PERSONE, AMBIENTE & TERRITORIO
I RACCONTI DEL NORD OVEST MILANO
NUMERO 4- GENNAIO 2022
Tempo di lettura: 10 minuti circa
Cari Clienti, cari Amici,
ecco il nuovo numero di Persone, Ambiente & Territorio. In questa prima uscita del 2022 potrete trovare:
-un aggiornamento dettagliato sugli sviluppi del nostro portale Paghe Web;
-un focus sulla cyber security rivolto alle PMI;
-una previsione sul prossimo andamento del prezzo del carbonio;
-le consuete testimonianze dal territorio.
A tutti voi, buona lettura e buon anno!
ATTIVO IL NOSTRO PORTALE PAGHE WEB: COSA CAMBIA PER I CLIENTI?
Dalla fine del 2021 è ormai attivo il portale Paghe Web dello Studio Muliari; una novità importante per il nostro personale e per i nostri clienti, che si inserisce in un più vasto programma di innovazione digitale che stiamo portando avanti. Ma in cosa consiste esattamente Paghe Web? Cosa cambia, nel concreto, per il nostro personale e per i clienti? Risponde a queste domande il dottor Gianmarco, consulente del lavoro e responsabile del settore paghe dello Studio.
Il Dottor Gianmarco Muliari, consulente del lavoro e responsabile dell’Ufficio Paghe
Paghe Web…. Come potremmo spiegare di cosa si tratta utilizzando poche parole?
Sinteticamente potremmo dire che Paghe Web è un portale, una piattaforma dove caricare, condividere, scaricare ed archiviare dati e documenti relativi alla gestione del personale, come le presenze e i dati variabili (diaria, premi, trasferte, straordinari…). Questo portale sarà utilizzato sia da noi che dai nostri clienti.
Cosa cambia con l’avvento di Paghe Web?
Il portale consentirà di scambiare documenti e informazioni in modo molto più rapido e comodo. Inoltre, Paghe Web ci permetterà una interazione più ampia e più dinamica con i clienti.
Ecco, a proposito dei clienti… Quali vantaggi porterà Paghe Web per loro?
I vantaggi sono numerosi. Paghe Web consentirà di:
1) ridurre il flusso dei documenti cartacei;
2) ridurre gli spazi hardware necessari per archiviare documenti (che potranno essere archiviati appunto su Paghe Web);
3) elaborare in automatico report e statistiche (su presenze, assenze, costo personale…);
4) attivare non solo account aziendali, ma anche account per i singoli dipendenti, che potranno così scaricare il loro cedolino paga ed altre informazioni direttamente anche sul cellulare, grazie ad un’app che con una notifica avviserà quando un documento sarà disponibile, rendendo nei fatti possibile una condivisione dei dati in tempo reale.
A che punto è il passaggio a Paghe Web?
Abbiamo programmato il passaggio a Paghe Web in quattro fasi, studiate appositamente per fornire al meglio il servizio ai nostri clienti.
1) formare il nostro personale con un trading approfondito;
2) popolare l’anagrafica e allineare gli archivi dal sistema precedente;
3) far prendere piena confidenza con Paghe Web a tutto il personale per far sì che in futuro si possa guidare al meglio il cliente nell’utilizzo del portale;
4) aprire Paghe Web ai clienti.
I primi due punti sono già stati completati, e anche sul prendere confidenza stiamo procedendo bene; l’apertura graduale del sistema ai clienti contiamo possa avvenire entro il prossimo mese di giugno.
LA STRATEGUA DEL NUDGE: LA SPINTA GENTILE VERSO IL FUTURO
Uno degli obiettivi di Persone, Ambiente & Territorio è promuovere le buone pratiche attraverso la valorizzazione della cultura d’impresa, non tanto per ragioni di responsabilità sociale fine a se stessa, ma perché ciò ha effetti positivi sull’organizzazione di un’azienda e quindi sulle sue perfomance. In quest’ottica vorremmo aprire questo 2022 parlando del nudge, concetto che a nostro avviso sarà sempre più centrale per affrontare le grandi sfide che abbiamo davanti, a partire dalla sostenibilità ambientale.
