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NUMERO 6 – MARZO 2022

Tempo di lettura: 10 minuti

 UN SALUTO SPECIALE

Martedì 1 marzo è stata una giornata di festa per lo Studio. Il nostro fondatore, Gianfranco Muliari, ha fatto il suo ritorno in ufficio dopo una convalescenza di alcuni mesi. Una battaglia vinta grazie alla tenacia e alla passione per la vita. Il ragionier Gianfranco ha voluto portare un suo personale messaggio ai Voi lettori di Persone, Ambiente & Territorio.

Cari clienti e amici,

nei mesi della mia convalescenza non ho mai mancato di leggere ogni numero di Persone, Ambiente & Territorio. E’ stata un’iniziativa ideata durante il mio ricovero che mi ha notevolmente sorpreso: ho analizzato con interesse gli approfondimenti proposti sui temi costanti del nostro vivere (dall’economia alla gestione aziendale)  ed anche le bellissime storie di solidarietà a cui è stato dato spazio nelle varie edizioni. Dall’inizio di questo mese sono tornato a venire in ufficio, nel pomeriggio. A poco a poco sarà un piacere rivederVi e reincontrarVi tutti. Colgo l’occasione anche per invitarvi, da “Carabiniere Sempre”, ad un appuntamento particolare: la XI giornata del Carabiniere, che si terrà a Lainate dal 13 al 15 maggio e a cui interverrà anche il Comandante Generale dell’Arma.

Un abbraccio a tutti!

1 marzo 2022. Bentornato papà, esempio per tutti noi

 

LO SPUNTO DEL MESE: 
CRISI E CONTINUITA’ AZIENDALE, NULLA SARA’ PIU’ COME PRIMA

Da due anni non si fa altro che dire: nulla sarà più come prima! Non è ancora passata la pandemia, e già le drammatiche vicende di questi giorni propongono nuovamente scenari di incertezza e inquietudine.  Inevitabilmente, i cambiamenti in corso non possono che riflettersi sulla vita non solo delle persone e delle famiglie ma anche delle imprese e sulla loro attitudine alla continuità aziendale, in molti casi messa seriamente a dura prova.  I mutevoli scenari impongono rapidi e continui adattamenti dei modelli organizzativi. In contesti simili, abbiamo più volte ricordato come la continuità aziendale sia strettamente correlata alla capacità di rilevare tempestivamente i segnali di crisi. Prima si interviene – anche con soluzioni radicali  –  maggiori sono le opzioni disponibili per affrontare una situazione di difficoltà ed evitare che degeneri in crisi conclamata e insolvenza. La variabile tempo è sempre più strategica. Torneremo su questi temi per comprendere:  a) quali iniziative assumere per essere in grado di individuare per tempo una situazione di crisi;  b) quanto sia importante evitare, a causa dell’inerzia degli amministratori (nella speranza, spesso mal riposta, che le cose cambino), di disperdere quegli elementi minimali di base che connotano un’azienda in funzionamento: forza lavoro, know how, capacità produttiva, clientela ecc. Ciò intanto per salvaguardare l’integrità del patrimonio aziendale in funzione del possibile risanamento anche attraverso la vendita del ramo aziendale. In secondo luogo per scongiurare o circoscrivere le responsabilità civili (risarcitorie) e penali in capo a chi gestisce l’azienda a causa del possibile (statisticamente molto ricorrente) aggravamento del dissesto prodotto dalla continuazione dell’attività in presenza di una causa di scioglimento (tipicamente perdite che azzerano il patrimonio, anche se occultate artificiosamente).

 

FOCUS: ECONOMIA CIRCOLARE, ENERGIA E SOSTENIBILITA’
-INDIPENDENZA ENERGETICA: COSA FARE?-

In queste settimane si fa un gran parlare di indipendenza energetica dell’Italia e dell’Europa. Abbiamo chiesto al nostro esperto di riferimento, il professor Giacomo Di Foggia, un’analisi veloce sui passi da compiere in tal senso.

