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VISITA AL MUSEO ALFA ROMEO DI ARESE: UN VIAGGIO NELLA STORIA E NELLE EMOZIONI

 

Venerdì 8 febbraio, nell’ambito delle iniziative promosse territoriali promosse da Assolombarda e dal presidente di zona Marco Delaini, abbiamo visitato il museo storico dell’Alfa Romeo di Arese, un appuntamento che ci ha permesso di riprendere, come Studio, il percorso di visita ai musei aziendali intrapreso dalla scorsa estate.

Il pezzo forte del museo sono naturalmente le auto: sono decine quelle che si possono ammirare. Tuttavia, la visita è arricchita anche dai pannelli testuali e dalla presenza di qualificate guide, che con il loro racconto sono in grado far apprezzare molto di più il percorso museale. Il primo impatto del Museo è dato dalla prima area: uno spazio sulla storia del marchio Alfa Romeo e poi uno speciale “benvenuto” con esemplari di un velivolo storico e di recenti auto da corsa.

 

L’accoglienza e la storia del logo Alfa

 

Elicottero Alfa utilizzato in operazioni di ricognizione

 

Alcune delle auto sportive nell’area di benvenuto del museo

 

Una delle aree testuali del museo

 

A quel punto la visita entra nel vivo e si comincia con il percorso cronologico, che consente di ammirare le auto più iconiche e originali della storia dell’Alfa, dagli albori ai tempi recenti. Dietro ad ogni vettura si nasconde una storia e una particolarità.

 

Le Alfa Romeo più antiche del museo

Interno d’epoca…

 

Dopo il percorso di stampo cronologico si passa alle sezioni particolari: i modelli Alfa speciali, le auto da corsa e il reparto dedicato alle Alfa date in dotazione all’ Arma dei Carabinieri.

 

L’Alfa forse più particolare mai progettata. Classe 1913…

 

Un’altra Alfa speciale: l’Iguana del 1969, che avrebbe poi ispirato la DeLorean protagonista di Ritorno al Futuro

 

Particolare dell’Alfa Iguana

 

Primi anni ’30. Le Alfa da corsa con il marchio Ferrari e i loro motori

Alfa da corsa. Emozioni anni ’80

 

Uno dei “pezzi” più iconici che lega l’Alfa all’Arma dei Carabinieri: la mitica Alfetta 2.0 del 1979

 

Uno scorcio del reparto museale dedicato all’Arma dei Carabinieri

 

Al termine dell’intero percorso i visitatori possono chiudere in bellezza con una divertente experience di qualche minuto, a cui anche il nostro gruppo non si è sottratto, per poi dirigersi nell’area ristoro per il momento di networking, chiuso da un breve discorso di Marco Delaini e da un brindisi augurale.

 

Il saluto al termine della giornata di Marco Delaini

PERCHÉ UN NUMERO SULLA SOSTENIBILITÀ

 

Il tema della Sostenibilità si è affacciato prepotentemente nel dibattito pubblico: è evidente che il mondo delle imprese e del Lavoro sono coinvolti da protagonisti.

Studio Muliari, anche attraverso questa newsletter, da tempo approfondisce il tema, nella convinzione che la Sostenibilità si esprime esclusivamente se è insieme economica, sociale ed ambientale. Tre aspetti in sinergia e non alternativi fra loro; tre facce della stessa medaglia. Non un obbligo ed una serie di adempimenti, ma una scelta strategica che coniuga allo stesso tempo l’etica con i legittimi interessi. Gli studi nazionali ed internazionali, ma soprattutto le esperienze consolidate, anche in ambito territoriale, hanno provato che l’impresa sostenibile rende di più.

-Sostenibilità economica: assicurare l’efficienza economica e il reddito per le imprese;

-Sostenibilità sociale: migliorare la qualità della vita, la sicurezza e i servizi per i cittadini, anche nella convinzione che un territorio migliore possa essere più attrattivo di talenti e quindi creare valore, come del resto testimoniano gli studi sulle imprese coesive;

-Sostenibilità ambientale: preservare le risorse naturali e garantirne la qualità, in una prospettiva di economia circolare e di seconda vita dei materiali che può portare benefici economici concreti alle imprese.