Quando un comportamento è indotto non da un fatto coercitivo ma orientando le decisioni e lasciando la libertà di scelta si sta usando la strategia del nudge. Nudge è un termine inglese che letteralmente si traduce con “colpettino” o “spintarella”; il concetto di nudge nell’economia comportamentale si può quindi descrivere, usando una limpida definizione della rivista Focus, come “un incoraggiamento gentile verso una determinata opzione, ottenuto attraverso un intervento nell’architettura della scelta, cambiando cioè la modalità in cui viene posta la domanda”. Gli ultimi 30 anni ci offrono diversi esempi che danno concretezza a questa definizione. Il primo si ebbe allo Schiphol Airport di Amsterdam: negli anni ’90, infatti, vennero applicati sugli orinatoi maschili degli adesivi a forma di mosca. Un’idea semplice e quasi a costo zero che si rivelò molto più efficace del mero cartello che invitava a urinare con attenzione: dopo l’applicazione degli adesivi, infatti, gli utilizzatori degli orinatoi migliorarono nettamente la mira, con notevoli risparmi sulle pulizie e visibili miglioramenti nell’igiene e nel decoro dei bagni. Un esempio più recente ed anche più significativo è l’attuazione della spinta gentile nell’ambito delle donazioni degli organi. Per regolare la donazione degli organi ci sono infatti due metodi: il metodo opt-out, dove i cittadini sono considerati in automatico disponibili a donare a meno che non esprimano in maniera esplicita un dissenso, ed il metodo opt-in, dove al contrario i cittadini sono di norma considerati non disponibili a donare a meno che non esprimano in maniera esplicita un consenso. La spinta gentile in questo caso è evidente: nei paesi che sono passati al metodo opt-out (per esempio Svezia, Belgio,Olanda e Francia) le donazioni di organi hanno registrato un’impennata esponenziale (in Svezia sono potenziali donatori oltre il 90% dei cittadini maggiorenni), mentre negli stati in cui il metodo vigente è ancora quello dell’opt-in le percentuali di donazioni sono assai più basse.
-LA SPINTA GENTILE DI B-NET: Il concetto del nudge ci insegna anche che un imprenditore consapevole può contare ben più di un imprenditore obbligato: una spinta gentile può davvero spostare i comportamenti e far comprendere, come nel caso di B-Net, che sostenibilità e profitto non solo sono compatibili, ma possono alimentarsi a vicenda. E’ per questo che anche nel 2022 lo Studio continuerà a stimolare le iniziative di B-Net, la business community del nord ovest Milano.
FOCUS: ARTE E IMPRESA, UN BINOMIO IN CUI CREDERE
Il recente evento dedicato alla figura di Daniele Oppi ci ha permesso di entrare in contatto con l’Officina del Guado, storico operatore culturale di Robecchetto con Induno. La collaborazione con Francesco e il Guado non dovrà esaurirsi con la serata di novembre: insieme stiamo ragionando su come mantenere viva questa partnership dando continuità a questo filone. L’idea è di proporre l’utilizzo della creatività artistica per un percorso di valorizzazione della storia aziendale. Un atteggiamento diffuso è quello di guardare raramente e senza il giusto interesse alla propria storia aziendale, come un capitolo chiuso e poco fecondo. Lo si riscontra anche in aziende attive da decenni che a buona ragione potrebbero fare della propria storia un elemento di ricchezza e di vantaggio competitivo. Niente meglio di una storia, infatti, può raccontare l’unicità di un’azienda intesa nella sua interezza fatta di persone, prodotti, tecnologie e luoghi. Se son rose….
Una suggestiva visuale della Cascina del Guado, sede dell’omonima officina creativa
FOCUS: INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE
– CYBER SECURITY: LE PRINCIPALI FIGURE PROFESSIONALI–
Nell’ambito dell’innovazione e della digitalizzazione vorremmo iniziare il nuovo anno con un focus sulla Cyber Security. Il tema risulta particolarmente rilevante per le PMI, oggi in difficoltà per la mancanza di competenze ed esperienze specifiche nella selezione e la messa a terra di soluzioni efficaci e proporzionate alle esigenze e quindi agli scenari di rischio completamente diversi per prodotti e servizi. Data la rilevanza del tema abbiamo deciso di ospitare un interessante contributo di Alessandro Fontana.