Il Professor Giacomo Di Foggia, Segretario Generale del CESIP Bicocca Milano

Un esercizio diffuso è il confronto del nostro Paese con gli altri principali Stati dell’Unione europea, spesso per mettere in risalto qualche carenza italiana o identificare, a volte in maniera bizzarra, soluzioni o casi da seguire. L’energia non fa eccezione. Certe volte ci si dimentica che l’Italia è il secondo paese industriale dopo la Germania, con settori di assoluta eccellenza a livello mondiale. Siamo un paese capace di trasformare materie prime, che in buona parte non ha, in beni intermedi e finali competitivi e richiesti in ogni parte del mondo. Riprendendo una famosa frase che ci hanno insegnato alle elementari: per far la sedia ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero, per fare l’albero ci vuole il seme e così via. Per far la sedia ci vuole anche l’energia; che non abbiamo nelle forme, disponibilità e  origine adeguata. Sia chiaro: siamo in buona compagnia. La crisi in corso e la necessità di ridurre la nostra dipendenza dal gas russo rendono ancora più urgente il bisogno di investire nella transizione ecologica. Infatti, dopo l’invasione dell’Ucraina, rischiamo di scivolare in una crisi energetica innescata dalla nostra dipendenza dal gas russo, che arriva tramite gasdotti (il gas naturale liquefatto che può arrivare via navi mercantili prima di essere rigassificato potrebbe essere una potenziale soluzione nel breve periodo, ma è difficile da reperire e siamo carenti in quanto a rigassificatori necessari per immettere il gas in rete).

Ebbene allora cosa possiamo fare? Tutti devono fare la loro parte: Stato centrale, comunità locali, imprese e persone. Innanzi tutto l’Europa, come si evince dagli ultimi documenti europei tra cui sottolineo il fit-for-55, la strada l’ha già tracciata. Certamente ora si tratta di accelerare il percorso di  transizione energetica e decarbonizzazione attraverso tre linee strategiche principali: adeguamento del piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), collaborazione dei territori per accelerare i tempi per le autorizzazioni di nuovi impianti rinnovabili (non entro nel merito delle tecnologie) ed  aumento della capacità produttiva interna di gas anche off-shore, con utilizzo di tali quote aggiuntive prevalentemente per stabilizzare fornitura e prezzi di gas ai principali settori energivori, già duramente messi alla prova dalla competizione globale. Dal canto loro le imprese, soprattutto tramite le associazioni di aziende locali, dovrebbero incrementare le proprie competenze in materia di gestione del rischio macroeconomico – tema sovente ritenuto esogeno ma che invece impatta già nella vita quotidiana delle imprese. Infine le persone. È giunto il momento di comprendere che la transizione energetica ed ecologia comporta necessariamente dei costi che però genereranno dei benefici superiori per il nostro futuro in termini di sostenibilità, innovazione, occupazione, salute e, in sintesi, benessere.

 

FOCUS: WELFARE DI COMUNITA’
-WELFARE DI COMUNITA’ E DI TERRITORIO: UNA DIMENSIONE PLURALE (a cura di Dario Cassata)-

Mi presento: sono Dario Cassata, e mi occupo di welfare sociale e di comunità da molti anni. Prima, la mia esperienza lavorativa è stata in ambito imprenditoriale industriale. Ho operato in Associazioni, in Imprese Sociali, in Consorzi di Imprese Sociali, in Organizzazioni di Rappresentanza delle Imprese Sociali ed in Fondazioni di Comunità.  Ora la mia attività è in ambito Mutualistico. Ho quattro figlie (si, tutte femmine, santo subito!… sono la mia gioia, la mia vita).

Dario Cassata

Welfare… come sempre usiamo termini anglofoni. Cosa significa “welfare”?

La Treccani traduce questo termine così: “passarsela bene, andare bene”; espressione equivalente all’italiano “benessere”. Benessere significa allora stare bene, vivere in armonia, nel rispetto delle proprie esigenze, dei propri bisogni e dei propri programmi per il futuro.

