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NUMERO 7 – APRILE 2022

RIFLESSIONI DOPO L’INCONTRO DI NETWORKING A FANUC ITALIA

Lo scorso 25 marzo abbiamo partecipato ad un incontro di networking alla Fanuc Italia. Un bel momento di confronto, utile anche per stimolare alcune riflessioni sul rapporto tra impresa e territorio

SPORTWIG: UN PROGETTO DI BUSINESS VINCENTE UNENDO SPORT E FORMAZIONE

E’ possibile coniugare sport e formazione in un progetto di business vincente? La storia di Sportiwg ci consegna una risposta ricca di speranza.

LA PICCOLA GUIDA ALLA CYBERSECURITY A CURA DI ALESSANDRO FONTANA: SECONDA PUNTATA

Sei un imprenditore o un manager che ha bisogno di formare personale sulla cybersecurity? Oppure sei proprio tu che vuoi specializzarti in questo campo? Ecco la seconda puntata della piccola guida introduttiva a cura dell’Ingegner Alessandro Fontana per approcciarsi alla materia

COS’E’ IL WELFARE AZIENDALE E LA SUA UTILITA’

Cos’è il welfare aziendale? Perchè è importante? Come attuarlo nel concreto? Il nostro esperto Dario Cassata ci dà qualche spunto in merito

UN ANNO DI GREEN BUILD NET: PERCHE’ CONVIENE UNA RETE DI IMPRESE

Green Build Net, rete di imprese promossa e sostenuta da Studio Muliari, ha approvato il suo primo rendiconto annuale. Quale valore aggiunto GBN alle aziende che vi aderiscono? Quali i prossimi progetti? Ne parliamo con il suo presidente, Agostino Panzeri

MIND, L’APPELLO DI GERRY GENTILE: MUOVIAMOCI O SARA’ TROPPO TARDI

Riapriamo la nostra finestra su MIND con Gerardo Gentile, detto Gerry, volto molto noto nel territorio per la sua attività di agente immobiliare e per il suo impegno nel volontariato e nella divulgazione.

LO STUDIO SOSTIENE LA XI GIORNATA DEL CARABINIERE, NEL SEGNO DELLA TUTELA DELL’AMBIENTE

Studio Muliari sostiene l’XI Giornata del Carabiniere, dedicata alla tutela dell’Ambiente. Scopri il programma della rassegna in programma a Lainate tra eventi, mostre e ospiti d’eccezione

NUMERO 6 – MARZO 2022

NUMERO 6 – MARZO 2022

Tempo di lettura: 10 minuti

 UN SALUTO SPECIALE

Martedì 1 marzo è stata una giornata di festa per lo Studio. Il nostro fondatore, Gianfranco Muliari, ha fatto il suo ritorno in ufficio dopo una convalescenza di alcuni mesi. Una battaglia vinta grazie alla tenacia e alla passione per la vita. Il ragionier Gianfranco ha voluto portare un suo personale messaggio ai Voi lettori di Persone, Ambiente & Territorio.

Cari clienti e amici,

nei mesi della mia convalescenza non ho mai mancato di leggere ogni numero di Persone, Ambiente & Territorio. E’ stata un’iniziativa ideata durante il mio ricovero che mi ha notevolmente sorpreso: ho analizzato con interesse gli approfondimenti proposti sui temi costanti del nostro vivere (dall’economia alla gestione aziendale)  ed anche le bellissime storie di solidarietà a cui è stato dato spazio nelle varie edizioni. Dall’inizio di questo mese sono tornato a venire in ufficio, nel pomeriggio. A poco a poco sarà un piacere rivederVi e reincontrarVi tutti. Colgo l’occasione anche per invitarvi, da “Carabiniere Sempre”, ad un appuntamento particolare: la XI giornata del Carabiniere, che si terrà a Lainate dal 13 al 15 maggio e a cui interverrà anche il Comandante Generale dell’Arma.

Un abbraccio a tutti!

1 marzo 2022. Bentornato papà, esempio per tutti noi

 

LO SPUNTO DEL MESE: 
CRISI E CONTINUITA’ AZIENDALE, NULLA SARA’ PIU’ COME PRIMA

Da due anni non si fa altro che dire: nulla sarà più come prima! Non è ancora passata la pandemia, e già le drammatiche vicende di questi giorni propongono nuovamente scenari di incertezza e inquietudine.  Inevitabilmente, i cambiamenti in corso non possono che riflettersi sulla vita non solo delle persone e delle famiglie ma anche delle imprese e sulla loro attitudine alla continuità aziendale, in molti casi messa seriamente a dura prova.  I mutevoli scenari impongono rapidi e continui adattamenti dei modelli organizzativi. In contesti simili, abbiamo più volte ricordato come la continuità aziendale sia strettamente correlata alla capacità di rilevare tempestivamente i segnali di crisi. Prima si interviene – anche con soluzioni radicali  –  maggiori sono le opzioni disponibili per affrontare una situazione di difficoltà ed evitare che degeneri in crisi conclamata e insolvenza. La variabile tempo è sempre più strategica. Torneremo su questi temi per comprendere:  a) quali iniziative assumere per essere in grado di individuare per tempo una situazione di crisi;  b) quanto sia importante evitare, a causa dell’inerzia degli amministratori (nella speranza, spesso mal riposta, che le cose cambino), di disperdere quegli elementi minimali di base che connotano un’azienda in funzionamento: forza lavoro, know how, capacità produttiva, clientela ecc. Ciò intanto per salvaguardare l’integrità del patrimonio aziendale in funzione del possibile risanamento anche attraverso la vendita del ramo aziendale. In secondo luogo per scongiurare o circoscrivere le responsabilità civili (risarcitorie) e penali in capo a chi gestisce l’azienda a causa del possibile (statisticamente molto ricorrente) aggravamento del dissesto prodotto dalla continuazione dell’attività in presenza di una causa di scioglimento (tipicamente perdite che azzerano il patrimonio, anche se occultate artificiosamente).

 

FOCUS: ECONOMIA CIRCOLARE, ENERGIA E SOSTENIBILITA’
-INDIPENDENZA ENERGETICA: COSA FARE?-

In queste settimane si fa un gran parlare di indipendenza energetica dell’Italia e dell’Europa. Abbiamo chiesto al nostro esperto di riferimento, il professor Giacomo Di Foggia, un’analisi veloce sui passi da compiere in tal senso.

Il Professor Giacomo Di Foggia, Segretario Generale del CESIP Bicocca Milano

Un esercizio diffuso è il confronto del nostro Paese con gli altri principali Stati dell’Unione europea, spesso per mettere in risalto qualche carenza italiana o identificare, a volte in maniera bizzarra, soluzioni o casi da seguire. L’energia non fa eccezione. Certe volte ci si dimentica che l’Italia è il secondo paese industriale dopo la Germania, con settori di assoluta eccellenza a livello mondiale. Siamo un paese capace di trasformare materie prime, che in buona parte non ha, in beni intermedi e finali competitivi e richiesti in ogni parte del mondo. Riprendendo una famosa frase che ci hanno insegnato alle elementari: per far la sedia ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero, per fare l’albero ci vuole il seme e così via. Per far la sedia ci vuole anche l’energia; che non abbiamo nelle forme, disponibilità e  origine adeguata. Sia chiaro: siamo in buona compagnia. La crisi in corso e la necessità di ridurre la nostra dipendenza dal gas russo rendono ancora più urgente il bisogno di investire nella transizione ecologica. Infatti, dopo l’invasione dell’Ucraina, rischiamo di scivolare in una crisi energetica innescata dalla nostra dipendenza dal gas russo, che arriva tramite gasdotti (il gas naturale liquefatto che può arrivare via navi mercantili prima di essere rigassificato potrebbe essere una potenziale soluzione nel breve periodo, ma è difficile da reperire e siamo carenti in quanto a rigassificatori necessari per immettere il gas in rete).

Ebbene allora cosa possiamo fare? Tutti devono fare la loro parte: Stato centrale, comunità locali, imprese e persone. Innanzi tutto l’Europa, come si evince dagli ultimi documenti europei tra cui sottolineo il fit-for-55, la strada l’ha già tracciata. Certamente ora si tratta di accelerare il percorso di  transizione energetica e decarbonizzazione attraverso tre linee strategiche principali: adeguamento del piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), collaborazione dei territori per accelerare i tempi per le autorizzazioni di nuovi impianti rinnovabili (non entro nel merito delle tecnologie) ed  aumento della capacità produttiva interna di gas anche off-shore, con utilizzo di tali quote aggiuntive prevalentemente per stabilizzare fornitura e prezzi di gas ai principali settori energivori, già duramente messi alla prova dalla competizione globale. Dal canto loro le imprese, soprattutto tramite le associazioni di aziende locali, dovrebbero incrementare le proprie competenze in materia di gestione del rischio macroeconomico – tema sovente ritenuto esogeno ma che invece impatta già nella vita quotidiana delle imprese. Infine le persone. È giunto il momento di comprendere che la transizione energetica ed ecologia comporta necessariamente dei costi che però genereranno dei benefici superiori per il nostro futuro in termini di sostenibilità, innovazione, occupazione, salute e, in sintesi, benessere.

 

FOCUS: WELFARE DI COMUNITA’
-WELFARE DI COMUNITA’ E DI TERRITORIO: UNA DIMENSIONE PLURALE (a cura di Dario Cassata)-

Mi presento: sono Dario Cassata, e mi occupo di welfare sociale e di comunità da molti anni. Prima, la mia esperienza lavorativa è stata in ambito imprenditoriale industriale. Ho operato in Associazioni, in Imprese Sociali, in Consorzi di Imprese Sociali, in Organizzazioni di Rappresentanza delle Imprese Sociali ed in Fondazioni di Comunità.  Ora la mia attività è in ambito Mutualistico. Ho quattro figlie (si, tutte femmine, santo subito!… sono la mia gioia, la mia vita).

Dario Cassata

Welfare… come sempre usiamo termini anglofoni. Cosa significa “welfare”?

La Treccani traduce questo termine così: “passarsela bene, andare bene”; espressione equivalente all’italiano “benessere”. Benessere significa allora stare bene, vivere in armonia, nel rispetto delle proprie esigenze, dei propri bisogni e dei propri programmi per il futuro.

