasporto la politica nazionale e con rispettosa discrezione quella locale, una passione trasmessa anche al nipote Alessandro, a cui lo legava un rapporto particolare. L’11 settembre 2010 i lainatesi piansero un sindaco vicino alla gente ed integerrimo, un cittadino generoso e di cuore.

7 marzo 1965, posa prima pietra della Scuola Media

Angelo Favini e Giuseppe Moneta, il suo prezioso vicesindaco

 

 

 

Angelo e Gianfranco Muliari. Il giovane Sindaco premia il giovane Comandante dei Carabinieri. Nasce un’amicizia fuori dal comune, che si estenderà a tutta la nostra famiglia quando Giampaolo nel 1990 sposa Emanuela

 

Il piccolo Giancarlo in mezzo a Gianfranco e Angelo. Festa dell’Arma 1974

 

Angelo e Giampaolo, presentazione del suo primo libro di disegni, “La vita un dono sempre”, marzo 1992

 

Novembre 2009, Trentennale dello Studio all’Enterprise di Milano. Angelo, Gianfranco e il neo sindaco Alberto Landonio

 

Festa degli 80 anni. Con Maridia, Massimo ed Emanuela