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Inauguriamo con Dario Ferrari  Presidente di Distretto33 – il Network del Nord Ovest Milano – una riflessione su Mind (Milano INnovation District) per capire dalla viva voce dei protagonisti del mondo delle imprese, del lavoro, delle scuole e delle istituzioni del nostro territorio  se e come ci stiamo preparando ai cambiamenti non solo urbanistici di questo straordinario progetto.

Quali sono le professioni che saranno maggiormente richieste nell’ambito degli insediamenti di MIND? La tipologia degli insediamenti è molto eterogenea; si va dalle sedi delle società multinazionali e delle start up del settore del farmaco, delle comunicazioni, della ricerca scientifica, dell’alimentazione, ma anche uffici direzionali di aziende del manifatturiero e dei servizi. Sono quindi tante le professioni che verranno ricercate e che comunque non possono che tenere conto della conoscenza delle lingue e delle applicazioni informatiche. Ma non dimentichiamo anche che MIND sarà una vera e propria città che avrà necessità di manutenzioni e gestioni degli immobili che verranno realizzati. Pertanto vi sarà l’ esigenza di avere personale qualificato e professionalmente preparato nell’ambito tecnico nel settore dell’edilizia e della  impiantistica riferita alle nuove tecnologie costruttive a impatto e consumo energetico zero. E sarà in questo ambito che  le scuole di formazione professionale del territorio potranno essere indispensabili per questa formazione.

Quali sono le attività di servizio che potranno avere in MIND potenziali nuovi Clienti? Nell’ambito della accoglienza e ristorazione e del delivery; della cura della persona e del tempo libero, ma non solo. Scuole , anche private, internazionali per studenti delle primarie e secondarie, assistenza informatica, agenzie di viaggio e tour operator.

Quali impatti avrà MIND sulla mobilità locale, atteso che i grandi flussi saranno serviti dalla Metropolitana, dal Passante Ferroviario e dalle Autostrade A4 e A8? Obiettivo di MIND è quello di limitare il trasporto privato su gomma. Nel contempo necessitano servizi di collegamento pubblico di natura urbana e extraurbana per il collegamento con i comuni limitrofi dove molti troveranno una nuova residenza o si sposteranno per studio e lavoro. Trasporto urbano che dovrà avere linee e percorsi privilegiati, non compromesse con la viabilità ordinaria esistente, possibilmente con linee aeree non impattanti con il suolo.

I prossimi lavoratori che avranno posto in MIND, quali servizi abitativi, della mobilità, scolastici, per la cultura ed il tempo libero e per la qualità della vita troveranno ad attenderli nelle vicinanze?      Il territorio è impreparato. Mancano gran parte dei servizi richiesti ad eccezione, forse, di quelli legati ad una residenza ”temporanea per motivi di lavoro” che grazie ad EXPO si era in parte, sviluppata. Se il territorio limitrofo non si “organizza” altri comuni, meno prossimi (in un raggio di circa 80 Km e quindi distanza minima per quanti verranno da tutte le parti del mondo), potranno sfruttare le loro attività di servizio per fornire una residenza di qualità, collegamenti già esistenti, una qualità della vita particolarmente interessante. Pensiamo a Verbania, Varese, Novara per fare degli esempi di collegamenti diretti (autostrada, ferrovia), capoluoghi di piccole dimensioni ma completi nell’offerta dei servizi e della qualità della vita; in un ambiente “naturalisticamente parlando” (Verbania soprattutto) particolarmente significativo.

Saranno di più i cittadini dei Comuni limitrofi che andranno per finalità commerciali a MIND oppure i frequentatori di MIND a frequentare, per le stesse ragioni i Comuni limitrofi? Domanda collegata alla precedente. Se i comuni limitrofi non saranno attrattivi non vi sarà interesse da parte dei frequentatori di MIND di visitarli in quanto non troverebbero quanto riferibile alle loro esigenze. Facile che saranno i cittadini dei comuni del territorio che verranno attratti dai servizi offerti da MIND: sanità (IRCCS Galeazzi), istruzione universitaria (nuove facoltà scientifiche UNIMI), residenza (vivere in una smart city al pari di UP TOWN), ricerca di nuove attività lavorative offerta dagli insediamenti terziari, etc. Il tutto potrebbe compensarsi, ma è il territorio che deve sviluppare centri di interesse, ma ad eccezione di pochissime realtà particolarmente “vivaci” (vedi insediamenti su Arese) nulla o poco si sa muovendo in tempi “rapidi”. E intanto il treno sta….passando.