Non è quindi un’espressione “al singolare”. Non si può stare bene da soli. Il Welfare, il benessere, implica una dimensione “plurale”, poiché coinvolge in primis la famiglia e gli affetti, ma poi anche tutte le aree della nostra vita: il lavoro, il tempo libero, le relazioni sociali… in una parola “la Comunità”. Il nostro territorio è ricco di “voglia di costruire il benessere”: ci sono Cooperative Sociali, Associazioni, Fondazioni… Abbiamo un patrimonio di valori e di impegno di cui essere orgogliosi. Ritengo che sia ora, però, di fare sistema, di costruire un progetto di “benessere comunitario” entro il quale (a partire da chi è in situazione di maggiore difficoltà, certo, ma non limitandoci a questo) tutti possiamo trovare l’occasione e l’opportunità di “stare bene”. Una Comunità che ha occasioni di “benessere” è una comunità che cresce, che si evolve, che integra le persone e accoglie i loro bisogni, trasformandoli in opportunità. Una Comunità di Welfare crea ricchezza, umana ed economica, e coinvolge anche le dimensioni del lavoro (a partire dalle aziende) e della socialità (a partire dalla valorizzazione della cultura). Un’azienda che promuove Welfare (=ben-essere) è un’azienda che cresce, che innova la sua presenza sul mercato e valorizza le sue donne ed i suoi uomini.Gli “attori” del benessere di una Comunità possono essere molti; dalle Istituzioni Pubbliche agli Enti Locali, dal variegato mondo del Non Profit al mondo Produttivo ed Imprenditoriale, dalla Filantropia all’Associazionismi diffuso…

Rimango allo specifico ambito di questa newsletter (“Persone, Ambiente & Territorio”) per porre un focus specifico sul Mondo Produttivo. Sono molte le cose che si possono e devono attivare per la crescita e la sostenibilità. Parole come inclusione, integrazione, innovazione, cura dell’ambiente e del contesto lavorativo sono oggi sempre più citate, ma rischiano di diventare slogan. Non possiamo permettercelo. Abbiamo capito che tutto ciò a cui siamo abituati cambia velocemente (pensiamo a questi due anni…. una pandemia ed ora una guerra) ed allora la decisione da prendere è:  questo cambiamento lo voglio subire o voglio esserne protagonista? E’ una decisione d’impresa (nel significato etimologico del temine: impresa nel senso di “intrapresa”, cioè sfida). Pongo l’accento, in chiusura, ad un tema che ha assunto una rilevanza grandissima negli ultimi tempi: il Diritto alla tutela della Salute. Su questo punto il Mondo Produttivo, a proprio vantaggio ed a vantaggio della Comunità nella quale opera, può fare molto“La Salute è il primo dovere della Vita”, si dice. Torneremo ad occuparci di questo tema… alla prossima!

 

FOCUS: ARTE E IMPRESA, UN BINOMIO IN CUI CREDERE
-I MUSEI D’IMPRESA: IL VALORE STORICO DI UN’AZIENDA COME VANTAGGIO COMPETITIVO-

Si parla molto (anche troppo) di start up – non solo innovative – e si tende a non considerare o sottovalutare l’importanza del valore storico dell’azienda, come fattore in grado, SE BEN COMUNICATO, di procurare un vantaggio competitivo.  Per farlo non basta indicare la data di nascita dell’azienda a fianco del brand, occorre strutturare un sistema di comunicazione adeguato.  Per la verità di recente è cresciuta la sensibilità verso l’heritage marketing ed uno degli strumenti più utilizzati dalle imprese di medio grandi dimensioni  è il museo d’impresa  Rappresenta un fattore di unicità e autenticità e conferma come le imprese si siano rese protagoniste attive delle trasformazioni sociali e culturali di un territorio come quello del nord ovest Milano. Quando si inizia  raccogliere il materiale che serve (foto, ricordi, documenti, testimonianze ecc), si scopre quanta ricchezza di informazioni, di relazioni e di connessioni un’impresa anche di piccole dimensioni è in grado di generare non solo al proprio interno, ma anche all’esterno con la comunità in cui opera. Continueremo a dedicare a questo tema ampio spazio, seguiteci!

-ALCHEMILLA: LA COOPERATIVA CHE RENDE I BAMBINI PROTAGONISTI DELL’ARTE-

Tra i clienti dello Studio figura da qualche anno Alchemilla. Si tratta di una realtà molto originale che sottoponiamo alla vostra attenzione con grande piacere. Alimentata dalla passione per l’arte e l’educazione, Alchemilla sta realizzando in questi anni delle cose davvero straordinarie. Alchemilla è infatti fornitore e consulente di Fondazione Cariplo, Comune di Milano e Università Cattolica, ed è stata  selezionata per il progetto europeo Ed.G.E. (Educating girls and boys for Gender Equality). Inoltre, ha vinto il progetto Innovamusei, accedendo al round di finanziamenti di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore. Per questa intervista abbiamo incontrato Francesca Gentile, cofounder della cooperativa insieme ad Elisa Rota, e project leader di Artoo.

Francesca Gentile

Francesca qual è stata la molla che ha portato alla nascita di Alchemilla? Alchemilla, cooperativa sociale ONLUS, nasce nel dicembre 2015 dall’incontro di differenti figure professionali e dal desiderio di cambiare la percezione del ruolo sociale dei bambini, affinché si riconoscano e siano riconosciuti come autori di cultura e co-autori di politiche che li riguardano, soprattutto nei contesti di fragilità sociale. Quella che Alchemilla sostiene e promuove è una visione del bambino come soggetto attivo e competente fin dalla più tenera età. Per realizzare questo sogno abbiamo creato Artoo.

Cos’è Artoo e come funziona esattamente? Artoo è innanzitutto un ecosistema educativo in grado di far dialogare bambini e bambine con la comunità educante, al fine di promuovere il loro diritto di essere ascoltati e la loro capacità di azione sociale. Prende il suo nome da Artoo, un orso grande e grosso che, non comprendendo molte delle cose della vita, chiede aiuto ai bambini, perché sa che hanno una sensibilità e uno sguardo in grado di dare risposte precise e sorprendenti. Tramite un’interfaccia grafica specificamente disegnata per un’esperienza immersiva, i bambini possono esplorare i contenuti autonomamente e conoscere gli artisti, sfogliare opere e soffermarsi su quelle che spontaneamente attirano la loro attenzione. Possono poi registrare le loro opinioni e le loro impressioni. Registrata la loro voce, possono riascoltare e archiviare i loro commenti e condividerli con gli altri bambini, ascoltando a loro volta la collezione di voci e commenti (accuratamente selezionati da un processo di pulizia e selezione degli audio). Le registrazioni dei bambini costituiscono il fulcro e il vero tesoro del progetto. Nello specifico l’app si compone di 3 stanze dedicate a noti pittori (Klee, Kandinskij, Van Gogh); 2 stanze dedicate ai musei (Palazzo Reale di Torino e Palazzo Reale di Genova); 25 opere da commentare; oltre 1000 audio pubblicati dagli utenti (ad oggi sono stati coinvolti oltre 2500 bambini). Negli ultimi due anni l’app è stata fortemente implementata, grazie anche alla co-progettazione con il Palazzo Reale di Genova e i Musei Reali di Torino.

Siete una miniera di idee… Siamo sicuri che ne avete tante anche per il 2022… Proprio così! Intanto, stiamo continuando a sviluppare l’app di Artoo e puntiamo a renderla gratuita e ad aggiungere una nuova tematica (l’educazione di genere) e nuovi contenuti, oltre che a tradurla in inglese. Stiamo inoltre ultimando la piattaforma tecnologica Artoo4education con cui coinvolgeremo ogni anno 150 bambini nel ruolo di early adopter, consapevoli di partecipare ad un processo sperimentale dove sono protagonisti. Nel 2022 abbiamo anche intenzione di sviluppare ulteriormente la nostra proposta nel campo della formazione. Già ora infatti Alchemilla propone corsi di formazione e aggiornamento per docenti, educatori e operatori sociali e culturali che vogliono utilizzare il «metodo Artoo» all’interno della propria attività; quest’anno però lanceremo kit formativi per docenti e operatori museali e culturali. La novità più imminente tuttavia è il lancio de “La meraviglia del buio”, il secondo volume della collana dei Libri di Artoo.

Per conoscere meglio Alchemilla e/o per sostenere e questa cooperativa sociale ecco alcuni riferimenti:

Sito: www.alchemillalab.it   Mail: info@alchemillalab.it  Telefono: 333 5273513

 

FOCUS: IMPRESA E FORMAZIONE, IL LEGAME DEL FUTURO
-LAB COMMUNITY DEL MATTEI DI RHO: UN’ECCELLENZA DEL NOSTRO TERRITORIO-

L’Istituto Tecnico E.Mattei di Rho, scuola capofila di una vasta rete di istituzioni scolastiche ed enti pubblici e privati, ha vinto il bando nazionale per i laboratori di occupabilità con il progetto Lab Community e si è dotata di laboratori dalla tecnologia altamente innovativa, ricchi di attrezzature, grazie ad un finanziamento del MIUR. Nei giorni scorsi siamo stati invitati a visitare questi laboratori e abbiamo toccato con mano una realtà di assoluta avanguardia. Come Studio Muliari sosterremo il Mattei nel promuovere queste strutture di altissimo livello presso le aziende del territorio, che potranno utilizzarle come luoghi di formazione interna o rivolta agli studenti.

Il robottino NAO, programmato dagli studenti

 

Due stampanti 3D

 

Stampante a strati PLA

 

FOCUS: INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE
-LA FORMAZIONE PER LA CYBERSECURITY-

Questo articolo è in realtà a metà strada tra la formazione e l’innovazione digitale. Abbiamo infatti chiesto al nostro esperto di fiducia, ingegner Alessandro Fontana, un contributo per spiegare come un lavoratore non più in età da università possa formarsi nel campo della sicurezza informatica. Il contributo dell’ingegner Fontana, allo stesso tempo sintetico ma di ampio raggio, sarà suddiviso in 3 puntate.

Alessandro Fontana, ingegnere elettronico specializzato in cyber security ed intelligenza artificiale

 

La via maestra per diventare esperti in materia di cybersecurity, come in qualsiasi altro campo, è frequentate un corso di laurea appropriato. Se questo non fosse (stato) possibile, l’offerta formativa presente su internet è in grado di venire in nostro soccorso. La prima regola fondamentale della cybersecurity è conoscere alla perfezione il sistema che si vuole difendere. Infatti il motto “the devil is in the details” (il diavolo si annida nei dettagli) è in questo campo più che mai valido. La seconda regola è padroneggiare la lingua inglese, in cui è redatta la maggior parte delle risorse disponibili (anche la lingua di questo articolo sarà inevitabilmente un mix di italiano e inglese). Ecco un tentativo di classificazione degli argomenti in ambito di cybersecurity.

  1. Applicazione Web e sicurezza dei browser
  2. Sicurezza delle reti e dei protocolli informatici
  3. Sicurezza interna dei sistemi operativi
  4. Valutazioni di sicurezza, test di penetrazione
  5. Tools e frameworks per gestire la sicurezza
  6. Crittografia e protocolli di sicurezza
  7. Sicurezza in ambienti virtualizzati e soluzioni cloud
  8. Hardware, firmware e soluzioni embedded
  9. Norme e policies
  10. Intrusion detection
  11. Monitoraggio e gestione degli incidenti
  12. Repertorio di attacchi informatici

In questo e nei prossimi 2 numeri analizzeremo più nel dettaglio, seppur in maniera giocoforza sintetica, ognuna di queste aree d’argomento.

 

  1. APPLICAZIONI WEB E SICUREZZA DEI BROWSER

I browser (tra cui Microsoft Internet Explorer, Mozilla Firefox, Google Chrome, Opera, Safari, ecc.) sono i programmi utilizzati per navigare su internet, interpretando le pagine HTML in cui sono scritto i siti web. I browser possono essere attaccati in diversi modi: il sistema operativo puo’ essere attaccato, leggendo /modificando (tramite ad es. un malware in esecuzione come processo in background) lo spazio di memoria del browser in modalità privilegiata; l’eseguibile del browser principale può essere modificato; i componenti o i plugin del browser potrebbero essere compromessi; le comunicazioni di rete del browser possono essere intercettate.