Alessandro Fontana, ingegnere elettronico specializzato in cyber security ed intelligenza artificiale
Questo articolo è rivolto alle piccole medie aziende che vogliono dotarsi di una divisione di cybersecurity ed è concepito come un “menu”, da cui scegliere le figure professionali più adatte alle proprie esigenze. L’elenco è diviso in tre parti (stadio base, stadio avanzato, stadio specialistico), che possono rappresentare altrettante fasi nello sviluppo della divisione di cybersecurity all’interno dell’azienda. Il percorso “ideale” di sviluppo dell’organizzazione prevede una progressiva transizione da “buy” a “make”, per cui le competenze di cybersecurity, delegate inizialmente ad aziende esterne, vengono progressivamente internalizzate.
-STADIO BASE (“BUY”)-
Security Administrator: installa e gestisce i sistemi di sicurezza per un’organizzazione. Può anche assumere alcuni compiti di un Security Analyst nelle organizzazioni più piccole. Tale ruolo può confluire nei compiti del System Administrator che, essendo responsabile per la gestione dell’intero sistema, è responsabile anche per la parte di sicurezza.
Security Analyst: analizza le vulnerabilità presenti nell’infrastruttura (hardware, software, reti), valuta il rischio associato e suggerisce contromisure adeguate. In caso di incidenti di sicurezza, analizza e stima i danni ai dati e all’infrastruttura, e suggerisce soluzioni in base agli strumenti e ai processi di ripristino disponibili.
Chief Security Officer: manager responsabile della sicurezza per un’azienda o una divisione aziendale. Gestisce la sicurezza informatica e delle informazioni, la sicurezza organizzativa e fisica, nonché i dispositivi di sicurezza elettronici e meccanici. è direttamente responsabile per tutte le questioni relative alla sicurezza, con riferimento all’implementazione delle misure, alla conformità di prodotti e processi, ed allo sviluppo di una cultura della sicurezza. Spesso riporta direttamente alla direzione aziendale.
-STADIO AVANZATO (“MAKE”)-
Security Architect: progetta uno o più componenti di un sistema di sicurezza. Può dirigere un team di progettazione incaricato di realizzare un nuovo sistema di sicurezza. Tale ruolo può confluire nei compiti del System Architect che, essendo responsabile per la progettazione dell’intero sistema, recepisce anche i requisiti di sicurezza.
Security Engineer: implementa le soluzioni di sicurezza proposte. Esegue il monitoraggio degli indicatori di sicurezza, per rilevare tempestivamente gli incidenti di sicurezza e predisporre risposte efficaci. Esplora costantemente il mercato, alla ricerca di nuove tecnologie e processi atti a migliorare gli standard di sicurezza dei sistemi di interesse.
Security Software Developer: sviluppa software di sicurezza: misure di sucurezza preventiva, strumenti per il monitoraggio e l’analisi del traffico dati, metodi per il rilevamento delle intrusioni, funzioni per la neutralizzazione di virus /spyware /malware, software antivirus e così via. Integra /implementa misure di sicurezza anche nel software applicativo.
-STADIO SPECIALISTICO-
Security Incident Response Team (SIRT): la risposta agli incidenti è un approccio strutturato per affrontare e gestire le conseguenze di una violazione della sicurezza o di un attacco informatico. L’obiettivo è gestire la situazione in modo da limitare i danni e ridurre tempi e costi di ripristino. Il team SIRT è responsabile per la redazione e per la messa in atto (in caso di incidente) dell’ incident response plan (IRP), che codifica la risposta dell’organizzazione agli incidenti di sicurezza. Il team gestisce inoltre un database degli incidenti di sicurezza verificatisi nel mondo, da cui poter trarre lezioni per il sistema di interesse.
Intrusion Detection Specialist: esegue il monitoraggio di reti, computer e applicazioni in grandi organizzazioni, alla ricerca di eventi e indicatori di traffico che segnalano un’intrusione. Determina il danno causato dalle intrusioni rilevate, identifica come si è verificata un’intrusione e consiglia contromisure per evitarsi il ripetersi di eventi simili. Può avvalersi di penetration test per identificare preventivamente le vulnerabilità di un sistema.
Source Code Auditor: esamina il codice sorgente del software per identificare potenziali vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate dagli hacker per ottenere un accesso non autorizzato ai dati e alle risorse di sistema. La probabilità che il software contenga delle vulnerabilità (che sarà sempre maggiore di zero) può essere ridotta tramite l’adozione di standard, in fase di progettazione, implementazione e test.