In quest’ottica si comprende quanto sia importante che la comunicazione sulla sostenibilità riesca a fare un salto di qualità, riuscendo ad arrivare anche alle PMI, che troppo spesso, a causa di una cattiva comunicazione basata esclusivamente sugli slogan o sulla responsabilità sociale, vedono questo tema lontano da loro, come se fosse un ambito riservato solamente alle grandi aziende. Ecco perché abbiamo voluto dedicare gran parte di questo primo numero di “Persone, Ambiente e Territorio” del 2024 alla sostenibilità, attraverso tre esperienze concrete.

Buona lettura e buon lavoro!

Giancarlo Muliari

ITS ACADEMY: QUANDO SOSTENIBILITÀ FA RIMA CON OPPORTUNITÀ

 

In questo numero incentrato in particolar modo sulla sostenibilità e l’economia circolare non poteva mancare un articolo dedicato all’ITS Academy di Lainate, ormai consolidata eccellenza del nostro territorio di cui abbiamo già avuto modo di parlare.

ITS E SOSTENIBILITA’: i nuovi corsi dell’academy– L’ITS Academy di Lainate, diretta dal professor Salvatore Luca, e promossa dalla Fondazione Nuove Tecnologie per la Vita di Bergamo, presieduta dal professor Giuseppe Nardiello, è attivo nella nostra città dal 2019. Cinque anni fa l’ITS partì con una una sola classe; il prossimo anno saranno addirittura sette (quattro del corso 2024-2026, tre del corso 2023-2025). L’aumento degli iscritti va di pari passo con l’ampliamento dell’offerta formativa. Ad ogni classe, infatti, corrisponde un corso: il prossimo anno ai corsi Chimica Industriale: biotecnologie e materiali”, “Chimica, Industria 4.0 e sostenibilità ambientale” (entrambi novità del 2022), “Biogreen: sistemi produttivi ed innovazione tecnologica” (novità del 2023), si aggiungerà il nuovo Chemical Biotech – Product Specialist”, che si arricchirà di speciali moduli riferiti al marketing per la chimica. Già semplicemente osservando i titoli di questi corsi, si può evidenziare il contributo dato dall’ITS alla transizione circolare per la riprogettazione dei processi:  nei nuovi programmi è stato dato ampio spazio ai temi della sostenibilità, con specifici riferimenti a economia circolare, green economy, riciclo e valorizzazione materie prime e secondarie (gli scarti che che a loro volta ridiventano materia prima), sicurezza e normative ambientali.

ITS E SOSTENIBILITA’: il legame con le aziende e le ricadute concrete-  L’apporto dell’ITS alla sostenibilità diventa ancora più concreto se pensiamo allo stretto legame che unisce l’Academy alle aziende del territorio. Oggi l’ITS Lainate conta oltre 30 imprese partner, per lo più industriali e talune anche multinazionali, che fanno sentire la loro presenza in modo concreto e tangibile. Tali infatti di aziende, infatti, non solo provvedono ai tirocini formativi semestrali del secondo anno (per un totale di 850 ore), ma giocano un ruolo importante anche nella prima fase del biennio: su 1140 ore di lezione in aula complessive (primo anno e inizio del secondo) quasi 500 sono tenute da docenti provenienti dalle aziende partner (e le restanti ore sono comunque assegnate a docenti provenienti dal mondo del lavoro) che conferiscono quindi a queste lezioni un taglio eminentemente operativo, soffermandosi in particolare sui sistemi di gestione, produzione e ricerca in uso nelle aziende.  

Questo legame tra ITS ed imprese è confermato anche e soprattutto dai riscontri occupazionali. Da quando esiste l’ITS Lainate si sono diplomati 79 ragazzi (gli iscritti dal biennio 2019-2021 a quello 2021-2023); il 98% di loro ha trovato un lavoro entro 3 mesi dal diploma (il 75% presso aziende partner). Sono numeri davvero eccezionali, che hanno consentito alla Fondazione di essere collocata al primo posto nel ranking INDIRE e di ottenere così cinque importanti finanziamenti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Possiamo quindi affermare che con un investimento contenuto le aziende partner possono contribuire a formare direttamente (attraverso i confronti sui programmi didattici, le ore di lezione in classe e i tirocini) giovani risorse competenti e motivate da inserire nel proprio organico, in grado di portare freschezza di idee ed attitudine all’innovazione, da applicare in particolare proprio nei campi che si intrecciano con la sostenibilità e l’economia circolare.