Risorse formative:

  1. SICUREZZA DELLE RETI E DEI PROTOCOLLI INFORMATICI

Due sono gli argomenti che in prima istanza si possono menzionare in relazione a questo tema. Il primo è costituito dal protocollo HTTPS (Hypertext Transfer Protocol Secure), un’estensione del protocollo HTTP ampiamente utilizzato su Internet. In HTTPS, le comunicazioni sono crittografate utilizzando il protocollo TLS (Transport Layer Security), che protegge le comunicazioni da intercettazioni e manomissioni. Il secondo argomento è rappresentato dalle VPN (Virtual Private Network). Una VPN consente agli utenti di inviare e ricevere dati su reti condivise o pubbliche come se i loro dispositivi informatici fossero collegati direttamente alla rete privata. L’utilizzo di una VPN fornisce l’accesso a risorse inaccessibili sulla rete pubblica ed è in genere utilizzato per i lavoratori in “home office”.

Risorse formative:

https://www.youtube.com/watch?v=QOtA76ga_fY&t=22s

 

  1. SICUREZZA INTERNA DEI SISTEMI OPERATIVI

Un tema di grande importanza è costituito dagli aspetti di sicurezza dei sistemi operativi, e dalle possibili misure per aumentare la resilienza degli stessi. Eccone alcune:

  • Creare e gestire account non privilegiati
  • Disattivare l’accesso automatico
  • Impostare timeout per screensaver
  • Utilizzare un gestore di password
  • Verificare le impostazioni del firewall
  • Abilitare la encryption dei dati
  • Controllare gli aggiornamenti software
  • Disabilitare l’accesso remoto

Risorse formative:

  1. VALUTAZIONI DI SICUREZZA, TEST DI PENETRAZIONE

Uno dei classici strumenti concettuali per la valutazione di sicurezza di un sistema prende il nome di “threat assessment and risk analysis” (TARA). Una TARA parte da ipotesi sul sistema, definisce gli assett che possono essere oggetto di attacco (e quindi da proteggere), prosegue con la definizione di possibili “damage scenarios” e culmina con l’individuazione delle possibili minacce che possono verificarsi. Queste ultime possono a loro volta essere modellizzate tramite gli “alberi di attacco”, un modello concettuale introdotto da Edward Amoroso nel 1994.

Se la TARA costituisce un’analisi teorica del livello di rischio di un sistema informatico, un penetration test (pentest) consiste in un attacco simulato autorizzato al sistema stesso, eseguito per individuarne i punti deboli (noti anche come “vulnerabilità”), che posso consentire un accesso non autorizzato al sistema. Un pentest può essere di tipo “white box” (se tutte le informazioni sul sistema vengono messe a disposizione del pentester) oppure di tipo “black box” (se il pentester conosce solo il nome del target). Per i pentest effettuati su organizzazioni complesse, vengono impiegate grandi squadre di tester, chiamate Red Teams.

Risorse formative:

  • Threat Modeling: Designing for Security, by Adam Shostack

https://www.amazon.com/Threat-Modeling-Designing-Adam-Shostack-ebook/dp/B00IG71FAS

TO BE CONTINUED>>>

 
NEWS DI STUDIO: STUDIO MULIARI PER L’UCRAINA

Anche lo Studio intende portare, nel suo piccolo, un contributo concreto alla popolazione ucraina. Abbiamo aderito alla raccolta fondi promossa dalla Caritas Ambrosiana (qua il link per donare: https://www.caritasambrosiana.it/area-per-la-stampa/approfondimenti-area-per-la-stampa/ucraina-limpegno-delle-caritas-a-sostegno-della-popolazione?fbclid=IwAR369xB_nwABIVTqgWnje1KS7AjSrwZ6KOcRIKrZwkRXj6WnFReSAyxEyMA) e, insieme ad altri soggetti del territorio, abbiamo costituito il Comitato Lainate per l’Ucraina, che si sta già occupando di raccogliere materiale di prima necessità da inviare in Ucraina. Chiunque avesse tempo, disponibilità e voglia di aiutare sarà accolto a braccia aperte!

 
NEWS DI STUDIO: LA COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO ALLEGROITALIA

Lo Studio è lieto di comunicare l’inizio della collaborazione con il gruppo AllegroItalia. Avete mai giocato a golf in una hall? Vi è mai capitato di gustarvi un piatto con un aspetto divertente? Dove avete già giocato a forza 4 con un addetto al ricevimento? Questo e molto altro ancora caratterizza il concept Allegria di Allegroitalia, un nuovo modo di approcciarsi all’ospite, basato su allegria, arte e amore. Allegroitalia è il gruppo leader in Italia nel settore delle strutture ricettive (hotel, condhotel, servizi termali e di ristorazione).  “L’approccio all’ospite basato su allegria, arte e amore” non è solo uno slogan: nelle strutture del gruppo  viene concretizzato attraverso le suites a tema, la partnership con marchi italiani quali Armani-Casa, Maserati, Gobino (cioccolate artistiche) e Superga, l’accoglienza allegra e divertente all’ingresso, il soggiorno gratuito agli artisti emergenti (in cambio di una loro opera d’arte), l’organizzazione di giochi. Allegroitalia è stata di recente protagonista anche in tv: il suo Golden Palace di Torino ha ben figurato nella seconda puntata della seconda stagione “4 hotel”, in onda nel 2019 su Sky Uno e tutt’ora disponibile su Sky On Demand. La collaborazione con un gruppo così originale ed in continua espansione non può che renderci orgogliosi poiché, come ormai ben sapete, riteniamo come il rapporto tra Arte e Impresa sia strategico per un’azienda che voglia crescere.

 

NUMERO 5 – FEBBRAIO 2022

PERSONE, AMBIENTE & TERRITORIO – I RACCONTI DEL NORD OVEST MILANO

NUMERO 5- FEBBRAIO 2022

Tempo di lettura: 10 minuti circa

 

LO SPUNTO DEL MESE: DIMENSIONI AZIENDALI E CREAZIONE DI VALORE

 

Ancora oggi in Italia le imprese con meno di 10 dipendenti rappresentano il 95% del totale (13 punti percentuali in più della Germania) e occupano il 45% della forza lavoro.  La relazione tra dimensione aziendale e capacità di creazione di valore è tradizionalmente oggetto di dibattito. Sta di fatto che alcuni fenomeni in  atto, accelerati dalla pandemia, generano situazioni di strutturale debolezza competitiva per le imprese di ridotte dimensioni. Ci riferiamo in particolare a: progressiva globalizzazione dei mercati, continuo cambiamento tecnologico, difficoltà di accesso al credito per supportare investimenti in ricerca e sviluppo, marketing e capacità distributive. In molti casi sarà fondamentale che gli attuali assetti proprietari siano disponibili ad accettare l’ingresso di nuovi soci (industriali o finanziari), in grado di apportare i capitali di rischio necessari  ad assicurare il mantenimento di una struttura finanziaria equilibrata e le competenze manageriali occorrenti. In questo contesto si inserisce inoltre il tema del passaggio generazionale: quando non ci sono le condizioni per poterlo programmare si pone un problema di continuità aziendale. Nelle prossime settimane vi racconteremo le iniziative che sta mettendo in campo lo Studio, insieme ad altre realtà professionali e imprenditoriali del nord ovest, per dare risposte concrete a questi bisogni.

 

FOCUS: WELFARE DI COMUNITA’

 
-COOPERPRINT: UNA STORIA DI DONNE E DI RISCATTO-

Quella della cooperativa sociale Cooperprint è una storia davvero speciale. Cooperprint nasce a fine 2020 da un’operazione di workers buyout, cioè la rigenerazione di un’impresa realizzato mediante l’acquisto da parte di alcuni lavoratori dell’impresa stessa. È una storia di reale solidarietà, dato che il 50% dei dipendenti appartiene a categorie svantaggiate. Non solo, ma Cooperprint è anche un bellissimo inno alla vera parità di genere ed alla capacità manageriale delle donne: le socie fondatrici, Monica, Rita e Manuela, sono tre donne e donne sono anche il 60% dei dipendenti e il 100% (!) del consiglio di amministrazione. La scorsa settimana Monica, Manuela e Anna, l’efficientissima responsabile amministrativa, ci hanno ricevuto nella sede di Pregnana, situata all’interno della Casa della Solidarietà. Abbiamo toccato con mano il grande affiatamento che regna tra loro e i dipendenti e l’aria di creatività e voglia di fare che si respira in ogni angolo della cooperativa.

Le fondatrici di Cooperprint. Da sinistra: Manuela, Rita e Monica

“La nostra storia- ci raccontano- parte in realtà da lontano, per esattezza dal 1990, quando viene fondata la cooperativa sociale GPII. Con il tempo GPII ha strutturato due rami d’azienda, sostanzialmente separati tra loro: il ramo dell’assemblaggio e quello della stampa e della copisteria, il ramo dove da anni eravamo impegnate. Negli ultimi anni la stessa Cooperativa era in una fase di difficoltà, che con l’avvento del covid è diventata di vera e propria crisi e si pensava di chiudere il ramo Tipografia/Copisteria, lasciando senza occupazione i dipendenti (compresi gli svantaggiati) di quest’ultimo. Ma noi non volevamo arrenderci e così è nata l’idea dell’acquisizione del ramo d’azienda: non potevamo far morire una realtà presente da anni sul territorio e socialmente importante, una realtà in cui avevamo sempre creduto, in cui continuavamo a credere e che rappresentava un pezzo della nostra vita e di quella dei lavoratori! Ora sembra facile a dirsi e a farsi; tutt’altro! Ci guardavano come se fossimo matte, ma siamo andate avanti, nonostante lo sforzo economico enorme e le notti insonni a pensare. Come se non bastasse, appena completato il workers buyout è arrivata la seconda ondata della pandemia, quindi niente eventi per cui stampare volantini o manifesti e tutto il materiale conseguente. Nel frattempo il nostro vecchio tipografo ha raggiunto l’età della pensione e il tipografo assunto in sua sostituzione ci ha abbandonato da un giorno con l’altro. Ma anche in questo caso siamo andate avanti. In autunno siamo state costrette ad acquistare la macchina per la stampa digitale e da novembre le cose stanno andando meglio. Infatti abbiamo in cantiere due nuovi progetti davvero forti…”

La nostra attenzione verso Cooperprint, che lo Studio assiste fin dalla nascita nel 2020 avendola affiancata nella gnerazione di spin-off, non si esaurirà certo qui: prossimamente realizzeremo un video-racconto, in cui sapremo darvi anche dettagli ulteriori sui nuovi progetti della cooperativa.

 
-ASD BIRINGHELLO: UNA NUOVA STAGIONE AL VIA, CON UNA NUOVA AMMIRAGLIA!-

Il week end del 12-13 febbraio ha segnato l’inizio della preparazione della nuova stagione della Ciclistica Biringhello. Una due giorni di ritiro in cui i nostri giovani atleti hanno cominciato la rincorsa verso un nuovo anno di impegno nello sport e nella vita, un anno che ancora una volta vedrà Studio Muliari a fianco della società, proseguendo un sodalizio che ormai va avanti da diversi anni.

I ragazzi dell’A.S.D. Biringhello nel corso della prima uscita stagionale

Il primo ritiro stagionale ha significato anche l’esordio della nuova ammiraglia della squadra, che potrete ammirare in uno scatto inviatoci dal Presidente Pietro Cacciamani.