Penetration Tester: un penetration test (pentest) è un attacco simulato autorizzato ad un sistema informatico, eseguito per valutare la sicurezza del sistema stesso. Il test viene eseguito per individuare i punti deboli (noti anche come vulnerabilità), che posso consentire un accesso non autorizzato al sistema. Un pentest può essere di tipo “white box” (se tutte le informazioni sul sistema vengono messe a disposizione del pentester) oppure di tipo “black box” (se il pentester conosce solo il nome del target). Un pentest di tipo “grey box” è una via di mezzo fra le due modalità precedenti. Per i pentest effettuati su organizzazioni complesse, vengono impiegate grandi squadre di tester, chiamate Red Teams.
Cryptography Expert: utilizza la crittografia per proteggere le informazioni o per creare software di sicurezza. Può anche svolgere attività di ricerca volta a sviluppare algoritmi di crittografia più efficaci e/o efficienti. Implementa algoritmi crittografici in software di sicurezza. Si tratta di un ruolo estremamente delicato: gli algoritmi crittografici, se implementati in modo non corretto, possono ridurre la sicurezza invece che aumentarla.
RIFERIMENTI: https://www.cs.seas.gwu.edu/cybersecurity-roles-and-job-titles
FOCUS: ECONOMIA CIRCOLARE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
-IL PREZZO DEL CARBONIO NEL 2022: LA PREVISIONE DEL PROFESSOR DI FOGGIA-
Il Professor Giacomo Di Foggia: all’Università Bicocca di Milano è Segretario del CESIP e docente di economia applicata e ambientale
Siamo di fronte ad una difficile sfida energetica e ambientale per il rilancio dell’industria, e in un inizio 2022 caratterizzato da tensioni tra grandi potenze l’Europa deve riaffermarsi come attore sovrano. Le criticità delle filiere industriali emerse durante la crisi del Covid-19 lo sottolineano. Questo pare essere il tema principale della nuova presidenza francese dell’UE, che ha sottolineato l’importanza di un rilancio industriale ed economico dell’Europa. Nell’ambito della politica energetica e ambientale i principali obiettivi sono il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per contrastare le importazioni inquinanti, la tassazione minima delle multinazionali e la regolazione delle big-tech. Pertanto un elemento centrale sarà il rilancio industriale, con l’obiettivo di aumentare l’autosufficienza europea in settori critici, comprese le tecnologie abilitanti per la transizione verde dell’economia: produzione di batterie per veicoli elettrici, idrogeno verde, semiconduttori e cloud, per citarne alcuni.
Tuttavia, bisogna fare i conti e allo stesso prezzo cogliere le opportunità derivanti dalle tensioni geopolitiche che, come evidente dal prezzo delle bollette elettriche e del gas che pagheremo nel 2022, incidono non poco e soprattutto si confermano come driver di costo per la CO2, cioè del carbonio, il cui prezzo ha raggiunto il record di oltre 90 euro la scorsa settimana, trasformando così le prospettive di sviluppo di combustibili puliti come l’idrogeno verde e varie tecnologie di decarbonizzazione. Diversi analisti hanno affermato che l’aumento dei prezzi del carbonio stava migliorando le possibilità di investimento per tecnologie emergenti come la cattura e lo stoccaggio del carbonio CCS e l’idrogeno verde, prodotto utilizzando energia rinnovabile solare ed eolica. Infatti, cominciano a essere veritiere e attrattive tecnologie per il CCS a meno di € 75 la tonnellata.
I rialzi dei prezzi delle quote dell’UE sono stati in parte guidati dai prezzi del gas, che sono nuovamente aumentati drasticamente nelle ultime settimane. La crisi dell’offerta di gas ha fornito un incentivo ai produttori di energia per passare al carbone più economico ma più inquinante, aumentando la domanda di quote. Mentre l’aumento dei prezzi della CO2 sta rendendo l’idrogeno verde e la tecnologia CCS più attrattive per gli investitori, gli stessi investitori istituzionali e le utilities per il momento stanno facendo poco per ridurre la domanda di combustibili fossili. Anche se si prendono in considerazione i prezzi record del carbonio, attualmente è più redditizio per un’azienda elettrica bruciare carbone, e cioè il combustibile fossile più inquinante, come diversi esempi a livello mondiale dimostrano. Sostanzialmente per il 2022 possiamo aspettarci prezzi del carbonio in ascesa a causa della crescente domanda di quote di emissione di CO2: questo rende contemporaneamente più urgente ripensare la tassazione all’ingresso dell’EU e complicato giungere ad un accordo internazionale. In questo scenario di aumenti dei costi di produzione sarebbe inoltre auspicabile per le imprese dotarsi di risorse umane competenti nell’analisi dei mercati globali che impattano, a parecchio, anche sulla realtà delle PMI.
