ANNO 4 – NUMERO 3 – NOVEMBRE 2024 – EDIZIONE SPECIALE
“Working Class”: una serata dedicata al mondo del lavoro
Dedichiamo questo nuovo numero di Persone, Ambiente e Territorio all’evento di giovedì 21 novembre, in cui, in collaborazione con ILAS, Comune di Lainate e Camera del Lavoro di Milano, abbiamo presentato il volume fotografico “Working Class”, edito da Tonocontinuo Edizioni con il contributo dello Studio. L’evento è stato l’occasione anche per intavolare una più ampia riflessione sul mondo del lavoro e sulla percezione che i giovani (e non solo) hanno di esso.
“Working Class”: i perché del nostro contributo alla pubblicazione del volume
Come spiegato dal dottor Giancarlo nel suo intervento, lo Studio ha sostenuto questo progetto editoriale in quanto l’occasione per parlare dei luoghi di produzioni industriale che sono, certamente, innanzitutto dei luoghi di lavoro. Sotto questo profilo le fotografie di Dino Fracchia testimoniano in modo iconico e suggestivo di come il lavoro sia cambiato, anche nel nostro territorio del nord ovest di Milano, seguendo i cambiamenti della società, ed in particolare come si sia progressivamente ridimensionato il lavoro di massa non solo per effetto dello sviluppo tecnologico, ma anche per le trasformazioni del tessuto produttivo. Sarebbe tuttavia sbagliato ridurre i luoghi di produzione industriali semplicemente a luoghi di lavoro. Le fabbriche sono molto di più, se solo pensiamo al rapporto che si genera con il territorio in cui si insediano, rapporto che non è spiegabile solo in funzione dell’offerta di occupazione. Le fabbriche, infatti, hanno un ruolo determinante nella crescita economica e sociale della comunità in cui operano, tanto è vero che molti territori si identificano con le produzioni che esprimono. Lainate è uno di questi, essendo conosciuta nel mondo come la città della caramella. In un Paese che esprime ancora una straordinaria vocazione manifatturiera, i luoghi di produzione industriale sono, o dovrebbero essere, un valore per tutta la comunità, un valore condiviso; eppure esiste un pregiudizio verso il mondo dell’impresa in generale e verso le fabbriche in particolare. Esso è diffuso in vari ambiti della società. Nella Pubblica Amministrazione, per esempio, si percepisce questa ostilità nel modo burocratico che ha di rapportarsi con l’impresa, per lo più vista come un problema. Recenti indagini confermano che anche i giovani hanno una percezione distorta e stereotipata del lavoro in fabbrica.
Il libro, in sostanza, è lo spunto per riflettere sull’importanza e l’urgenza di fornire un racconto aggiornato dei luoghi di produzione industriale. D’altra parte, l’istituzionalizzazione delle fabbriche nella comunità è strettamente legata alla percezione che i cittadini hanno rispetto alla gestione dell’impresa e della fabbrica. Impianti governati con il dialogo, il consenso, il supporto e l’integrazione con il territorio sono considerati parte integrante della comunità, che è tanto più disposta ad accettare anche le oggettive criticità che genera un insediamento industriale quanto più la fabbrica è integrata e interagisce con il tessuto sociale. Al contrario gestioni vissute come distanti, non dialoganti, spezzano irreparabilmente il rapporto con il territorio. La mediazione tra territorio e insediamenti industriali è una precisa responsabilità del management, degli imprenditori e delle amministrazioni locali che devono essere consapevoli di un rapporto molto profondo con il territorio, e non gestirla semplicemente come una relazione di pura localizzazione. In altre parole, lo scambio lavoro vs localizzazione degli stabilimenti a forte impatto ambientale non è accettato dal territorio, se i primi non si collocano nella cornice istituzionale della comunità.
“Working Class”: il resoconto dell’evento
La serata è iniziata con l’intervento del sindaco Alberto Landonio, che ha preceduto quello di Giancarlo Muliari, che abbiamo sopra riportato. Il nostro primo cittadino non si è limitato ad un saluto di benvenuto, ma ha voluto ricordare l’ormai secolare vocazione industriale di Lainate e ha sottolineato con forza l’importanza delle infrastrutture, a partire dal casello autostradale, di cui a settembre si è celebrato il centenario. A margine del suo intervento, l’editore di “Working Class”, Felice Bassi, ha voluto omaggiarlo di un libro dedicato ai canti popolari lombardi, particolarmente apprezzato dal sindaco, che ha ricordato come l’uso del dialetto abbia segnato i ricordi della sua infanzia.
Dopo gli interventi introduttivi è stata la volta di Dino Fracchia, l’autore di “Working Class”, che grazie ai suoi scatti (oltre 106 fotografie) ripercorre mezzo secolo di storia delle fabbriche e del mondo del lavoro. Dino ha ricostruito la sua lunga carriera (dagli inizi all’Unità fino ai reportage dai teatri di guerra), rievocando in particolare gli anni delle lotte sindacali e soffermandosi soprattutto su un concetto a lui caro: la dignità del lavoro e dei lavoratori
All’intensa testimonianza di Dino Fracchia sono seguiti gli interventi di Francesco Aufieri e Joseph Fiori. Francesco Aufieri, in rappresentanza della Camera del Lavoro di Milano, si è concentrato sul cambiamento del ruolo del sindacato e sulle sfide che dovrà affrontare per continuare a rappresentare un punto di riferimento per i lavoratori di domani. L’ingegner Joseph Fiori, neo presidente della rinnovata ILAS, ha portato il suo punto di vista da imprenditore, soffermandosi in particolare sul crescente ruolo dell’intelligenza artificiale.
Un momento extra è stato riservato a Francesco Oppi, che, in qualità di presidente della giuria, ha presentato il concorso letterario sopra citato, promosso dallo Studio in collaborazione con Guado Officine Creative, ITS Academy e CNOS-FAP (nei prossimi giorni seguiranno maggiori info). La chiusura è stata riservata come da tradizione al nostro fondatore, Gianfranco Muliari, che con la consueta passione ha unito in un unico filo conduttore tutto gli interventi, ricordando con orgoglio anche lo straordinario indice di presenza di aziende rapportato alla densità del territorio che può vantare Lainate.