La nuova ammiraglia della squadra

 

Studio Muliari fra i partner anche in questa nuova stagione

 

FOCUS: LAVORO E SICUREZZA

 
-COMPLIANCE… QUESTA SCONOSCIUTA-

Attribuire alla sicurezza sul lavoro il giusto valore rientra a pieno titolo nella promozione di una sana cultura d’impresa. D’altra parte i temi classici della gestione aziendale poggiano sempre più sulla valutazione dei rischi ovvero sulla compliance. In una prospettiva che pone la centralità della persona come elemento distintivo dell’organizzazione aziendale, infatti, la cultura della sicurezza diventa fattore imprescindibile per la creazione di valore. È proprio in quest’ottica che Studio Muliari ha avviato, in partnership con Studio Paleari, l’iniziativa “Il Tuo Lavoro ci sta a Cuore”. In questo mese di febbraio il tema della sicurezza sul lavoro diventa ancor più attuale. Febbraio è infatti il mese dell’autoliquidazione Inail e apportando miglioramenti alla sicurezza aziendale si può ottenere una riduzione del premio Inail, attraverso il modello OT23, da presentare entro il 28 febbraio. Per richiedere la riduzione del premio quest’anno bisognerà documentare di aver apportato interventi di miglioramento dei livelli di sicurezza e/o salute sul lavoro, da scegliere da un elenco predisposto da Inail, nel corso del 2021. Un’azienda che invece ha in programma questi interventi per l’anno in corso potrà richiedere la riduzione del premio nel 2023 (il modello OT23 per il prossimo anno verrà pubblicato a luglio). Studio Paleari preparerà a breve una piccola guida sul tema, indicando più nello specifico requisiti, termini e modalità per richiedere il riconoscimento dello sconto, guida che poi lo Studio Muliari metterà a disposizione dei suoi clienti.

 

FOCUS: INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE

 
-UNO SGUARDO VERSO IL FUTURO: GLI NFT, COSA SONO E LE LORO PROSPETTIVE-

Nel più ampio scenario della blockchain (di cui abbiamo già parlato qui) lo Studio sta approfondendo l’analisi degli NFT, attribuendo a questa nuova tecnologia amplissimi margini di espansione. Ma cosa sono gli NFT? Perché un professionista o un piccolo-medio imprenditore dovrebbero seguirne gli sviluppi? Risponde a queste domande Luca Andrea Marazzini, di Kreative People, imprenditore creativo e sviluppatore di progetti innovativi.

Luca Andrea Marazzini a Londra, in una recente trasferta di lavoro

Cosa sono gli NFT?  NFT è un acronimo e sta per Not Fungible Token. Token possiamo considerarlo un sinonimo di criptovaluta o di gettone: un NFT, quindi, è una criptovaluta non fungibile, cioè univoca. Tendenzialmente tutti i gettoni sono uguali, dunque intercambiabili, mentre un NFT, essendo appunto univoco, intercambiabile no lo è, e di conseguenza può essere utilizzato per attestare la proprietà di un file digitale, fornendo un certificato di autenticità scritto su Blockchain.

Perché un professionista o un piccolo-medio imprenditore dovrebbero seguirne gli sviluppi? Personalmente prevedo un futuro assai roseo per gli NFT, soprattutto analizzando due versanti, quello della società del XXI secolo e quello dell’arte digitale. Partiamo dalla società del futuro: su spinta delle big player andiamo verso il metaverso e le nuove generazioni (intendo i giovanissimi nati negli anni 2010 e quelli che nasceranno negli anni 2020) sono sempre più attaccate, e dipendenti, dai device. Sono, in sostanza, sempre connesse. Ecco che allora in un metaverso, che non sarà una realtà virtuale ma una realtà a tutti gli effetti, dove sarà fortissima l’esigenza di attestare la proprietà di file digitali l’NFT diventa giocoforza uno strumento imprescindibile. L’altro versante è poi quello dell’arte digitale. Oggi un file artistico digitale (esempio su tutti: una foto) è difficilmente proteggibile perché si può replicare facilmente e velocemente, cosa che impedisce nella maggior parte dei casi di attestarne la proprietà. L’NFT consentirà di risolvere questo problema.

Kreative Pepole e Studio Muliari potranno creare in futuro sinergie legate agli NFT?  In realtà lo stiamo già facendo da oltre un anno, analizzando insieme il panorama degli NFT, che è in continua evoluzione, con l’auspicio di poter rendere operativo il Crypto Art Studio, la prima iniziativa del genere nata in Italia. Crypto Art Studio ha l’ambizione di accompagnare gli artisti, sia nella gestione tecnologica dei processi, di cui ci occupiamo con Kreative People, sia nei delicati passaggi finanziari e di AML (anti riciclaggio) per la gestione della compravendita delle opere d’arte normate da direttive europee. Essi prevedono diverse verifiche che attualmente stiamo studiando per capire come completarle in maniera pratica, sicura e legale; per questo mi affido alle conoscenze dello Studio Muliari. L’idea è quindi quella di fornire un supporto completo per operare in maniera libera ma al contempo nel pieno rispetto della legalità: Blockchain e NFT sono tecnologie mature e affidabili, ma ancora complesse e da maneggiare con cura. La figura di un professionista potrebbe essere davvero utile per muoversi nella maniera corretta senza incappare in problemi di varia natura.

 

FOCUS: ARTE E IMPRESA, UN BINOMIO IN CUI CREDERE

 
-UNA NUOVA IDEA COMINCIA A CAMMINARE-

Come avevamo pre-annunciato stiamo lavorando con Francesco Oppi ad una idea ambiziosa: proporre l’utilizzo della creatività artistica per un percorso di valorizzazione della storia aziendale. La scorsa settimana, alla Cascina del Guado, abbiamo cominciato a concretizzare il nostro proposito. In primavera seguiranno sviluppi…

in occasione dell’evento “Brooklyn, La Gomma del Ponte-Lo slogan che cambiò Lainate”, lo scorso 29 novembre

-I VENT’ANNI DELLE NOSTRE AGENDE-

La chiusura del mese di gennaio ha segnato per noi una piacevole ricorrenza. Proprio venti anni fa, infatti, iniziò quella che poi sarebbe divenuta una tradizione: la consegna, ad amici e clienti, della nostra agenda di studio, unita ad un comodo calendario da tavolo. L’agenda porta da sempre in copertina un’opera del maestro Giampaolo Muliari: è un modo per ricordare che  produzione culturale e creatività  sono il punto d’origine delle catene del valore, soprattutto in un paese come l’Italia (Sacco, 2012).

 

 

FOCUS: IMPRESA E FORMAZIONE, IL LEGAME DEL FUTURO

 
-L’I.T.S. LAINATE AL GIRO DI BOA DI META’ ANNO SCOLASTICO-

Da alcuni anni a Lainate è attivo il primo I.T.S. (Istituto Tecnico Superiore) sulla chimica industriale della provincia di Milano, un settore trainante della nostra economia. È nato su iniziativa della Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Lainate e con altri enti, fra cui anche lo Studio Muliari. Abbiamo creduto fin dall’inizio in questo progetto- tanto che nel 2021 siamo entrati a farne parte come membri della Fondazione- perché rappresenta una grande opportunità di alta formazione tecnica per i nostri ragazzi e di attratività per il nostro territorio, in quanto rappresenta una risposta concreta ai bisogni delle imprese, sempre più alla ricerca di personale tecnico qualificato. La particolarità di questi percorsi formativi post diploma, infatti, è il coinvolgimento delle aziende del settore nella definizione e realizzazione della didattica e degli stage, realizzando quiondi una spiccata connessione con il mondo del lavoro (quasi la metà delle ore curriculari è dedicata alla formazione presso le aziende).

Il Professor Salvatore Luca, direttore dei corsi I.T.S.

Anima e direttore della scuola fin dalla fondazione è il Professor Salvatore Luca: nei giorni scorsi, in occasione del giro di boa di metà anno, lo abbiamo incontrato e ci ha fornito una panoramica dell’andamento dei tre corsi della scuola, una fotografia che conferma la fortissima sinergia tra ITS, imprese e territorio.

CORSO 2019-2021: Il corso si è concluso e siamo ad oltre il 90% di assunti fra gli iscritti che lo hanno completato. La parte restante ha deciso di proseguire gli studi in università.

CORSO 2020-2022: Si sono concluse le 1200 ore di lezione in aula. Dalla scorsa settimana sono iniziati i tirocini formativi, che proseguiranno nei prossimi 5 mesi per un totale di 800 ore. A luglio si terranno gli esami finali, distribuiti su 3 giorni: due dedicati alle prove scritte ed uno alla presentazione della tesi, che deve essere incentrata sul tirocinio svolto in azienda.

CORSO 2021-2023: È il corso iniziato lo scorso ottobre. Siamo ancora nella fase delle lezioni in aula, svolte da docenti, liberi professionisti e dirigenti d’azienda all’interno della Pinacoteca di Villa Litta. In vita dei tirocini formativi del 2023 stiamo stringendo allargando il panorama delle aziende coinvolte, abbracciando anche le province di Varese e Como.

 

FOCUS: LA NOSTRA FINESTRA SU MIND

Riapriamo la nostra finestra su Mind con un’intervista ad Andrea Orlandi, giovane sindaco (ha 35 anni) di Rho dallo scorso ottobre. Orlandi detiene anche la delega a MIND e in qualità di Sindaco di Rho è anche presidente del Patto dei Sindaci del Nord Ovest Milano, un organismo collegiale e territoriale che il sindaco ha la ferma intenzione di rilanciare.

Andrea Orlandi, 35 anni, Sindaco di Rho da ottobre

  1. Quale impatto si aspetta da MIND per il nostro territorio, in particolare in termini di flussi? Nel caso specifico di Rho, la zona di Via Risorgimento, che è la più prossima a MIND, potrebbe essere oggetto di interventi in termini di viabilità o di infrastrutture?

MIND rappresenta una delle grandi opportunità che il nostro territorio vive. Il mondo ci guarda come distretto dell’innovazione e noi  vedremo il mondo transitare nelle nostre città. Io però ribalterei questa domanda perché non dobbiamo guardare a MIND come un qualcosa che recepiamo passivamente, nell’ottica di “cosa avremo da MIND”. La vera domanda è “cosa noi possiamo dare a MIND” e “cosa MIND ha bisogno da noi”: solamente facendo leva sulle nostre eccellenze e sulle capacità che le nostre città hanno di generare servizi e beni per quel quartiere potremo davvero creare dei legami commerciali, sociali e culturali. In tutto questo il ruolo del settore pubblico diviene importante non nel fare direttamente queste cose, ma nell’agevolare e accompagnare il territorio in termini di creazioni di reti e di relazioni tra i diversi soggetti. L’investimento pubblico deve invece indirizzarsi sulle infrastrutture di collegamento per quanto riguarda in particolare la città di Rho tra MIND e il suo centro.