FOCUS: RIAPRE LA NOSTRA FINESTRA SU MIND
Riapriamo anche in questo inizio 2022 la nostra finestra su Mind. Questa volta ci chiediamo come Mind potrà impattare sui luoghi d’attrazione dei comuni della città metropolitana. Ne parliamo con Aldo Croci, presidente dell’Associazione Amici di Villa Litta.
Aldo Croci durante un’intervista per il tg di Telenova
1) Per i comuni limitrofi a Milano Mind rappresenta un’opportunità, ma anche una sfida: se questi comuni non si organizzano saranno altri comuni meno vicini ad approfittare delle opportunità offerte da Mind, o più probabilmente sarà il capoluogo stesso ad attrarre flussi e persone dai comuni come Lainate. Qual è la sua opinione in merito?
Questa domanda evoca in me similitudini con analoghe considerazioni espresse per l’evento EXPO 2015. La differenza è che Expo era un evento con durata limitata mentre ora parliamo di un ambiente e di un insediamento che si sta configurando come permanente. Anche nel 2015 la domanda era se Milano avrebbe oscurato i comuni limitrofi o ci sarebbe stato spazio per tutti. L’auspicio delle città del circondario era creare una cordata di comuni con un interessi integrati; la realtà ha indicato chiaramente che una unione di comuni non si è avverata, per motivi di ordine infrastrutturale , economico e politico. Certamente Mind rappresenta l’opportunità di un forte rinnovamento e di un passo ulteriore di questo lungo Rinascimento di Milano, sempre più città ecologica, moderna, sostenibile e centro delle arti, intese non solo come arti del passato, ma soprattutto come eccellenze tecnologiche che la collocano in una dimensione finalmente europea. Qual è quindi il futuro di Lainate e l’integrazione con Mind? L’aspetto storico di Lainate è stata la forte industrializzazione, che oggi è più orientata ai servizi che alla produzione. Qui vedo delle opportunità di collegamento con alcune aree e competenze di parti di Mind, il tutto però inserito in un piano supportato e sponsorizzato anche dall’ Amministrazione Comunale, che deve avere un ruolo di capofila. Per quanto riguarda la connessione con altri comuni posso pensare che ci siano opportunità su specifici progetti sovracomunali, ma strettamente legate a realtà del territorio, soprattutto economiche, che perseguano progetti forti e concreti.
2) Questa duplice ottica di sfida-opportunità vale anche per i luoghi di interesse sparsi nei comuni della città metropolitana, di cui Villa Litta è certamente fiore all’occhiello. Come farà Villa Litta a rendere MIND un’opportunità più che un pericolo? Avete già avviato una riflessione al riguardo?
Per il tema di Villa Litta dobbiamo premettere che esiste un gruppo di lavoro costituito da Amministrazione Comunale, Associazione Amici di Villa Litta, società pubblica Area Expo ed Accademia di Brera per formulare un progetto e delle ipotesi di futuro utilizzo e gestione della intera area di Villa Litta. In seguito si valuterà una collaborazione con privati costituiti in consorzi o gruppi di interesse, salvaguardando la realtà storica dell’intera area. L’area Expo quindi, essendo strettamente connessa con Mind, servirà come canale di accesso privilegiato a tutto ciò che Mind potrà offrire. Quindi assolutamente non vedo alcun pericolo, anzi, sempre di più l’arte nel mondo si sta integrando con le diverse tecnologie di offerta del prodotto artistico, offrendo innovativi progetti di fruizione anche per un pubblico più giovane, attratto soprattutto dalla tecnologia e che si discosta dal classico pubblico appassionato e profondo conoscitore delle diverse arti. L’unicità di Villa Litta, gli ampi spazi della residenza, del parco e del gioiello rappresentato dal Ninfeo, si configurano come ideali per poter osare con idee progettuali nuove ed innovative.
3) Come vede il tema del collegamento Lainate – Mind, come migliorarlo?