UN AUSPICIO PER IL FUTURO- In Italia gli ITS sono stati istituiti nel 2008 e solamente negli ultimi anni stanno cominciando lentamente a diffondersi. Il ritardo con le altre maggiori economie europee è evidente: i dati INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) rivelano che in Italia gli iscritti agli ITS superano di poco le 25.000 unità (concentrati in particolare in Lazio, Campania e soprattutto Lombardia), una quota decisamente inferiore rispetto agli 800 mila iscritti della Germania, ai 530 mila della Francia, ai 400 mila della Spagna ed ai 270 mila del Regno Unito. La speranza per il futuro è che sempre di più i giovani e le loro famiglie considerino l’ITS una scelta vantaggiosa per il percorso post-diploma e che l’ITS acquisisca nei percorsi di orientamento delle scuole superiori una visibilità e una considerazione pari a quelle delle università.

 

10 febbraio 2024. Primo degli open day dell’ITS in vista del nuovo anno. Grande partecipazione di giovani e famiglie in Sala delle Capriate

INTERVISTA A VIVIANA MUSAZZI, SENIOR LEASING MANAGER DI LENDLEASE

 

All’inizio del mese di febbraio abbiamo riaperto la nostra finestra su MIND con una chiacchierata insieme a Viviana Musazzi, da gennaio 2022 Senior Leasing Manager di Lendlease, il gruppo internazionale responsabile per lo sviluppo di MIND Milano Innovation District, il distretto dell’innovazione nato dalla rigenerazione dell’area urbana che ospitò Expo 2015, e per lo sviluppo a uso misto dell’area di oltre un milione di metri quadri a Milano Santa Giulia. Con Viviana abbiamo approfondito soprattutto tre temi: come il territorio si sta approcciando a MIND, cosa offre MIND alla comunità ed in particolare ai giovani e alle imprese e quali novità aspettarci dal 2024.

 

Viviana Musazzi, Senior Leasing Manager di Lendlease

 

Viviana la prima cosa che vorrei chiederti è un parere su come il territorio sta rispondendo alla grande novità di MIND. Noi abbiamo l’impressione che la comunità debba ancora entrare pienamente nell’ottica di cos’è MIND e delle opportunità che può rappresentare. Qual è il tuo punto di vista in merito? 

Anche io direi che il territorio non sia ancora entrato del tutto nell’ottica di quello che MIND sta diventando, anche se abbiamo contatti con diverse aziende della zona, alcuni dei quali come ROLD hanno compreso a pieno il valore aggiunto di far parte di un distretto di innovazione di questo tipo ed hanno trasferito in MIND la propria Accademy ed i laboratori di ricerca, o come Distretto 33 che ha una propria sede in The Hive. Il progetto di MIND non è solo immobiliare e porta un vantaggio che va al di là della della location fisica, ma è qualcosa di più articolato.

Per cercare nel nostro piccolo di rendere più consapevole la comunità dell’impatto di MIND proviamo a descrivere i vantaggi che il progetto può già avere e avrà in futuro per due categorie in particolare: i giovani e gli imprenditori. Cominciamo dai giovani.

Per parlare di MIND ai giovani del territorio valorizzerei il concetto di eco-sistema. Nelle nostre intenzioni MIND più che un progetto immobiliare sarà un eco-sistema che si andrà a creare nella zona: non saranno solo uffici, ma anche residenze, hotel, servizi, retail, sentire dimenticare il Decumano che sarà a tutti gli effetti un grande parco lineare di un chilometro e mezzo, l’osepdale Galeazzi e sant’Ambrogio del Gruppo San Donato (già operativo da agosto 2022) e la nuova sede dell’Università Statale di Milano, il cui trasferimento in MIND sarà operativo dall’anno accademico 2026-2027 e che coinvolgerà quotidianamente dai 20 ai 25 mila studenti. Tutto questo sarà car-light: all’interno dell’area MIND ci si potrà spostare solo con bici, monopattini o navette interne elettriche. Inoltre, sempre in riferimento al concetto della creazione di comunità ed eco-sistema, mi piace ricordare un altro pilastro di MIND e cioè il common ground: tutti gli edifici nei primi 10 metri di altezza saranno permeabili dal punto di vista fisico o perlomeno visivo. Questo significa che tutti gli ingressi degli edifici saranno attraversabili e aperti a tutti, non solo ai residenti di quell’edificio e le hall saranno dei veri punti di incontro e di aggregazione.

 

L’ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio: uno scorcio del punto informazioni in uno degli ingressi

 

E per un imprenditore invece sotto quali punti di vista MIND può essere un’opportunità ?