  1. Un’altra ricaduta sarà certamente quella sul mondo produttivo. Quali saranno secondo Lei i servizi più richiesti da MIND e quali le professioni, ed i settori, che potranno beneficiare maggiormente del suo avvento? Più in generale quali impatti occupazionali aspettarci? Viviamo un momento storico di grandi cambiamenti in cui anche le professioni del futuro cambieranno. Accanto a un tema di servizi di base (ristorazione, ricettività, servizi di supporto come pulizie e lavanderie, etc.), magari ripensati con l’occasione in maniera innovativa, nasceranno settori invece completamente nuovi. Oggi più che mai è quindi importante per le aziende del nostro territorio guardare a MIND come un’occasione per guardare al proprio futuro. I settori che a mio parere potrebbero vedere uno sviluppo sul nostro territorio sono due: la città universitaria e il sistema di offerta naturalistica e culturale. Parto dall’università, perché l’arrivo degli studenti, che potrebbero trovare soluzioni ben collegate a Milano a prezzi molto più bassi rispetto al capoluogo, può davvero cambiare il volto della città, portando vitalità son solo in termini di svago ma anche in termini culturali. Il secondo filone è quello del sistema di parchi e di paesaggi agricolo-naturalisti che il nostro territorio può offrire e che Milano, per conformazione, non può avere sotto casa; dovremo pensare anche ad un’offerta culturale di musei e aziende con una storia affascinante da raccontare di cui. Sono risorse di cui il nostro territorio è ricco, spesso però senza farne buon uso. Non sono sfide semplici, ma ora è arrivato il momento di affrontarle.
  2. Sempre nell’ottica dell’impatto sul territorio, ritiene che gli attori sia privati che pubblici della nostra zona (aziende, scuole, consorzi, enti culturali…) si stiano davvero attrezzando per far fronte alla novità? Il rischio è che per tanti soggetti MIND rappresenti ancora una realtà lontana nel tempo ed indefinita, e che quindi non abbiano ancora cominciato a riflettere sullo scenario totalmente nuovo che si sta per aprire.

In questi mesi ripeto spesso una cosa: se ci presentassimo nella piazza centrale della nostra città e chiedessimo ai passanti cos’è MIND, probabilmente non arriveremo al 50% delle persone che, almeno, associa questa parola all’area di EXPO. Se ci addentrassimo a chiedere se uno consoce quello che avverrà lì dentro la percentuale calerebbe ulteriormente. Dobbiamo quindi colmare questo deficit di semplice conoscenza, operazione alla base di qualsiasi tipo di progettualità. Su questo dovremo investire tantissime forze e risorse, già nell’immediato.

  1. Valutando tutti questi fattori possiamo concludere che MIND rappresenta per il territorio innanzitutto una grande opportunità, ma anche una sfida: è corretto dire che se i comuni limitrofi a Milano non si organizzeranno saranno altri comuni meno vicini ad approfittare delle opportunità e che più probabilmente potrebbe essere il capoluogo stesso ad attrarre flussi e persone dai comuni più piccoli? Qual è il suo punto di vista al riguardo? 

Concordo, spesso ripeto che Rho è troppo piccola per affrontare la sfida principale di questo territorio, che è l’internazionalizzazione. Se il mondo verrà qui, noi dovremo essere capaci di interloquire con il mondo. Non è solo questione del conoscere o meno le lingue straniere, è questione di approccio internazionale che il territorio deve avere per vincere questa sfida, che a mio parere è un’opportunità. Parliamo di processi lunghissimi misurabili nell’arco di decenni. A noi in questi anni non sarà dato il compito di raccogliere, bensì di seminare, generando processi irreversibili di sviluppo positivi per le nostre comunità.

  1. Lei, come sindaco di Rho, è presidente anche del Patto dei Sindaci del Nord Ovest Milano. Quanto è importante per gli amministratori affiancare alla visione comunale quella di zona? Qual è il suo giudizio sulla capacità dei territori di fare davvero sistema?

Agire come Patto dei Sindaci del Nord Ovest è importantissimo, oserei anzi dire che oggigiorno è imprescindibile. Chi pensa che da solo si possano vincere queste sfide ha sbagliato completamente approccio. Nel contesto in cui viviamo possiamo vincere solo se giochiamo in squadra, non solo tra amministrazioni pubbliche, ma anche con tutti coloro che compongono le nostre comunità. Solo insieme possiamo davvero fare bene e perseguire la vocazione dello sviluppo del nostro territorio. Siamo pronti a fare questo? A mio parere ci sono tutte le condizioni perché ciò avvenga, ma ci vuole l’impegno di tutti, lasciando perdere i motivi che ci dividono e facendo leva sugli obiettivi che ci uniscono. Utopia, forse, ma iniziamo a seguirla e ad incamminarci verso questa utopia; l’alternativa è stare fermi e non possiamo permettercelo.

 

UN COMPLEANNO SPECIALE

Martedì 8 febbraio è stata una giornata speciale. Il ragionier Gianfranco, fondatore dello Studio, ha festeggiato 89 anni. Ancora oggi è accanto ai figli, sul lavoro e in famiglia, “sempre in cammino, con la forza e la passione delle idee”. Quanta strada da quel giorno di fine anni Settanta in cui Gianfranco, assicuratore e ancora prima Maresciallo Capo nell’Arma dei Carabinieri, decise di intraprendere la professione di commercialista! Quella dello Studio Muliari è ormai una storia lunga, ma con tante pagine ancora da scrivere, con la speranza che possano diventare pagine di storia condivisa.

Gianfranco Muliari al lavoro nel suo ufficio in un recente scatto del 2021

 

La copertina della rassegna “Ieri, oggi, domani” dedicata alla storia del nostro Studio. Per essere in grado di immaginare il futuro, un’azienda deve prima di tutto interpretare il presente, e ciò è possibile solo conoscendo a fondo le proprie radici. Per sfogliare il volumetto fotografico: https://muliari.com/storia/

 

 

NUMERO 4 – GENNAIO 2022

PERSONE, AMBIENTE & TERRITORIO

I RACCONTI DEL NORD OVEST MILANO
NUMERO 4- GENNAIO 2022

 

Tempo di lettura: 10 minuti circa

Cari Clienti, cari Amici,

ecco il nuovo numero di Persone, Ambiente & Territorio. In questa prima uscita del 2022 potrete trovare:

-un aggiornamento dettagliato sugli sviluppi del nostro portale Paghe Web;

-un focus sulla cyber security rivolto alle PMI;

-una previsione sul prossimo andamento del prezzo del carbonio;

-le consuete testimonianze dal territorio.

A tutti voi, buona lettura e buon anno!

 

ATTIVO IL NOSTRO PORTALE PAGHE WEB: COSA CAMBIA PER I CLIENTI?

Dalla fine del 2021 è ormai attivo il portale Paghe Web dello Studio Muliari; una novità importante per il nostro personale e per i nostri clienti, che si inserisce in un più vasto programma di innovazione digitale che stiamo portando avanti. Ma in cosa consiste esattamente Paghe Web? Cosa cambia, nel concreto, per il nostro personale e per i clienti? Risponde a queste domande il dottor Gianmarco, consulente del lavoro e responsabile del settore paghe dello Studio.

Il Dottor Gianmarco Muliari, consulente del lavoro e responsabile dell’Ufficio Paghe

Paghe Web…. Come potremmo spiegare di cosa si tratta utilizzando poche parole?

Sinteticamente potremmo dire che Paghe Web è un portale, una piattaforma dove caricare, condividere, scaricare ed archiviare dati e documenti relativi alla gestione del personale, come le presenze e i dati variabili (diaria, premi, trasferte, straordinari…). Questo portale sarà utilizzato sia da noi che dai nostri clienti.

Cosa cambia con l’avvento di Paghe Web?

Il portale consentirà di scambiare documenti e informazioni in modo molto più rapido e comodo.  Inoltre, Paghe Web ci permetterà una interazione più ampia e più dinamica con i clienti.

Ecco, a proposito dei clienti… Quali vantaggi porterà Paghe Web per loro?

I vantaggi sono numerosi. Paghe Web consentirà di:

1) ridurre il flusso dei documenti cartacei;

2) ridurre gli spazi hardware necessari per archiviare documenti (che potranno essere archiviati appunto su Paghe Web);

3) elaborare in automatico report e statistiche (su presenze, assenze, costo personale…);

4) attivare non solo account aziendali, ma anche account per i singoli dipendenti, che potranno così scaricare il loro cedolino paga ed altre informazioni direttamente anche sul cellulare, grazie ad un’app che con una notifica avviserà quando un documento sarà disponibile, rendendo nei fatti possibile una condivisione dei dati in tempo reale.

A che punto è il passaggio a Paghe Web?

Abbiamo programmato il passaggio a Paghe Web in quattro fasi, studiate appositamente per fornire al meglio il servizio ai nostri clienti.

1) formare il nostro personale con un trading approfondito;

2) popolare l’anagrafica e allineare gli archivi dal sistema precedente;

3) far prendere piena confidenza con Paghe Web a tutto il personale per far sì che in futuro si possa guidare al meglio il cliente nell’utilizzo del portale;

4) aprire Paghe Web ai clienti.

I primi due punti sono già stati completati, e anche sul prendere confidenza stiamo procedendo bene; l’apertura graduale del sistema ai clienti contiamo possa avvenire entro il prossimo mese di giugno.

 

LA STRATEGUA DEL NUDGE: LA SPINTA GENTILE VERSO IL FUTURO

Uno degli obiettivi di Persone, Ambiente & Territorio è promuovere le buone pratiche attraverso la valorizzazione della cultura d’impresa, non tanto per ragioni di responsabilità sociale fine a se stessa, ma perché ciò ha effetti positivi sull’organizzazione di un’azienda e quindi sulle sue perfomance. In quest’ottica vorremmo aprire questo 2022 parlando del nudge, concetto che a nostro avviso sarà sempre più centrale per affrontare le grandi sfide che abbiamo davanti, a partire dalla sostenibilità ambientale.

Quando un comportamento è indotto non da un fatto coercitivo ma orientando le decisioni e lasciando la libertà di scelta si sta usando la strategia del nudge. Nudge è un termine inglese che letteralmente si traduce con “colpettino” o “spintarella”; il concetto di nudge nell’economia comportamentale si può quindi descrivere, usando una limpida definizione della rivista Focus, come “un incoraggiamento gentile verso una determinata opzione, ottenuto attraverso un intervento nell’architettura della scelta, cambiando cioè la modalità in cui viene posta la domanda”. Gli ultimi 30 anni ci offrono diversi esempi che danno concretezza a questa definizione. Il primo si ebbe allo Schiphol Airport di Amsterdam: negli anni ’90, infatti, vennero applicati sugli orinatoi maschili degli adesivi a forma di mosca. Un’idea semplice e quasi a costo zero che si rivelò molto più efficace del mero cartello che invitava a urinare con attenzione: dopo l’applicazione degli adesivi, infatti, gli utilizzatori degli orinatoi migliorarono nettamente la mira, con notevoli risparmi sulle pulizie e visibili miglioramenti nell’igiene e nel decoro dei bagni. Un esempio più recente ed anche più significativo è l’attuazione della spinta gentile nell’ambito delle donazioni degli organi. Per regolare la donazione degli organi ci sono infatti due metodi: il metodo opt-out, dove i cittadini sono considerati in automatico disponibili a donare a meno che non esprimano in maniera esplicita un dissenso, ed il metodo opt-in, dove al contrario i cittadini sono di norma considerati non disponibili a donare a meno che non esprimano in maniera esplicita un consenso. La spinta gentile in questo caso è evidente: nei paesi che sono passati al metodo opt-out (per esempio Svezia, Belgio,Olanda e Francia) le donazioni di organi hanno registrato un’impennata esponenziale (in Svezia sono potenziali donatori oltre il 90% dei cittadini maggiorenni), mentre negli stati in cui il metodo vigente è ancora quello dell’opt-in le percentuali di donazioni sono assai più basse.

-LA SPINTA GENTILE DI B-NET: Il concetto del nudge ci insegna anche che un imprenditore consapevole può contare ben più di un imprenditore obbligato: una spinta gentile può davvero spostare i comportamenti e far comprendere, come nel caso di B-Net,  che sostenibilità e profitto non solo sono compatibili, ma possono alimentarsi a vicenda. E’ per questo che anche nel 2022 lo Studio continuerà a stimolare le iniziative di B-Net, la business community del nord ovest Milano.