Il tema del collegamento di Lainate con Milano, e quindi anche Mind, è il vero collo di bottiglia dello sviluppo della conoscenza di Villa Litta. Oserei affermare che è il più importante tema per un ulteriore sviluppo della città. Come Associazione Amici di Villa Litta, analizzando il pubblico dei visitatori per gli eventi, abbiamo notato quanta difficoltà debbano incontrare gli ospiti provenienti da Milano, soprattutto nel fine settimana, per raggiungere Lainate: servirebbero un servizio bus più frequente ed un collegamento ferroviario da Lainate a Rho e Saronno, che permetterebbero il collegamento con la città di Milano. Mind si colloca su questo percorso, pertanto la mia visione include Milano ed implicitamente anche Mind.
Il fascino di Villa Litta
4) Quanto conta per un’azienda contare su un territorio ricco di arte e bellezza attorno alla propria sede?
Sarebbe errato valutare il perimetro di interesse di una azienda limitandolo solo al proprio settore economico e non considerando ciò che la circonda dal punto di vista territoriale e sociale. Da anni si e’ dimostrato quanto numerose siano state le aziende, e molte sono del territorio, che hanno organizzato eventi in Villa; per la presentazione aziendale, per la promozione di prodotti o di eventi aziendali a livello mondiale. Specialmente per le aziende presenti sul territorio si è evidenziato un particolare orgoglio nel mostrare, spesso a ospiti internazionali , le meraviglie peculiari di Villa Litta e del suo Ninfeo, in un ideale contesto di connessione con la azienda stessa. Ad ulteriore dimostrazione di ciò, ogni anno si registra un interesse crescente di molte agenzie organizzatrici di eventi, di progetti pubblicitari o nell’ambito dello spettacolo, che portano in Villa aziende di diversi settori economici e che testimoniamo ulteriormente la unicità del luogo, inserendo la nostra Villa nel contesto internazionale di pregio che le spetta considerando il suo fulgente passato.
5) Veniamo da quasi due anni di emergenza sanitaria. Che impatto hanno avuto su Villa Litta? Quali sono i progetti in cantiere per il 2022? A tal proposito sappiamo che state lavorando sul fronte della realtà aumentata…
La Associazione Amici di Villa Litta gestisce in forma totalmente volontaristica, tramite un Bando pubblico, tutti gli eventi di Villa Litta curando la manutenzione dei Palazzi, Fontane e soprattutto del Ninfeo . Il Covid ha avuto naturalmente un forte impatto. La prima esigenza e’ stata quella sanitaria, dovendo garantire la sicurezza di tutti, sia gli ospiti che i Volontari della Associazione. L’aspetto economico è stato devastante, considerando che i ricavi si sono ridotti mediamente dell’ 80%. Un supporto importante è stato fornito, ad esempio, da Fondazione Cariplo, che con diversi Bandi ha contribuito a ridurre i problemi economici dovuti alle minori entrate . Ciò nonostante, nel 2021 abbiamo inaugurato un grande ed importante restauro per il Cortile delle Piogge con il ripristino architetturale del Cortile e di tutta la rete dei giochi d’acqua, che rappresentano appunto “Le Piogge” nel Cortile. Questo restauro è stato finanziato dai ricavi dei servizi gestiti dalla Associazione degli anni 2018-2019. Per il 2022 e’ complesso ipotizzare nuovi progetti stante la pandemia e l’incertezza nel visitare un luogo affollato come Villa Litta. La progettazione per questo nuovo anno è quindi indirizzata ad offrire nuove modalità di fruizione, specificatamente rivolte al pubblico meno abbiente, affetto da cecità o sordità. Per queste fasce di pubblico siamo in contatto con le rispettive Associazioni per sperimentare nuovi progetti in Villa con percorsi appositamente studiati per loro. Per il futuro abbiamo in cantiere anche un progetto di realtà aumentata, a cui abbiamo cominciato a lavorare già nel 2019. Una volta superata a pandemia si dovranno raccogliere importanti fondi economici per poter studiare un progetto di forte attrattiva.
FOCUS: WELFARE DI COMUNITÀ
-IL VENTENNALE DELLE COOPERATIVE GRAPPOLO E SERENA-
L’anno che si è appena chiuso è coinciso con il ventennale delle cooperative Il Grappolo e Serena, che lo Studio assiste sin dalla loro fondazione. Per l’occasione abbiamo quindi rivolto qualche domanda a Luca Tagliabue, presidente de Il Grappolo e HR manager di Serena.
