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Te.A. Consulting S.r.l. è una società che da oltre dieci anni opera ad ampio spettro nel campo della consulenza ambientale, della progettazione del territorio e della sicurezza in ambiente di lavoro (un impegno accertato anche dalle varie certificazioni ISO ottenute dall’azienda). Te.A. Consulting, assistita da anni dal nostro Studio, è stata fondata nel 2010 da tre soci, quando ancora il tema della sostenibilità era totalmente di nicchia, e negli anni ha continuato a crescere, fino ad arrivare ad avere, oggi, 50 dipendenti. Per questo numero della nostra newsletter incentrato in modo particolare sulla sostenibilità abbiamo incontrato l’ingegner Marco Lacalamita, che dal 2010 continua a guidare l’azienda insieme gli altri due soci fondatori, Daniele Vaghi e Massimo Moi.

Il logo aziendale di Te.A. Consulting

 

Ingeger Lacalamita cosa vi spinse a fondare la Te.A. nel 2010?

Partimmo dal semplice desiderio di fare qualcosa di utile in un territorio che era ancora in molti tratti inesplorato: l’assistenza ed il supporto alle piccole e medie imprese sulle questioni ambientali. Ora il tema della sostenibilità è di moda, ma all’epoca non era così e non era affatto detto che le cose sarebbero andate bene. Non avremmo mai pensato, dopo una decina d’anni, di ritrovarci con 50 dipendenti e di vivere in un’epoca in cui la sostenibilità ha acquisito così tanto spazio mediatico. In tutta franchezza è giusto dire che in tanti casi si tratta solo di marketing, ma quanto meno oggi si parla di questo tema, ed è già un primo grande passo avanti.

Cosa fa concretamente Te.A. per la sostenibilità e l’economia circolare?

Negli anni abbiamo cercato di offrire sempre più servizi alle aziende. Oggi la nostra attività si estende su diverse aree: dalla consulenza territoriale all’ambiente, dalla sicurezza all’assistenza tecnico-legale, dai sistemi di gestione fino alla consulenza in ambito di sviluppo immobiliare, una consulenza completa, dai rilievi topografici alla due diligence, dal permitting alla progettazione e direzione lavori. Entrando maggiormente nel dettaglio, uno dei servizi concreti tra i più richiesti e significativi è a mio avviso la consulenza per la redazione del bilancio di sostenibilità (che, ricordiamo, è un documento predisposto da una società finalizzato all’analisi ed alla comunicazione dei propri impatti ambientali e sociali), un compito che cerchiamo di portare avanti in modo concreto e reale (alcuni bilanci di sostenibilità oggigiorno sono in realtà vuoti di contenuti e privi di significato), portando alle aziende la nostra conoscenza di indicatori e processi. Negli ultimi anni siamo stati molto attivi anche nel campo della sostenibilità degli eventi, dai concerti alle partite; per esempio siamo sponsor del Vero Volley Milano, ed insieme alla dirigenza della squadra stiamo portando avanti un progetto per rendere tutte le partite sostenibili. Mi piace poi ricordare anche due progetti legati rispettivamente alla formazione ed alla divulgazione: “Te.A. Academy”, che si occupa della formazione dei lavoratori sulle tematiche ambientali e di sicurezza sui luoghi di lavoro, e “Radio Territorio Ambiente”, una web radio nel cui palinsesto vengono proposte green news e rubriche che riguardano temi quali l’ambiente e le sostenibilità.

 

Il logo ufficiale di Tea Academy

 

Oltre agli aspetti etici e sociali perchè oggi un’azienda dovrebbe prestare sempre più attenzione alla sostenibilità ed ai temi dell’economia circolare?

È giusto guardare alla concretezza quando si affronta questo tema. L’aspetto etico è a mio avviso importante, ma l’esperienza ci dice che ancora oggi ci si muove se c’è innanzitutto un ritorno di convenienza. E allora diventa importante ribadire che la sostenibilità conviene. Pensiamo semplicemente al riciclo dei rifiuti, che oggi possono essere recuperati quasi integralmente. È un processo in grado di generare risparmi notevoli. Uno dei problemi maggiori che si incontra al riguardo è quello della frammentazione: il produttore pensa a produrre, chi recupera a recuperare. Sotto questo aspetto in alcuni campi si è fatto un grosso  passo avanti, con la nascita di consorzi partecipati dai principali attori del mercato, ma in tanti altri settori, dal vestiario ai computer, la frammentazione la fa ancora da padrona; in questi casi, a mio parere, sarebbe utile anche un intervento normativo per accelerare processi virtuosi.

 

Daniele Vaghi, Massimo Moi e Marco Lacalamita