FOCUS: ARTE E IMPRESA, UN BINOMIO IN CUI CREDERE

Il recente evento dedicato alla figura di Daniele Oppi ci ha permesso di entrare in contatto con l’Officina del Guado, storico operatore culturale di Robecchetto con Induno. La collaborazione con Francesco e il Guado non dovrà esaurirsi con la serata di novembre: insieme stiamo ragionando su come mantenere viva questa  partnership dando continuità a questo filone. L’idea è di proporre l’utilizzo della creatività artistica per un percorso di valorizzazione della storia aziendale. Un atteggiamento diffuso è quello di guardare raramente e senza il giusto interesse alla propria storia aziendale, come un capitolo chiuso e poco fecondo. Lo si riscontra anche in aziende attive da decenni che a buona ragione potrebbero fare della propria storia un elemento di ricchezza e di vantaggio competitivo. Niente meglio di una storia, infatti,  può raccontare l’unicità di un’azienda intesa nella sua interezza fatta di persone, prodotti, tecnologie e luoghi. Se son rose….

Una suggestiva visuale della Cascina del Guado, sede dell’omonima officina creativa

 
 
 

 

FOCUS: INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE

CYBER SECURITY: LE PRINCIPALI FIGURE PROFESSIONALI

Nell’ambito dell’innovazione e della digitalizzazione vorremmo iniziare il nuovo anno con un focus sulla Cyber Security. Il tema risulta particolarmente rilevante per le PMI, oggi in difficoltà per la mancanza di competenze ed esperienze specifiche nella selezione e la messa a terra di soluzioni efficaci e proporzionate alle esigenze e quindi agli scenari di rischio completamente diversi per prodotti e servizi.  Data la rilevanza del tema abbiamo deciso di ospitare un interessante contributo di Alessandro Fontana.

Alessandro Fontana, ingegnere elettronico specializzato in cyber security ed intelligenza artificiale

Questo articolo è rivolto alle piccole medie aziende che vogliono dotarsi di una divisione di cybersecurity ed è concepito come un “menu”, da cui scegliere le figure professionali più adatte alle proprie esigenze. L’elenco è diviso in tre parti (stadio base, stadio avanzato, stadio specialistico), che possono rappresentare altrettante fasi nello sviluppo della divisione di cybersecurity all’interno dell’azienda. Il percorso “ideale” di sviluppo dell’organizzazione prevede una progressiva transizione da “buy” a “make”, per cui le competenze di cybersecurity,  delegate inizialmente ad aziende esterne, vengono progressivamente internalizzate.

-STADIO BASE (“BUY”)-

Security Administrator: installa e gestisce i sistemi di sicurezza per un’organizzazione. Può anche assumere alcuni compiti di un Security Analyst nelle organizzazioni più piccole. Tale ruolo può confluire nei compiti del System Administrator che, essendo responsabile per la gestione dell’intero sistema, è responsabile anche per la parte di sicurezza.

Security Analyst: analizza le vulnerabilità presenti nell’infrastruttura (hardware, software, reti), valuta il rischio associato e suggerisce contromisure adeguate. In caso di incidenti di sicurezza, analizza e stima i danni ai dati e all’infrastruttura, e suggerisce soluzioni in base agli strumenti e ai processi di ripristino disponibili.

Chief Security Officer: manager responsabile della sicurezza per un’azienda o una divisione aziendale. Gestisce la sicurezza informatica e delle informazioni, la sicurezza organizzativa e fisica, nonché i dispositivi di sicurezza elettronici e meccanici. è direttamente responsabile per tutte le questioni relative alla sicurezza, con riferimento all’implementazione delle misure, alla conformità di prodotti e processi, ed allo sviluppo di una cultura della sicurezza. Spesso riporta direttamente alla direzione aziendale.

-STADIO AVANZATO (“MAKE”)-

Security Architect: progetta uno o più componenti  di un sistema di sicurezza. Può dirigere un team di progettazione incaricato di realizzare un nuovo sistema di sicurezza. Tale ruolo può confluire nei compiti del System Architect che, essendo responsabile per la progettazione dell’intero sistema, recepisce anche i requisiti di sicurezza.

Security Engineer: implementa le soluzioni di sicurezza proposte. Esegue il monitoraggio degli indicatori di sicurezza, per rilevare tempestivamente gli incidenti di sicurezza e predisporre risposte efficaci. Esplora costantemente il mercato, alla ricerca di nuove tecnologie e processi atti a migliorare gli standard di sicurezza dei sistemi di interesse.

Security Software Developer: sviluppa software di sicurezza: misure di sucurezza preventiva, strumenti per il monitoraggio e l’analisi del traffico dati, metodi per il rilevamento delle intrusioni, funzioni per la neutralizzazione di virus /spyware /malware, software antivirus e così via. Integra /implementa misure di sicurezza anche nel software applicativo.

-STADIO SPECIALISTICO-

Security Incident Response Team (SIRT): la risposta agli incidenti è un approccio strutturato per affrontare e gestire le conseguenze di una violazione della sicurezza o di un attacco informatico. L’obiettivo è gestire la situazione in modo da limitare i danni e ridurre tempi e costi di ripristino. Il team SIRT è responsabile per la redazione e per la messa in atto (in caso di incidente) dell’ incident response plan (IRP), che codifica la risposta dell’organizzazione agli incidenti di sicurezza. Il team gestisce inoltre un database degli incidenti di sicurezza verificatisi nel mondo, da cui poter trarre lezioni per il sistema di interesse.

Intrusion Detection Specialist: esegue il monitoraggio di reti, computer e applicazioni in grandi organizzazioni, alla ricerca di eventi e indicatori di traffico che segnalano un’intrusione. Determina il danno causato dalle intrusioni rilevate, identifica come si è verificata un’intrusione e consiglia contromisure per evitarsi il ripetersi di eventi simili. Può avvalersi di penetration test per identificare preventivamente le vulnerabilità di un sistema.

Source Code Auditor: esamina il codice sorgente del software per identificare potenziali vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate dagli hacker per ottenere un accesso non autorizzato ai dati e alle risorse di sistema. La probabilità che il software contenga delle vulnerabilità (che sarà sempre maggiore di zero) può essere ridotta tramite l’adozione di standard, in fase di progettazione, implementazione e test.

Penetration Tester: un penetration test (pentest) è un attacco simulato autorizzato ad un sistema informatico, eseguito per valutare la sicurezza del sistema stesso. Il test viene eseguito per individuare i punti deboli (noti anche come vulnerabilità), che posso consentire un accesso non autorizzato al sistema. Un pentest può essere di tipo “white box” (se tutte le informazioni sul sistema vengono messe a disposizione del pentester) oppure di tipo “black box” (se il pentester conosce solo il nome del target). Un pentest di tipo “grey box” è una via di mezzo fra le due modalità precedenti. Per i pentest effettuati su organizzazioni complesse, vengono impiegate grandi squadre di tester, chiamate Red Teams.

Cryptography Expert: utilizza la crittografia per proteggere le informazioni o per creare software di sicurezza. Può anche svolgere attività di ricerca volta a sviluppare algoritmi di crittografia più efficaci e/o efficienti. Implementa algoritmi crittografici in software di sicurezza. Si tratta di un ruolo estremamente delicato: gli algoritmi crittografici, se implementati in modo non corretto, possono ridurre la sicurezza invece che aumentarla.

RIFERIMENTI: https://www.cs.seas.gwu.edu/cybersecurity-roles-and-job-titles

 

FOCUS: ECONOMIA CIRCOLARE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

-IL PREZZO DEL CARBONIO NEL 2022: LA PREVISIONE DEL PROFESSOR DI FOGGIA-

Il Professor Giacomo Di Foggia: all’Università Bicocca di Milano è Segretario del CESIP e docente di economia applicata e ambientale

Siamo di fronte ad una difficile sfida energetica e ambientale per il rilancio dell’industria, e in un inizio 2022 caratterizzato da tensioni tra grandi potenze l’Europa deve riaffermarsi come attore sovrano. Le criticità delle filiere industriali  emerse durante la crisi del Covid-19 lo sottolineano. Questo pare essere il tema principale della nuova presidenza francese dell’UE, che ha sottolineato l’importanza di un rilancio industriale ed economico dell’Europa. Nell’ambito della politica energetica e ambientale i principali obiettivi sono il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per contrastare le importazioni inquinanti, la tassazione minima delle multinazionali e la regolazione delle big-tech. Pertanto un elemento centrale sarà il  rilancio industriale, con l’obiettivo di aumentare l’autosufficienza europea in settori critici, comprese le tecnologie abilitanti per la transizione verde dell’economia: produzione di batterie per veicoli elettrici,  idrogeno verde, semiconduttori e cloud, per citarne alcuni.

Tuttavia, bisogna fare i conti e allo stesso prezzo cogliere le opportunità derivanti dalle tensioni geopolitiche che, come evidente dal prezzo delle bollette elettriche e del gas che pagheremo nel 2022, incidono non poco e soprattutto si confermano come driver di costo per la CO2, cioè del carbonio, il cui prezzo ha raggiunto il record di oltre 90 euro la scorsa settimana, trasformando così le prospettive di sviluppo di combustibili puliti come l’idrogeno verde e varie tecnologie di decarbonizzazione. Diversi analisti hanno affermato che l’aumento dei prezzi del carbonio stava migliorando le possibilità di investimento per tecnologie emergenti come la cattura e lo stoccaggio del carbonio CCS e l’idrogeno verde, prodotto utilizzando energia rinnovabile solare ed eolica. Infatti, cominciano a essere veritiere e attrattive tecnologie per il CCS  a meno di € 75 la tonnellata.

I rialzi dei prezzi delle quote dell’UE  sono stati in parte guidati dai prezzi del gas, che sono nuovamente aumentati drasticamente nelle ultime settimane. La crisi dell’offerta di gas ha fornito un incentivo ai produttori di energia per passare al carbone più economico ma più inquinante, aumentando la domanda di quote. Mentre l’aumento dei prezzi della CO2 sta rendendo l’idrogeno verde e la tecnologia CCS più attrattive per gli investitori, gli stessi investitori istituzionali e le utilities per il momento stanno facendo poco per ridurre la domanda di combustibili fossili. Anche se si prendono in considerazione i prezzi record del carbonio, attualmente è più redditizio per un’azienda elettrica bruciare carbone, e cioè il combustibile fossile più inquinante, come diversi esempi a livello mondiale dimostrano. Sostanzialmente per il 2022 possiamo aspettarci prezzi del carbonio in ascesa a causa della crescente domanda di quote di emissione di CO2: questo rende contemporaneamente più urgente ripensare la tassazione all’ingresso dell’EU e complicato giungere ad un accordo internazionale. In questo scenario di aumenti dei costi di produzione sarebbe inoltre auspicabile per le imprese dotarsi di risorse umane competenti nell’analisi dei mercati globali che impattano, a parecchio, anche sulla realtà delle PMI.

FOCUS: RIAPRE LA NOSTRA FINESTRA SU MIND

Riapriamo anche in questo inizio 2022 la nostra finestra su Mind. Questa volta ci chiediamo come Mind potrà impattare sui luoghi d’attrazione dei comuni della città metropolitana. Ne parliamo con Aldo Croci, presidente dell’Associazione Amici di Villa Litta.