Non è quindi un’espressione “al singolare”. Non si può stare bene da soli. Il Welfare, il benessere, implica una dimensione “plurale”, poiché coinvolge in primis la famiglia e gli affetti, ma poi anche tutte le aree della nostra vita: il lavoro, il tempo libero, le relazioni sociali… in una parola “la Comunità”. Il nostro territorio è ricco di “voglia di costruire il benessere”: ci sono Cooperative Sociali, Associazioni, Fondazioni… Abbiamo un patrimonio di valori e di impegno di cui essere orgogliosi. Ritengo che sia ora, però, di fare sistema, di costruire un progetto di “benessere comunitario” entro il quale (a partire da chi è in situazione di maggiore difficoltà, certo, ma non limitandoci a questo) tutti possiamo trovare l’occasione e l’opportunità di “stare bene”. Una Comunità che ha occasioni di “benessere” è una comunità che cresce, che si evolve, che integra le persone e accoglie i loro bisogni, trasformandoli in opportunità. Una Comunità di Welfare crea ricchezza, umana ed economica, e coinvolge anche le dimensioni del lavoro (a partire dalle aziende) e della socialità (a partire dalla valorizzazione della cultura). Un’azienda che promuove Welfare (=ben-essere) è un’azienda che cresce, che innova la sua presenza sul mercato e valorizza le sue donne ed i suoi uomini.Gli “attori” del benessere di una Comunità possono essere molti; dalle Istituzioni Pubbliche agli Enti Locali, dal variegato mondo del Non Profit al mondo Produttivo ed Imprenditoriale, dalla Filantropia all’Associazionismi diffuso…

Rimango allo specifico ambito di questa newsletter (“Persone, Ambiente & Territorio”) per porre un focus specifico sul Mondo Produttivo. Sono molte le cose che si possono e devono attivare per la crescita e la sostenibilità. Parole come inclusione, integrazione, innovazione, cura dell’ambiente e del contesto lavorativo sono oggi sempre più citate, ma rischiano di diventare slogan. Non possiamo permettercelo. Abbiamo capito che tutto ciò a cui siamo abituati cambia velocemente (pensiamo a questi due anni…. una pandemia ed ora una guerra) ed allora la decisione da prendere è:  questo cambiamento lo voglio subire o voglio esserne protagonista? E’ una decisione d’impresa (nel significato etimologico del temine: impresa nel senso di “intrapresa”, cioè sfida). Pongo l’accento, in chiusura, ad un tema che ha assunto una rilevanza grandissima negli ultimi tempi: il Diritto alla tutela della Salute. Su questo punto il Mondo Produttivo, a proprio vantaggio ed a vantaggio della Comunità nella quale opera, può fare molto“La Salute è il primo dovere della Vita”, si dice. Torneremo ad occuparci di questo tema… alla prossima!

 

FOCUS: ARTE E IMPRESA, UN BINOMIO IN CUI CREDERE
-I MUSEI D’IMPRESA: IL VALORE STORICO DI UN’AZIENDA COME VANTAGGIO COMPETITIVO-

Si parla molto (anche troppo) di start up – non solo innovative – e si tende a non considerare o sottovalutare l’importanza del valore storico dell’azienda, come fattore in grado, SE BEN COMUNICATO, di procurare un vantaggio competitivo.  Per farlo non basta indicare la data di nascita dell’azienda a fianco del brand, occorre strutturare un sistema di comunicazione adeguato.  Per la verità di recente è cresciuta la sensibilità verso l’heritage marketing ed uno degli strumenti più utilizzati dalle imprese di medio grandi dimensioni  è il museo d’impresa  Rappresenta un fattore di unicità e autenticità e conferma come le imprese si siano rese protagoniste attive delle trasformazioni sociali e culturali di un territorio come quello del nord ovest Milano. Quando si inizia  raccogliere il materiale che serve (foto, ricordi, documenti, testimonianze ecc), si scopre quanta ricchezza di informazioni, di relazioni e di connessioni un’impresa anche di piccole dimensioni è in grado di generare non solo al proprio interno, ma anche all’esterno con la comunità in cui opera. Continueremo a dedicare a questo tema ampio spazio, seguiteci!

-ALCHEMILLA: LA COOPERATIVA CHE RENDE I BAMBINI PROTAGONISTI DELL’ARTE-

Tra i clienti dello Studio figura da qualche anno Alchemilla. Si tratta di una realtà molto originale che sottoponiamo alla vostra attenzione con grande piacere. Alimentata dalla passione per l’arte e l’educazione, Alchemilla sta realizzando in questi anni delle cose davvero straordinarie. Alchemilla è infatti fornitore e consulente di Fondazione Cariplo, Comune di Milano e Università Cattolica, ed è stata  selezionata per il progetto europeo Ed.G.E. (Educating girls and boys for Gender Equality). Inoltre, ha vinto il progetto Innovamusei, accedendo al round di finanziamenti di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore. Per questa intervista abbiamo incontrato Francesca Gentile, cofounder della cooperativa insieme ad Elisa Rota, e project leader di Artoo.