Innanzitutto, un primo vantaggio di MIND è che va in contro tendenza rispetto alle classiche logiche immobiliari. Tipicamente quando si parte da uno sviluppo di questo tipo si cercano dei big tenant, cioè affittuari da almeno 5.000 metri quadrati. Noi invece abbiamo fatto un’operazione completamente diversa. Tra i primi edifici che abbiamo aperto c’è quello di co-working (The Hive: https://www.mindvillage.it/), dove l’affitto è di fatto a desk oppure a uffici da 4, 6 o 8 persone; ed anche all’interno di West Gate, la prossima area nuova che andremo a sviluppare, gli uffici partiranno da 500 metri. Il nostro obiettivo è avere una varietà di aziende, che comprenda non solo le grandi ma anche le piccole, in modo da creare una vera community che consenta di sviluppare nuovi progetti di innovazione, che è la vocazione e l’elemento trainane di MIND. Questo è forse uno degli aspetti più interessanti per un imprenditore: la possibilità di contatti e collaborazioni con le altre aziende presenti. Oggi un imprenditore in MIND può trovare istituzioni della ricerca come Human Technopole e aziende multinazionali come Astrazeneca, società di ingegneria o meccatronica, tante start-up di vario genere e poi il progetto SkyDeck Europe, l’acceleratore della Berkeley University: ogni sessione prevede un primo trimestre è curato dal team di Berkeley SkyDeck, al quale le startup possono partecipare di persona direttamente nella sede statunitense e online. Il secondo trimestre è curato dal team di Cariplo Factory e si svolge in presenza e online presso gli spazi del building The Hive – MIND e fa leva sull’attivazione delle competenze, dei laboratori e dei network delle università selezionate. Questo aiuta ovviamente sia le start up, sia le aziende già presenti, che possono così entrare in contatto con loro. Un esempio molto recente di collaborazione tra aziende presenti in MIND riguarda proprio Lendlease: con Elettronica SPA, società italiana leader mondiale nel settore della difesa elettronica, abbiamo perfezionato il closing di E4life, joint venture attiva nel settore della Biodifesa, con l’obiettivo di sviluppare e promuovere “E4Shield”, tecnologia rivoluzionaria completamente made in Italy, in grado di inattivare in aria virus e agenti patogeni per il tramite di onde elettromagnetiche. Senza MIND e Federated Innovation probabilmente non ci saremmo mai incrociati. Un altro aspetto molto interessate per le imprese è la capacità di MIND di fungere da talent attraction, per due ragioni in particolare: innanzitutto perché è più facile attrarre talenti se il sito in cui ti trovi è attrattivo e poi per la presenza dell’Università, dell’ITS CIMA e della Scuola di Restauro Botticino.

Che 2024 sarà per MIND?

Intanto abbiamo ultimato gli spazi di co-working e settimana scorsa ha aperto Esselunga, con anche una terrazza per gli aperitivi. Nel corso dell’anno saranno poi operativi dei nuovi spazi di Caffè Vergnano aggiuntivi agli esistenti e il Big Theatre, una location per eventi che potrà contenere fino a 2.000 persone. Sempre nel 2024 partiranno anche i cantieri del West Gate ed oltre a tutto questo, nelle prossime settimane, avremo modo di comunicare altre importanti novità. In generale la nostra bussola è far andare di pari passo i servizi con gli uffici e le abitazioni e anche quest’anno seguiremo questo principio cardine.

 

Come sarà Horizon, una delle nuove costruzioni del West Gate

 

Come sarà uno degli ambienti di lavoro in Horizon

 

TE.A. CONSULTING: QUANDO SOSTENIBILITÀ FA RIMA CON CONCRETEZZA

 

Te.A. Consulting S.r.l. è una società che da oltre dieci anni opera ad ampio spettro nel campo della consulenza ambientale, della progettazione del territorio e della sicurezza in ambiente di lavoro (un impegno accertato anche dalle varie certificazioni ISO ottenute dall’azienda). Te.A. Consulting, assistita da anni dal nostro Studio, è stata fondata nel 2010 da tre soci, quando ancora il tema della sostenibilità era totalmente di nicchia, e negli anni ha continuato a crescere, fino ad arrivare ad avere, oggi, 50 dipendenti. Per questo numero della nostra newsletter incentrato in modo particolare sulla sostenibilità abbiamo incontrato l’ingegner Marco Lacalamita, che dal 2010 continua a guidare l’azienda insieme gli altri due soci fondatori, Daniele Vaghi e Massimo Moi.