Luca la prima cosa che ti chiediamo è un chiarimento per i nostri lettori e per chi in questi anni ha sentito parlare de Il Grappolo e di Serena. Che rapporto c’è fra le due cooperative?
Il Grappolo e Serena sono due cooperative sociali “gemelle”. Nel 2001 si è deciso di fondare due cooperative con l’obiettivo di trattare la disabilità a 360 gradi. Serena infatti è una cooperativa sociale di tipo A ed eroga servizi a persone con disabilità con il fine di migliorarne la qualità della vita; Il Grappolo è invece una cooperativa sociale di tipo B ed ha come scopo l’inserimento di persone fragili nel mondo del lavoro.
Come attuate nel concreto l’obiettivo dell’inserimento lavorativo?
Il primo strumento è indubbiamente l’assunzione diretta in cooperativa: Il Grappolo coinvolge i lavoratori con disabilità in tutti i suoi settori. Un altro strumento è la convenzione articolo 14 D.lgs. 276/03. Le aziende che superano i 15 dipendenti sono tenute ad assumere persone con disabilità in un numero crescente in rapporto ai dipendenti totali. Queste aziende possono ottemperare alla legge 68/99 affidando a noi una commessa di lavoro. La cooperativa assume uno o più lavoratori disabili, che possono essere computati nella quota d’obbligo dell’azienda. In questo modo, attraverso la stipula di una convenzione firmata dall’azienda, dalla cooperativa e dalla Città Metropolitana, è possibile coprire l’obbligo di assunzione di persone con disabilità. Proprio grazie a queste convenzioni operiamo l’inserimento lavorativo con diverse aziende della zona, ad esempio Perfetti e Sifte Berti, per citarne due di grandi dimensioni con sede a Lainate. Per quanto riguarda i numeri siamo orgogliosi di poter affermare che il 55% del personale de Il Grappolo impiegato nei vari servizi che offriamo alle aziende (pulizie e sanificazione, servizi di trasporto e consegna merci, assemblaggio, facility come portierato, back office, fattorinaggio, vigilanza) sono lavoratori disabili, quando l’obbligo per legge sarebbe molto più basso e cioè il 30%. Tra Il Grappolo e Serena lavorano con noi circa 250 colleghi.
Qual è il rapporto di Grappolo e Serena con il territorio?
Innanzitutto è bello ricordare che fino al pre-pandemia (ora i numeri sono giocoforza un po’ diminuiti) incontravamo 600 disabili al giorno tra scuole, centri diurni, trasporto sociale e progetti di welfare. Il nostro rapporto con il territorio è comunque sempre vivo, anzi, negli ultimi anni si è ulteriormente consolidato, grazie ai 3 centri diurni che gestiamo a Lainate e ai vari progetti che portiamo avanti anche in collaborazione con l’Amministrazione, come ad esempio “Avventurieri in città” e “MovLab-laboratori itineranti”.
Quali sono i nuovi progetti per il futuro?
Stiamo implementando la nostra progettualità rivolta alla metalmeccanica con l’apertura di una ciclofficina e nei prossimi 5 anni avremo in gestione la Casa degli Orti. Un altro progetto che ci sta particolarmente a cuore è “Officine dispari”: un laboratorio artigianale in cui proporre dei percorsi di professionalizzazione anche a persone con disabilità. Un sogno nel cassetto è la realizzazione di un progetto sulla stampa 3D. Questo progetto necessita di un capitale importante per l’acquisto di stampanti 3D, software e formazione dei lavoratori. Se arrivasse un aiuto economico dalle aziende del territorio, che in futuro potrebbero avvalersi di “Officine dispari” o comunque figurare come “sponsor”, sarebbe una spinta davvero importante.
Cosa dire invece del vostro legame con lo Studio Muliari?
Un grande legame! Lo Studio infatti esprime il Presidente del Collegio Sindacale di entrambe le cooperative e in generale ci assiste fin dalla nostra fondazione. Ci fornisce un’esperienza a mio avviso davvero unica sul Terzo Settore, che è un mondo a parte, un mondo in cui tanti altri professionisti non saprebbero dove sbattere la testa.
Per conoscere meglio Il Grappolo e Serena, per sostenere le loro attività o avvalersi dei loro servizi potete contattare i numeri 02 93571353 e 335 6190200, oppure consultare i siti www.ilgrappolocoop.org, www.serenacoop.org e www.officinedispari.com.
La sede del Grappolo, in via Re Umberto I 103 a Lainate