Francesca Gentile

Francesca qual è stata la molla che ha portato alla nascita di Alchemilla? Alchemilla, cooperativa sociale ONLUS, nasce nel dicembre 2015 dall’incontro di differenti figure professionali e dal desiderio di cambiare la percezione del ruolo sociale dei bambini, affinché si riconoscano e siano riconosciuti come autori di cultura e co-autori di politiche che li riguardano, soprattutto nei contesti di fragilità sociale. Quella che Alchemilla sostiene e promuove è una visione del bambino come soggetto attivo e competente fin dalla più tenera età. Per realizzare questo sogno abbiamo creato Artoo.

Cos’è Artoo e come funziona esattamente? Artoo è innanzitutto un ecosistema educativo in grado di far dialogare bambini e bambine con la comunità educante, al fine di promuovere il loro diritto di essere ascoltati e la loro capacità di azione sociale. Prende il suo nome da Artoo, un orso grande e grosso che, non comprendendo molte delle cose della vita, chiede aiuto ai bambini, perché sa che hanno una sensibilità e uno sguardo in grado di dare risposte precise e sorprendenti. Tramite un’interfaccia grafica specificamente disegnata per un’esperienza immersiva, i bambini possono esplorare i contenuti autonomamente e conoscere gli artisti, sfogliare opere e soffermarsi su quelle che spontaneamente attirano la loro attenzione. Possono poi registrare le loro opinioni e le loro impressioni. Registrata la loro voce, possono riascoltare e archiviare i loro commenti e condividerli con gli altri bambini, ascoltando a loro volta la collezione di voci e commenti (accuratamente selezionati da un processo di pulizia e selezione degli audio). Le registrazioni dei bambini costituiscono il fulcro e il vero tesoro del progetto. Nello specifico l’app si compone di 3 stanze dedicate a noti pittori (Klee, Kandinskij, Van Gogh); 2 stanze dedicate ai musei (Palazzo Reale di Torino e Palazzo Reale di Genova); 25 opere da commentare; oltre 1000 audio pubblicati dagli utenti (ad oggi sono stati coinvolti oltre 2500 bambini). Negli ultimi due anni l’app è stata fortemente implementata, grazie anche alla co-progettazione con il Palazzo Reale di Genova e i Musei Reali di Torino.

Siete una miniera di idee… Siamo sicuri che ne avete tante anche per il 2022… Proprio così! Intanto, stiamo continuando a sviluppare l’app di Artoo e puntiamo a renderla gratuita e ad aggiungere una nuova tematica (l’educazione di genere) e nuovi contenuti, oltre che a tradurla in inglese. Stiamo inoltre ultimando la piattaforma tecnologica Artoo4education con cui coinvolgeremo ogni anno 150 bambini nel ruolo di early adopter, consapevoli di partecipare ad un processo sperimentale dove sono protagonisti. Nel 2022 abbiamo anche intenzione di sviluppare ulteriormente la nostra proposta nel campo della formazione. Già ora infatti Alchemilla propone corsi di formazione e aggiornamento per docenti, educatori e operatori sociali e culturali che vogliono utilizzare il «metodo Artoo» all’interno della propria attività; quest’anno però lanceremo kit formativi per docenti e operatori museali e culturali. La novità più imminente tuttavia è il lancio de “La meraviglia del buio”, il secondo volume della collana dei Libri di Artoo.

Per conoscere meglio Alchemilla e/o per sostenere e questa cooperativa sociale ecco alcuni riferimenti:

Sito: www.alchemillalab.it   Mail: info@alchemillalab.it  Telefono: 333 5273513

 

FOCUS: IMPRESA E FORMAZIONE, IL LEGAME DEL FUTURO
-LAB COMMUNITY DEL MATTEI DI RHO: UN’ECCELLENZA DEL NOSTRO TERRITORIO-

L’Istituto Tecnico E.Mattei di Rho, scuola capofila di una vasta rete di istituzioni scolastiche ed enti pubblici e privati, ha vinto il bando nazionale per i laboratori di occupabilità con il progetto Lab Community e si è dotata di laboratori dalla tecnologia altamente innovativa, ricchi di attrezzature, grazie ad un finanziamento del MIUR. Nei giorni scorsi siamo stati invitati a visitare questi laboratori e abbiamo toccato con mano una realtà di assoluta avanguardia. Come Studio Muliari sosterremo il Mattei nel promuovere queste strutture di altissimo livello presso le aziende del territorio, che potranno utilizzarle come luoghi di formazione interna o rivolta agli studenti.

