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MARZO 2023- Riapriamo la nostra finestra su MIND con il dottor Fulvio Caselli, medico di base e consigliere comunale di Rho. Dal 2016 è membro della commissione MIND del Comune, di cui nel 2021 ha assunto la presidenza. In questa veste il Dottor Caselli ci ha rappresentato “lo stato dell’arte” del progetto MIND, abbinato alle sue considerazioni.

 

Il Dottor Fulvio Caselli, consigliere comunale e presidente della Commissione MIND del Comune di Rho

 

Dottor Caselli, Lei è un consigliere di maggioranza del Comune di Rho e presidente della Commissione MIND, ma nonostante questi suoi ruoli istituzionali è noto per la chiarezza delle sue idee e per la franchezza con cui le esprime. Partiamo dagli ultimi sviluppi del progetto MIND: a che punto siamo?

L’area MIND, oltre alla parte riservata alle costruzioni residenziali e commerciali, prevede tre grandi ancore pubbliche: l’ospedale Galeazzi, Human Technopole ed il polo universitario delle facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano. Rispetto ai programmi iniziali, innanzitutto a causa del covid, i lavori sono un po’ in ritardo e solo la prima ancora, cioè il Galeazzi, è ad oggi completato e fruibile per tutti i cittadini. Human Technopole è un bellissimo progetto, ma è ancora in divenire, come vi ha ben spiegato in una precedente intervista il dottor Fabio Terragni, mentre i lavori per il polo universitario cominceranno probabilmente solo nella prossima estate e dovrebbero concludersi insieme a quelli del polo di Human Technopole, nel 2026 (questo perché il Senato Accademico ha deliberato lo spostamento da Città Studi solo lo scorso 20 dicembre, in quanto non tutti i suoi componenti erano d’accordo con questa decisione).

 

Prima ci serviva la sua chiarezza, ora abbiamo bisogno della franchezza. Dal suo punto di vista quali sono gli aspetti migliori del progetto MIND e quali invece le criticità?

Partiamo con il dire che certamente nel suo complesso MIND è un grande progetto e che una volta a pieno regime sarà un vero polo di eccellenza ed innovazione in grado di portare benefici molto importanti alla comunità. Quindi, in generale, il mio giudizio non può che essere positivo. Ora ancora non si può toccare con mano il suo impatto, ma sono convinto che dopo l’arrivo dell’Università, previsto appunto per il 2026, MIND prenderà davvero vita e attirerà anche tante aziende di prim’ordine. Quanto alle criticità ne evidenzio due. Innanzitutto, la sostanziale assenza di Milano, a differenza di quanto sta accadendo a Cascina Merlata. Agli albori del progetto (2016-2017) sembrava che tutta l’innovazione di Milano si sarebbe concentrata in MIND. Purtroppo, non è stato così; innanzitutto a causa della pandemia, ma il motivo di fondo è che all’epoca MIND doveva essere l’unica, o la principale, novità di Milano, mentre negli ultimi anni ne sono arrivate altre, l’assegnazione delle Olimpiadi su tutte. MIND ora lo vedo molto più di Rho che di Milano, ma questo non è comunque detto che sia un male, sta a noi renderla un’opportunità. L’altra criticità che vedo, e a mio parere è decisamente la più importante, è la quasi totale scomparsa del verde pubblico dal progetto definitivo. Inizialmente Mind doveva divenire il Central Park di Milano. Il progetto iniziale prevedeva 800 ettari di area verde “dalla Darsena a Pero” e infatti la dicitura di quelle prime bozze non era ancora “MIND” ma “Parco della Scienza”.

 

Rendering del progetto dell’allora “Parco della Scienza”

 

Poi, aggiornamento dopo aggiornamento, nei progetti che si sono susseguiti il verde è progressivamente evaporato. Leandlease non farà certamente costruzioni dormitorio, saranno edifici molto belli ed anche ecosostenibili, ma del verde non c’è più traccia. Anche in questo caso, però, dobbiamo cercare di trasformare una criticità in opportunità. Qualche tempo fa la nostra Commissione ha lanciato una proposta, teoricamente accolta anche da Leandlease: realizzare un grande polmone verde da Baranzate ad Arese, con al suo interno un grande parco agricolo, aziende agricole ed aree per attività sportive. È un mio sogno in cui credo fermamente e non mi vergogno: sarebbe proprio bello poter dire di aver contribuito a realizzare un qualcosa di unico in Italia. A questo polmone verde attribuisco un’importanza decisiva, sotto l’aspetto del coinvolgimento della comunità ma anche dal punto di vista economico, perché farebbe aumentare notevolmente l’appeal ed il richiamo non solo dell’area MIND, ma di tutto il nostro territorio.

 

Un’ultima domanda, sempre a proposito delle criticità, anche se in questo caso non si parla di una lacuna del progetto in sé: noi abbiamo l’impressione di una scarsa consapevolezza del territorio (inteso come suo tessuto sociale, scuole, aziende…) delle trasformazioni che arriveranno con MIND. È d’accordo?

Sì, condivido che questa sia un’altra criticità, anche se in larga misura comprensibile. Come Comune di Rho stiamo pensando ad iniziative concrete per affrontare il problema: per esempio, ed è una cosa a cui tengo molto, stiamo organizzando l’avvio di visite guidate in MIND degli studenti di tutti gli istituti superiori del Comune. I ragazzi devono capire che quell’area diventerà di altissimo livello e che potrà rivestire un’importanza fondamentale per il loro futuro, tra università, Human Technopole ed altre eccellenze che certamente arriveranno dal 2026 in avanti.