Aldo Croci durante un’intervista per il tg di Telenova

1) Per i comuni limitrofi a Milano Mind rappresenta un’opportunità, ma anche una sfida: se questi comuni non si organizzano saranno altri comuni meno vicini ad approfittare delle opportunità offerte da Mind, o più probabilmente sarà il capoluogo stesso ad attrarre flussi e persone dai comuni come Lainate. Qual è la sua opinione in merito? 

Questa domanda evoca in me similitudini con analoghe considerazioni espresse per l’evento EXPO 2015.  La differenza è che Expo era un evento con durata limitata mentre ora parliamo di un ambiente e di un insediamento che si sta configurando come permanente. Anche nel 2015 la domanda era se Milano avrebbe oscurato  i comuni limitrofi o ci sarebbe stato spazio per tutti.  L’auspicio delle città del circondario era creare una cordata di comuni con un interessi integrati; la realtà ha indicato chiaramente che una unione di comuni non si è avverata, per motivi di ordine infrastrutturale , economico e politico. Certamente Mind rappresenta  l’opportunità  di un forte  rinnovamento  e di un passo ulteriore di questo lungo Rinascimento di Milano, sempre più città ecologica, moderna, sostenibile e centro delle arti, intese non solo come arti del passato, ma soprattutto come eccellenze tecnologiche che la collocano in una dimensione finalmente europea. Qual è quindi il futuro di Lainate e l’integrazione con Mind? L’aspetto storico di Lainate è stata la forte industrializzazione, che oggi è più orientata ai servizi che alla produzione. Qui vedo delle opportunità di collegamento con alcune aree e competenze di parti di Mind, il tutto però inserito in un piano supportato e sponsorizzato anche dall’ Amministrazione Comunale, che deve avere un ruolo di capofila. Per quanto riguarda la connessione con altri comuni posso pensare che ci siano opportunità su specifici progetti sovracomunali, ma strettamente legate a realtà del territorio, soprattutto economiche, che perseguano progetti forti e concreti.

2) Questa duplice ottica di sfida-opportunità vale anche per i luoghi di interesse sparsi nei comuni della città metropolitana, di cui Villa Litta è certamente fiore all’occhiello. Come farà Villa Litta a rendere MIND un’opportunità più che un pericolo? Avete già avviato una riflessione al riguardo? 

Per il tema di Villa Litta dobbiamo premettere che esiste un gruppo di  lavoro costituito da Amministrazione Comunale, Associazione Amici  di Villa Litta, società pubblica Area Expo ed Accademia di Brera per formulare un progetto e delle ipotesi di futuro utilizzo e gestione della intera area di Villa Litta. In seguito si valuterà una collaborazione con privati costituiti in consorzi o gruppi di interesse, salvaguardando la realtà storica dell’intera area.  L’area Expo quindi, essendo strettamente connessa  con Mind, servirà come canale di accesso privilegiato a tutto ciò che Mind potrà offrire. Quindi assolutamente non vedo alcun pericolo, anzi,  sempre di più l’arte nel mondo si sta integrando con le diverse tecnologie di offerta del prodotto artistico,  offrendo innovativi progetti  di fruizione  anche per un pubblico più giovane, attratto soprattutto dalla tecnologia e che si discosta dal classico pubblico appassionato e profondo conoscitore delle diverse arti. L’unicità di Villa Litta, gli ampi spazi della residenza, del parco e del gioiello rappresentato dal Ninfeo,  si configurano come ideali per poter osare con idee progettuali nuove ed innovative.

3) Come vede il tema del collegamento Lainate – Mind, come migliorarlo?

Il tema del collegamento di Lainate con Milano, e quindi anche Mind, è il vero collo di bottiglia dello sviluppo della conoscenza di Villa Litta.  Oserei affermare che è il più importante tema per un ulteriore sviluppo della città. Come Associazione Amici di Villa Litta, analizzando il pubblico dei visitatori per gli eventi, abbiamo notato quanta difficoltà debbano incontrare gli ospiti provenienti da Milano, soprattutto nel fine settimana, per raggiungere Lainate: servirebbero un servizio bus più frequente ed un collegamento ferroviario da Lainate a Rho e Saronno, che permetterebbero il collegamento con la città di Milano. Mind si colloca su questo percorso, pertanto la mia visione include Milano ed implicitamente anche Mind.

Una suggestiva veduta notturna di Villa Litta

Il fascino di Villa Litta

4) Quanto conta per un’azienda contare su un territorio ricco di arte e bellezza attorno alla propria sede? 

Sarebbe errato valutare il perimetro di interesse di una azienda limitandolo solo al proprio settore economico e non considerando  ciò che la circonda dal punto di vista territoriale e sociale. Da anni si e’ dimostrato quanto numerose siano state le aziende, e molte sono del territorio, che hanno organizzato  eventi in Villa; per la  presentazione aziendale, per  la promozione di prodotti o di eventi aziendali a livello mondiale. Specialmente  per le aziende presenti  sul territorio si è evidenziato un particolare orgoglio  nel mostrare, spesso a ospiti internazionali , le meraviglie peculiari di Villa Litta e del suo Ninfeo, in un ideale contesto di connessione con la azienda stessa. Ad ulteriore dimostrazione di ciò, ogni anno si registra un interesse crescente di molte agenzie organizzatrici di eventi, di progetti pubblicitari o nell’ambito dello  spettacolo,  che portano in Villa aziende di diversi settori economici  e che testimoniamo ulteriormente la unicità del luogo, inserendo la nostra Villa nel contesto  internazionale  di pregio che le spetta considerando il suo fulgente passato.

5) Veniamo da quasi due anni di emergenza sanitaria. Che impatto hanno avuto su Villa Litta? Quali sono i progetti in cantiere per il 2022? A tal proposito sappiamo che state lavorando sul fronte della realtà aumentata…

La Associazione Amici di Villa Litta gestisce in forma  totalmente volontaristica, tramite un Bando pubblico, tutti gli eventi di Villa Litta curando  la manutenzione dei Palazzi, Fontane e soprattutto del Ninfeo . Il Covid ha avuto naturalmente un forte impatto. La prima esigenza e’ stata quella sanitaria, dovendo garantire la sicurezza di tutti, sia gli ospiti che i  Volontari della Associazione. L’aspetto economico è stato devastante, considerando che i ricavi si sono ridotti mediamente dell’ 80%. Un supporto importante è stato fornito, ad esempio, da Fondazione Cariplo, che con diversi Bandi ha contribuito a ridurre i problemi economici dovuti alle minori entrate . Ciò nonostante, nel 2021 abbiamo inaugurato un grande ed importante restauro per il Cortile delle Piogge con il ripristino architetturale del Cortile e di tutta la rete dei giochi d’acqua, che rappresentano appunto “Le Piogge” nel Cortile. Questo restauro è stato finanziato dai ricavi dei servizi gestiti dalla Associazione degli anni 2018-2019. Per il 2022 e’ complesso ipotizzare nuovi progetti stante la pandemia e l’incertezza nel visitare  un luogo affollato come Villa Litta. La progettazione per questo nuovo anno è quindi indirizzata ad offrire nuove modalità di fruizione, specificatamente rivolte al pubblico meno abbiente, affetto da cecità o sordità.  Per queste fasce di pubblico siamo in contatto con le rispettive Associazioni per sperimentare nuovi progetti in Villa con percorsi appositamente studiati per loro. Per il futuro abbiamo in cantiere anche un progetto di realtà aumentata, a cui abbiamo cominciato a lavorare già nel 2019. Una volta superata a pandemia si dovranno raccogliere importanti fondi economici per poter studiare un progetto di forte attrattiva.

FOCUS: WELFARE DI COMUNITÀ

-IL VENTENNALE DELLE COOPERATIVE GRAPPOLO E SERENA-

L’anno che si è appena chiuso è coinciso con il ventennale delle cooperative Il Grappolo e Serena, che lo Studio assiste sin dalla loro fondazione. Per l’occasione abbiamo quindi rivolto qualche domanda a Luca Tagliabue, presidente de Il Grappolo e HR manager di Serena.

Luca la prima cosa che ti chiediamo è un chiarimento per i nostri lettori e per chi in questi anni ha sentito parlare de Il Grappolo e di Serena. Che rapporto c’è fra le due cooperative?

Il Grappolo e Serena sono due cooperative sociali “gemelle”. Nel 2001 si è deciso di fondare due cooperative con l’obiettivo di trattare la disabilità a 360 gradi. Serena infatti è una cooperativa sociale di tipo A ed eroga servizi a persone con disabilità con il fine di migliorarne la qualità della vita; Il Grappolo è invece una cooperativa sociale di tipo B ed ha come scopo l’inserimento di persone fragili nel mondo del lavoro.

Come attuate nel concreto l’obiettivo dell’inserimento lavorativo?

Il primo strumento è indubbiamente l’assunzione diretta in cooperativa: Il Grappolo coinvolge i lavoratori con disabilità in tutti i suoi settori. Un altro strumento è la convenzione articolo 14 D.lgs. 276/03. Le aziende che superano i 15 dipendenti sono tenute ad assumere persone con disabilità in un numero crescente in rapporto ai dipendenti totali. Queste aziende possono ottemperare alla legge 68/99 affidando a noi una commessa di lavoro. La cooperativa assume uno o più lavoratori disabili, che possono essere computati nella quota d’obbligo dell’azienda. In questo modo, attraverso la stipula di una convenzione firmata dall’azienda, dalla cooperativa e dalla Città Metropolitana, è possibile coprire l’obbligo di assunzione di persone con disabilità. Proprio grazie a queste convenzioni operiamo l’inserimento lavorativo con diverse aziende della zona, ad esempio Perfetti e Sifte Berti, per citarne due di grandi dimensioni con sede a Lainate. Per quanto riguarda i numeri siamo orgogliosi di poter affermare che il 55% del personale de Il Grappolo impiegato nei vari servizi che offriamo alle aziende (pulizie e sanificazione, servizi di trasporto e consegna merci, assemblaggio, facility come portierato, back office, fattorinaggio, vigilanza) sono lavoratori disabili, quando l’obbligo per legge sarebbe molto più basso e cioè il 30%. Tra Il Grappolo e Serena lavorano con noi circa 250 colleghi.

Qual è il rapporto di Grappolo e Serena con il territorio?

Innanzitutto è bello ricordare che fino al pre-pandemia (ora i numeri sono giocoforza un po’ diminuiti) incontravamo 600 disabili al giorno tra scuole, centri diurni, trasporto sociale e progetti di welfare. Il nostro rapporto con il territorio è comunque sempre vivo, anzi, negli ultimi anni si è ulteriormente consolidato, grazie ai 3 centri diurni che gestiamo a Lainate e ai vari progetti che portiamo avanti anche in collaborazione con l’Amministrazione, come ad esempio “Avventurieri in città” e “MovLab-laboratori itineranti”.

Quali sono i nuovi progetti per il futuro?

Stiamo implementando la nostra progettualità rivolta alla metalmeccanica con l’apertura di una ciclofficina e nei prossimi 5 anni avremo in gestione la Casa degli Orti. Un altro progetto che ci sta particolarmente a cuore è “Officine dispari”: un laboratorio artigianale in cui proporre dei percorsi di professionalizzazione anche a persone con disabilità. Un sogno nel cassetto è la realizzazione di un progetto sulla stampa 3D. Questo progetto necessita di un capitale importante per l’acquisto di stampanti 3D, software e formazione dei lavoratori. Se arrivasse un aiuto economico dalle aziende del territorio, che in futuro potrebbero avvalersi di “Officine dispari” o comunque figurare come “sponsor”, sarebbe una spinta davvero importante.