Il robottino NAO, programmato dagli studenti

 

Due stampanti 3D

 

Stampante a strati PLA

 

FOCUS: INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE
-LA FORMAZIONE PER LA CYBERSECURITY-

Questo articolo è in realtà a metà strada tra la formazione e l’innovazione digitale. Abbiamo infatti chiesto al nostro esperto di fiducia, ingegner Alessandro Fontana, un contributo per spiegare come un lavoratore non più in età da università possa formarsi nel campo della sicurezza informatica. Il contributo dell’ingegner Fontana, allo stesso tempo sintetico ma di ampio raggio, sarà suddiviso in 3 puntate.

Alessandro Fontana, ingegnere elettronico specializzato in cyber security ed intelligenza artificiale

 

La via maestra per diventare esperti in materia di cybersecurity, come in qualsiasi altro campo, è frequentate un corso di laurea appropriato. Se questo non fosse (stato) possibile, l’offerta formativa presente su internet è in grado di venire in nostro soccorso. La prima regola fondamentale della cybersecurity è conoscere alla perfezione il sistema che si vuole difendere. Infatti il motto “the devil is in the details” (il diavolo si annida nei dettagli) è in questo campo più che mai valido. La seconda regola è padroneggiare la lingua inglese, in cui è redatta la maggior parte delle risorse disponibili (anche la lingua di questo articolo sarà inevitabilmente un mix di italiano e inglese). Ecco un tentativo di classificazione degli argomenti in ambito di cybersecurity.

  1. Applicazione Web e sicurezza dei browser
  2. Sicurezza delle reti e dei protocolli informatici
  3. Sicurezza interna dei sistemi operativi
  4. Valutazioni di sicurezza, test di penetrazione
  5. Tools e frameworks per gestire la sicurezza
  6. Crittografia e protocolli di sicurezza
  7. Sicurezza in ambienti virtualizzati e soluzioni cloud
  8. Hardware, firmware e soluzioni embedded
  9. Norme e policies
  10. Intrusion detection
  11. Monitoraggio e gestione degli incidenti
  12. Repertorio di attacchi informatici

In questo e nei prossimi 2 numeri analizzeremo più nel dettaglio, seppur in maniera giocoforza sintetica, ognuna di queste aree d’argomento.

 

  1. APPLICAZIONI WEB E SICUREZZA DEI BROWSER

I browser (tra cui Microsoft Internet Explorer, Mozilla Firefox, Google Chrome, Opera, Safari, ecc.) sono i programmi utilizzati per navigare su internet, interpretando le pagine HTML in cui sono scritto i siti web. I browser possono essere attaccati in diversi modi: il sistema operativo puo’ essere attaccato, leggendo /modificando (tramite ad es. un malware in esecuzione come processo in background) lo spazio di memoria del browser in modalità privilegiata; l’eseguibile del browser principale può essere modificato; i componenti o i plugin del browser potrebbero essere compromessi; le comunicazioni di rete del browser possono essere intercettate.

Risorse formative:

  1. SICUREZZA DELLE RETI E DEI PROTOCOLLI INFORMATICI

Due sono gli argomenti che in prima istanza si possono menzionare in relazione a questo tema. Il primo è costituito dal protocollo HTTPS (Hypertext Transfer Protocol Secure), un’estensione del protocollo HTTP ampiamente utilizzato su Internet. In HTTPS, le comunicazioni sono crittografate utilizzando il protocollo TLS (Transport Layer Security), che protegge le comunicazioni da intercettazioni e manomissioni. Il secondo argomento è rappresentato dalle VPN (Virtual Private Network). Una VPN consente agli utenti di inviare e ricevere dati su reti condivise o pubbliche come se i loro dispositivi informatici fossero collegati direttamente alla rete privata. L’utilizzo di una VPN fornisce l’accesso a risorse inaccessibili sulla rete pubblica ed è in genere utilizzato per i lavoratori in “home office”.

