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E rieccoci qui… dopo alcuni mesi, passata l’estate, ancora a vivere tempi particolari, di grandi e veloci trasformazioni, di problemi sociali importanti ed anche di opportunità di cambiamento.

Negli scorsi interventi ho presentato il tema del Welfare, nel suo significato letterale di “passarsela bene, andare bene”… in termini sintetici di “benessere”, un’espressione che non può essere “al singolare”. Non si può stare bene da soli. Ho poi declinato questo concetto al più specifico ambito d’impresa introducendo il tema del Welfare Aziendale, che rappresenta uno dei principali strumenti a disposizione dell’Imprenditore per valorizzare le proprie Risorse Umane, che sono la risorsa più onerosa, più “scarsa” e più preziosa di qualsiasi impresa:“Nessuna azienda è più forte del carattere dei suoi uomini” si dice.

Oggi vorrei partire da uno spunto di cronaca e di analisi sociale: la città che da sempre “indica la via” all’evoluzione nel nostro Paese, la nostra Milano, ha da poco un nuovo Piano del Welfare, il documento di programmazione delle politiche sociali cittadine. Si tratta del primo piano post pandemia e vuole porre le basi per impostare un nuovo welfare (ben-essere) più adatto alle esigenze sociali emerse dopo lo shock degli ultimi anni e per rispondere al crescere delle disuguaglianze. Il documento parte da un’analisi della popolazione milanese: sono aumentati del 6,5% – negli ultimi vent’anni – gli over 65 e c’è una forte presenza di nuclei familiari a formazione ‘unipersonale’ pari a oltre il 47%. A partire da questo cambiamento nella composizione della popolazione, una priorità delineata nelle cento pagine del Piano riguarda la Tutela della Salute. Ecco, mi sono messo a pensare, e mi hanno colpito tre concetti:

  1. siamo statisticamente sempre più “maturi” e più soli
  2. ci sono sempre più situazioni di difficoltà, di marginalità e di distacco sociale
  3. il nostro pur eccellente SSN non riesce più a garantire con la necessaria tempestività la tutela della salute e l’accesso alle cure.

Penso che le imprese debbano (è a mio avviso un dovere sociale) e possano (è una grande opportunità) occuparsi di queto ultimo tema, attraverso piani di Welfare Aziendale. Per welfare aziendale (“benessere aziendale”) si intende – come sopra ricordato – il complesso delle erogazioni e prestazioni che un’azienda riconosce ai propri dipendenti con lo scopo di migliorarne la vita privata e lavorativa. In questo modo si incrementa il potere d’acquisto delle famiglie senza aumentare il loro reddito imponibile ed il peso dell’erario sul datore di lavoro. Un piano di welfare favorisce il miglioramento della produttività: da una parte si crea un clima lavorativo positivo e si premia la produttività dei lavoratori, fidelizzandoli e motivandoli, dall’altra si ottengono rilevanti benefici fiscali e migliori risultati di business per l’impresa. Possiamo suddividere i servizi di welfare a supporto dei nuovi bisogni dei lavoratori in 5 grandi famiglie:

  1. salute – le aziende hanno aumentato l’offerta di tutele sanitarie;
  2. previdenza complementare;
  3. conciliazione famiglia e lavoro – (ad es. asili nido);
  4. mobilità – organizzazione di servizi di trasporto ;
  5. buoni acquisto.

Si tratta quindi di un tema articolato e complesso, da definire caso per caso, impresa per impresa, in maniera attenta e con finalità strategiche, oltre che di responsabilità sociale. Esistono metodologie e competenze specifiche per questo, e ne parleremo al nostro prossimo “incontro”.

In ultimo una considerazione finale, anch’essa stimolata dalla lettura del Piano di Welfare della Città di Milano: ci sono grandi difficoltà, “là fuori”. Ed allora dobbiamo occuparci anche di coloro che non hanno il privilegio di lavorare nelle nostre imprese. Anche queste persone, anche queste famiglie, hanno diritto alle cure, ed hanno bisogno di noi. Vi racconto allora di un progetto, nato in ambito mutualistico (quindi non profit): la Banca delle Visite. Gli obiettivi sono aiutare chi non può attendere i tempi del servizio sanitario pubblico né permettersi una visita medica a pagamento.

“Banca delle Visite”:  www.bancadellevisite.it . Dategli un’occhiata, ne vale la pena.

“La Salute è il primo dovere della Vita”

… alla prossima!

Articolo a cura di Dario Cassata, già imprenditore del territorio, ora attivo in ambito mutualistico