Il logo aziendale di Te.A. Consulting

 

Ingeger Lacalamita cosa vi spinse a fondare la Te.A. nel 2010?

Partimmo dal semplice desiderio di fare qualcosa di utile in un territorio che era ancora in molti tratti inesplorato: l’assistenza ed il supporto alle piccole e medie imprese sulle questioni ambientali. Ora il tema della sostenibilità è di moda, ma all’epoca non era così e non era affatto detto che le cose sarebbero andate bene. Non avremmo mai pensato, dopo una decina d’anni, di ritrovarci con 50 dipendenti e di vivere in un’epoca in cui la sostenibilità ha acquisito così tanto spazio mediatico. In tutta franchezza è giusto dire che in tanti casi si tratta solo di marketing, ma quanto meno oggi si parla di questo tema, ed è già un primo grande passo avanti.

Cosa fa concretamente Te.A. per la sostenibilità e l’economia circolare?

Negli anni abbiamo cercato di offrire sempre più servizi alle aziende. Oggi la nostra attività si estende su diverse aree: dalla consulenza territoriale all’ambiente, dalla sicurezza all’assistenza tecnico-legale, dai sistemi di gestione fino alla consulenza in ambito di sviluppo immobiliare, una consulenza completa, dai rilievi topografici alla due diligence, dal permitting alla progettazione e direzione lavori. Entrando maggiormente nel dettaglio, uno dei servizi concreti tra i più richiesti e significativi è a mio avviso la consulenza per la redazione del bilancio di sostenibilità (che, ricordiamo, è un documento predisposto da una società finalizzato all’analisi ed alla comunicazione dei propri impatti ambientali e sociali), un compito che cerchiamo di portare avanti in modo concreto e reale (alcuni bilanci di sostenibilità oggigiorno sono in realtà vuoti di contenuti e privi di significato), portando alle aziende la nostra conoscenza di indicatori e processi. Negli ultimi anni siamo stati molto attivi anche nel campo della sostenibilità degli eventi, dai concerti alle partite; per esempio siamo sponsor del Vero Volley Milano, ed insieme alla dirigenza della squadra stiamo portando avanti un progetto per rendere tutte le partite sostenibili. Mi piace poi ricordare anche due progetti legati rispettivamente alla formazione ed alla divulgazione: “Te.A. Academy”, che si occupa della formazione dei lavoratori sulle tematiche ambientali e di sicurezza sui luoghi di lavoro, e “Radio Territorio Ambiente”, una web radio nel cui palinsesto vengono proposte green news e rubriche che riguardano temi quali l’ambiente e le sostenibilità.

 

Il logo ufficiale di Tea Academy

 

Oltre agli aspetti etici e sociali perchè oggi un’azienda dovrebbe prestare sempre più attenzione alla sostenibilità ed ai temi dell’economia circolare?

È giusto guardare alla concretezza quando si affronta questo tema. L’aspetto etico è a mio avviso importante, ma l’esperienza ci dice che ancora oggi ci si muove se c’è innanzitutto un ritorno di convenienza. E allora diventa importante ribadire che la sostenibilità conviene. Pensiamo semplicemente al riciclo dei rifiuti, che oggi possono essere recuperati quasi integralmente. È un processo in grado di generare risparmi notevoli. Uno dei problemi maggiori che si incontra al riguardo è quello della frammentazione: il produttore pensa a produrre, chi recupera a recuperare. Sotto questo aspetto in alcuni campi si è fatto un grosso  passo avanti, con la nascita di consorzi partecipati dai principali attori del mercato, ma in tanti altri settori, dal vestiario ai computer, la frammentazione la fa ancora da padrona; in questi casi, a mio parere, sarebbe utile anche un intervento normativo per accelerare processi virtuosi.

 

Daniele Vaghi, Massimo Moi e Marco Lacalamita

 

“ECONOMIA CIRCOLARE PER LE PMI”: UNA BELLA OCCASIONE PER LE IMPRESE DEL NOSTRO TERRITORIO

 

Venerdì 8 marzo uscirà nelle librerie e nei principali store online “Economia circolare per le PMI-Dalla progettazione ai finanziamenti, dall’eco-design alla comunicazione”, un libro rivolto ai piccoli e medi imprenditori a cura di Laura Bajardelli ed Aldo Bolognini Cobiachi. La pubblicazione, che contiene diversi contributi esterni fra cui quello di Giancarlo Muliari incentrato sugli ITS, punta a spiegare in modo concreto l’economia circolare e i vantaggi che questo cambio di paradigma della produzione può portare alle PMI. L’opera ha anche una finalità sociale perché i suoi proventi saranno interamente devoluti ai City Angels. In vista dell’uscita del libro abbiamo incontrato una dei due co-autori, Laura Bajardelli.