Risorse formative:

https://www.youtube.com/watch?v=QOtA76ga_fY&t=22s

 

  1. SICUREZZA INTERNA DEI SISTEMI OPERATIVI

Un tema di grande importanza è costituito dagli aspetti di sicurezza dei sistemi operativi, e dalle possibili misure per aumentare la resilienza degli stessi. Eccone alcune:

  • Creare e gestire account non privilegiati
  • Disattivare l’accesso automatico
  • Impostare timeout per screensaver
  • Utilizzare un gestore di password
  • Verificare le impostazioni del firewall
  • Abilitare la encryption dei dati
  • Controllare gli aggiornamenti software
  • Disabilitare l’accesso remoto

Risorse formative:

  1. VALUTAZIONI DI SICUREZZA, TEST DI PENETRAZIONE

Uno dei classici strumenti concettuali per la valutazione di sicurezza di un sistema prende il nome di “threat assessment and risk analysis” (TARA). Una TARA parte da ipotesi sul sistema, definisce gli assett che possono essere oggetto di attacco (e quindi da proteggere), prosegue con la definizione di possibili “damage scenarios” e culmina con l’individuazione delle possibili minacce che possono verificarsi. Queste ultime possono a loro volta essere modellizzate tramite gli “alberi di attacco”, un modello concettuale introdotto da Edward Amoroso nel 1994.

Se la TARA costituisce un’analisi teorica del livello di rischio di un sistema informatico, un penetration test (pentest) consiste in un attacco simulato autorizzato al sistema stesso, eseguito per individuarne i punti deboli (noti anche come “vulnerabilità”), che posso consentire un accesso non autorizzato al sistema. Un pentest può essere di tipo “white box” (se tutte le informazioni sul sistema vengono messe a disposizione del pentester) oppure di tipo “black box” (se il pentester conosce solo il nome del target). Per i pentest effettuati su organizzazioni complesse, vengono impiegate grandi squadre di tester, chiamate Red Teams.

Risorse formative:

  • Threat Modeling: Designing for Security, by Adam Shostack

https://www.amazon.com/Threat-Modeling-Designing-Adam-Shostack-ebook/dp/B00IG71FAS

TO BE CONTINUED>>>

 
NEWS DI STUDIO: STUDIO MULIARI PER L’UCRAINA

Anche lo Studio intende portare, nel suo piccolo, un contributo concreto alla popolazione ucraina. Abbiamo aderito alla raccolta fondi promossa dalla Caritas Ambrosiana (qua il link per donare: https://www.caritasambrosiana.it/area-per-la-stampa/approfondimenti-area-per-la-stampa/ucraina-limpegno-delle-caritas-a-sostegno-della-popolazione?fbclid=IwAR369xB_nwABIVTqgWnje1KS7AjSrwZ6KOcRIKrZwkRXj6WnFReSAyxEyMA) e, insieme ad altri soggetti del territorio, abbiamo costituito il Comitato Lainate per l’Ucraina, che si sta già occupando di raccogliere materiale di prima necessità da inviare in Ucraina. Chiunque avesse tempo, disponibilità e voglia di aiutare sarà accolto a braccia aperte!

 
NEWS DI STUDIO: LA COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO ALLEGROITALIA

Lo Studio è lieto di comunicare l’inizio della collaborazione con il gruppo AllegroItalia. Avete mai giocato a golf in una hall? Vi è mai capitato di gustarvi un piatto con un aspetto divertente? Dove avete già giocato a forza 4 con un addetto al ricevimento? Questo e molto altro ancora caratterizza il concept Allegria di Allegroitalia, un nuovo modo di approcciarsi all’ospite, basato su allegria, arte e amore. Allegroitalia è il gruppo leader in Italia nel settore delle strutture ricettive (hotel, condhotel, servizi termali e di ristorazione).  “L’approccio all’ospite basato su allegria, arte e amore” non è solo uno slogan: nelle strutture del gruppo  viene concretizzato attraverso le suites a tema, la partnership con marchi italiani quali Armani-Casa, Maserati, Gobino (cioccolate artistiche) e Superga, l’accoglienza allegra e divertente all’ingresso, il soggiorno gratuito agli artisti emergenti (in cambio di una loro opera d’arte), l’organizzazione di giochi. Allegroitalia è stata di recente protagonista anche in tv: il suo Golden Palace di Torino ha ben figurato nella seconda puntata della seconda stagione “4 hotel”, in onda nel 2019 su Sky Uno e tutt’ora disponibile su Sky On Demand. La collaborazione con un gruppo così originale ed in continua espansione non può che renderci orgogliosi poiché, come ormai ben sapete, riteniamo come il rapporto tra Arte e Impresa sia strategico per un’azienda che voglia crescere.