 

Laura Bajardelli

 

Aldo Bolognini Cobianchi

 

Cosa ha spinto te e Aldo Bolognini a pensare e scrivere questo libro?

Sia io che Aldo ci siamo da tempo appassionati ai temi dell’economia circolare e della sostenibilità. Per questa ragione volevamo realizzare qualcosa di concreto rivolto ad un target specifico, quello dei piccoli e medi imprenditori. Spesso, infatti, queste tematiche sono trattate in maniera troppo complessa con il risultato di apparire un qualcosa che riguarda in definitiva solo i grandi enti; da qui l’idea di un libro che con un linguaggio semplice possa avvicinare questi argomenti alle PMI, che sono l’ossatura della nostra economia, e possa far comprendere loro l’utilità pratica di questo tipo di approccio. Si tratta di un reale bisogno perché una maggiore attenzione all’economia circolare è richiesta innanzitutto dalla filiere produttive e dal mercato ed ignorare queste tendenze vorrebbe dire, in tempi anche brevi, mettere a rischio la propria competitività.

Noto che un concetto chiave su cui insisti è la concretezza. In che modo avete cercato di applicare questo principio al vostro libro?

Nei primi tre capitoli, in cui spieghiamo in modo schematico cos’è l’economia circolare, le sue parole chiave e i suoi attori principali, cercando di dare al racconto un taglio molto pratico, portando delle case history di chi l’economia circolare l’ha già applicata, per far capire in modo semplice ed induttivo che non si tratta di concetti astratti, ma di una realtà che si sta sviluppando sempre più su larga scala; nei successivi tre attraverso una spiegazione, anche in questo caso pratica, di come si progetta la circolarità e di come una PMI possa ottenere agevolazioni e finanziamenti. E poi una serie di suggerimenti operativi e di esempi, in modo che manager e imprenditori possano considerare il libro anche un manuale per approcciare concretamente la circolarità.

Il libro si distingue anche per ospitare diversi contributi esterni, da imprenditori e professionisti del settore e del territorio. Ti va di darci delle anticipazioni al riguardo?

Innanzitutto mi fa piacere ricordare la prefazione del professor Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo e già rettore del Politecnico di Milano, e la post fazione di Vinicio Vigilante, CEO di GSE – Gestore dei Servizi Energetici. E poi tra le numerose testimonianze, potrete trovare gli interventi qualificanti di Massimiano Tellini, deus ex machina per Banca Intesa Sanpaolo del progetto di Circular Economy, Domenico Restuccia, CEO di Avvale, Gianni Caimi, presidente di Caimi Brevetti e di Assolombarda Monza e Brianza, Sabina Bellione, cofondatrice di Coofeefrom, Marc Langenbrinck, presidente di Mercedes Benz Italia, Daniele Cobianchi, presidente Italia di McCann Wold Group e di Daniele De Negri, fondatore di Green Media Lab. Ritengo poi di particolare valore anche quella di Giancarlo Muliari, nella veste di promotore e partner dell’ITS di Lainate: a mio avviso, infatti, gli ITS rappresentano lo strumento ed il luogo ideale per cercare di risolvere un enorme problema che hanno le nostre PMI, quello del reperimento di risorse adeguate.

 

ECONOMIA CIRCOLARE PER LE PMI – GLI AUTORI

Laura Bajardelli, manager in una primaria compagnia di assicurazione, ha ma­turato una significa­tiva esperienza con ruoli in organi amministrativi e di indirizzo in organizzazioni leader profit ed enti non profit, come Fondazione Cariplo e GSE – Gestore dei Servizi Energetici, che operano, in particolare, in ambito ambientale, sociale e culturale e nel campo delle energie rinnovabili.

Aldo Bolognini, giornalista economico-finanziario e professore all’Università Statale di Milano, dove tiene il corso “Come si comunica la sostenibilità”, ha messo a frutto la sua lunga esperienza per dare al libro un adeguato ritmo di lettura e renderlo interessante ed esplicativo a un vasto pubblico.