Cosa dire invece del vostro legame con lo Studio Muliari?

Un grande legame! Lo Studio infatti esprime il Presidente del Collegio Sindacale di entrambe le cooperative e in generale ci assiste fin dalla nostra fondazione. Ci fornisce un’esperienza a mio avviso davvero unica sul Terzo Settore, che è un mondo a parte, un mondo in cui tanti altri professionisti non saprebbero dove sbattere la testa.

Per conoscere meglio Il Grappolo e Serena, per sostenere le loro attività o avvalersi dei loro servizi potete contattare i numeri 02 93571353 e 335 6190200, oppure consultare i siti www.ilgrappolocoop.orgwww.serenacoop.org e www.officinedispari.com.

La sede del Grappolo, in via Re Umberto I 103 a Lainate

NUMERO 3 – DICEMBRE 2021

PERSONE, AMBIENTE & TERRITORIO

I RACCONTI DEL NORD OVEST MILANO

NUMERO 3 – DICEMBRE 2021

Tempo di lettura: 10 minuti

Cari Clienti, cari Amici,

ecco a Voi un nuovo numero di Persone, Ambiente & Territorio, che dedichiamo in gran parte al resoconto dell’evento della Gomma del Ponte. Troverete però anche un’intervista dedicata al futuro dell’area MIND e il nostro omaggio natalizio.

 

LO SLOGAN CHE CAMBIO’ LAINATE: SINTESI DI UNA SERATA-EVENTO

Organizzare un evento è sempre impegnativo, ma alla fine possiamo dire che ne sia valsa la pena. Quella di lunedì 29 novembre è stata davvero una bella serata ed i commenti e messaggi ricevuti da chi ha partecipato come pubblico ci hanno davvero gratificato. Grazie ai quattro bravissimi relatori (Francesco Oppi, figlio di Daniele, l’ideatore della Gomma del Ponte; Corrado Bianchi, AD Perfetti Van Melle Italia; Adriano Anzani, decano dei Sindaci di Lainate; Marcello Belotti, presidente UTE) siamo riusciti a trasmettere il profondo legame tra Arte, Impresa e Territorio, rievocando anche tanti bei ricordi legati alla Gomma del Ponte.

Per cercare di trasmettere anche a chi non c’era qualche frammento della serata pubblichiamo un estratto degli interventi di Francesco Oppi ed Adriano Anzani. Quello di Francesco (che ha ovviamente anche dedicato un ampio ricordo a suo papà e al rapporto con i Perfetti) è incentrato sul mutamento del rapporto tra la creatività pubblicitaria e l’impresa, mentre quello di Adriano su alcuni ricordi della Lainate che assisteva alla crescita della Perfetti.

 

UN PASSAGGIO DELL’INTERVENTO DI FRANCESCO OPPI

Francesco Oppi ricorda papà Daniele

“… Veniamo quindi al rapporto tra artista ed impresa. L’artista è il creativo puro e le agenzie di pubblicità italiane si basavano sul lavoro del creativo: Daniele Oppi e Armando Testa erano alla guida delle due più importanti agenzie milanesi (e italiane). Con lo sbarco delle agenzie d’oltreoceano il focus si è allargato e il lavoro creativo ha subito una progressiva frenata nella qualità, in quanto il prodotto pubblicitario è stato “annacquato” nella diluizione della filiera (spesso sviluppata in uffici verticali) dei vari account, copy, art directors… Un altro problema della qualità della comunicazione è lo sconvolgimento all’interno delle aziende (clienti) che da creature inventate e gestite da capitani d’impresa si sono via via trasformate in contenitori di produzione di fatturato etero dirette (CEO e AD) da super dipendenti. Data la evidente differenza di interessi tra il padrone e il dipendente si può facilmente dedurre che (anche in questo caso) siano, questi, momenti critici a livello creativo per l’efficacia del messaggio pubblicitario nel mondo della produzione delle grandi imprese. Inoltre, gli uffici pubblicità delle grandi aziende sono un ulteriore innaturale filtro tra gli interessi e scopi del creativo e della proprietà. I due soggetti quando possono interagire in modo diretto hanno una efficacia esplosiva: si vedano gli esempi di Daniele Oppi con Ambrogio Perfetti (Perfetti Van Melle), Angelo Dalle Molle (Cynar), Lazzarito Bocchino (Grappa), Innocenti (Lambretta), Piero Catelli (Artsana-Chicco)… “

Un fuoriprogramma: chiamata dal figlio Francesco, mamma Franca ricorda l’amicizia tra Daniele e Ambrogio Perfetti

 

L’INTERVENTO DI ADRIANO ANZANI

Adriano Anzani e Marcello Belotti

“Stasera abbiamo potuto ripercorrere un pezzo della storia del nostro territorio perché ancora esistono persone che la storia non la considerano soltanto come espressione di un passato glorioso o la conservazione della memoria, ma anche una importante occasione per affrontare i problemi del nostro tempo. Sono stato invitato a questa serata per raccontare e partecipo volentieri, ma sicuramente meglio di me avrebbero  fatto i sindaci che mi hanno preceduto, che purtroppo non sono più tra noi. Entrando nel merito, la nascita della Perfetti ha dato una svolta all’industria locale fino ad allora basata sui cotonifici, alcune  fabbriche di serrature, qualche azienda metalmeccanica e florovivaistica.  Il Dolcificio Lombardo, così i fondatori lo chiamarono, sorge nei primi anni  successivi alla seconda guerra mondiale. Per Lainate e i lainatesi era una grande novità. All’esterno dei  Bar e dei circoli gli espositori contenenti le palline colorate da masticare si potevano prendere con 5 lire. Tra i prodotti del Dolcificio Lombardo (grande intuizione) si  potevano comperare delle bustine dove con le lastrine si trovavano il soldatino o l’indiano di plastica, per la gioia dei ragazzi.  Altro ricordo nitido è l’uscita degli operai dalla fabbrica, un codazzo di biciclette che richiedeva la presenza del vigile all’incrocio del ponte sul Villoresi. Indelebile anche il ricordo della prima volta che entrai nello stabilimento di Via XXV Aprile.  Nei primi anni ‘50  la scuola dell’obbligo non comprendeva la media inferiore e a Lainate l’edificio non esisteva ancora. Quelli della mia età andavano a Rho, Saronno o Milano, città che si raggiungevano coi trasporti pubblici. Io frequentai un istituto a Saronno che oltre allo studio consentiva di seguire dei corsi di apprendimento al lavoro. Il collegio aveva una sala teatrale e cinematografica con un  locale  adibito alla vendita di prodotti dolciari, assieme  ai ghiaccioli e alle gassose. Per l’approvvigionamento il responsabile si recava al Dolcificio Lombardo e sapendo che ero di  Lainate mi portava appresso.  Nell’atrio ci attendeva il signor Cozzi, che si occupava delle vendite. Apriva il campionario un espositore in plastica a fisarmonica con tutti i prodotti: bolli gomma, bolli mentola, more grosse, le stringhe, le bustine coi soldatini, le praline di gomma, le Golia (si chiamavano Rita perchè Golia era un prodotto della Caremoli (che negli anni settanta scelse Lainate per il nuovo stabilimento), destinato a diventare successivamente un marchio del Gruppo Perfetti.

In alcune occasioni istituzionali ho avuto il piacere di incontrare i signori Ambrogio ed Egidio Perfetti, fondatori del Dolcificio Lombardo, ed  ho sempre riscontrato in loro un attaccamento al proprio paese, dimostrato privilegiando l’assunzione di maestranze lainatesi e attenzione alla collaborazione per le opere manutentive con ditte lainatesi. Nonostante lo sfregio subito dai malfattori con il rapimento del signor Egidio, la famiglia ha saputo reagire e continuare la propria attività. Nella loro storia i Perfetti  hanno dimostrato capacità imprenditoriale già nei primi anni di fondazione. Ricordo una conversazione con Bruno Conti, allora dirigente, che mi spiegava la lungimiranza della proprietà che investiva il 10% del ricavato delle vendite in pubblicità. Questa politica aziendale ha fatto un balzo proprio col marchio Brooklin, la gomma del ponte, con Carla Gravina testimonial, creato da Daniele Oppi come ci ha spiegato il figlio Francesco.

Oggi la Lainate industriale si è molto qualificata e diversificata  contando all’interno del tessuto produttivo anche delle eccellenze, e a questa crescita hanno fortemente contribuito le aziende del Gruppo Perfetti che sono state e sono una garanzia  occupazionale, a differenza di altri importanti  marchi svaniti come meteore”.

Adriano ha poi ricordato anche la nascita di Lainate notizie, perché ha anch’essa un legame con il Guado di Daniele Oppi.

L’editoriale dell’allora sindaco Adriano Anzani per il primo numero di Lainate Notizie

“Qui si inserisce un altro  argomento interessante per la storia del nostro territorio che si collega alle Officine Creative del Guado, allora cooperativa. Dall’esigenza di disporre uno strumento di comunicazione che favorisse un più stretto collegamento tra  la cittadinanza, l’Amministrazione Comunale e le diverse realtà sociali, sportive, culturali e di volontariato nacque nel 1980 Lainate Notizie, il giornale di tutti: in quel periodo la tipografia del Guado disponeva già di rotocalco, dato che il formato del periodo comunale era stato portato in Italia proprio da Oppi, e così  iniziò a stampare il nostro giornale.

 

Resta però un quesito non da poco. Perché uno studio commercialistico ha ideato una serata di questo tipo?  Lo ha spiegato nel suo intervento introduttivo il dottor Giancarlo

INTERVENTO INTRODUTTIVO DI GIANCARLO MULIARI

L’intervento introduttivo del dottor Giancarlo

“L’evento nasce dal desiderio di raccontare una storia industriale di successo che ha determinato, favorito e accompagnato la crescita e lo sviluppo della nostra città. Ci sono infatti produzioni industriali  ome quella della Perfetti Van Melle che, per dimensioni e caratteristiche, incidono sulla storia di un territorio e sulla vita delle persone che lo abitano. Non si tratta solo di un impatto in termini occupazionali, che pure è tanto. Verosimilmente sono poche le famiglie di Lainate che non hanno avuto o non hanno un familiare assunto in Perfetti. Ma gli effetti sono più generali, riguardano un sistema di relazioni che coinvolge i fornitori, le istituzioni, impatta sulle infrastrutture, determina trasformazioni anche urbanistiche che marcano un territorio e di cui beneficia un’intera comunità. E’ accaduto a Lainate quello che, per fortuna,  talvolta magicamente accade nelle aree in cui c’è una presenza industriale così caratterizzante, ovvero che il territorio si è identificato con quella produzione industriale, nel senso che Lainate è conosciuta in Italia e nel mondo proprio per la gomma del ponte. Lainate città della caramella, appunto. Questo viaggio alla scoperta delle origini dello straordinario successo commerciale e industriale della Perfetti ci ha permesso di conoscere la figura di Daniele Oppi, che negli anni ’60 ideò lo slogan che rese l’azienda di Lainate famosa nel mondo. Un artista, creativo, pubblicitario e imprenditore che ha lasciato un segno vivo a Lainate e non solo, contribuendo al successo commerciale della Perfetti e quindi, in qualche modo, anche al benessere della nostra comunità. Oppi è l’esempio di come la creatività possa aiutare ad affermare l’identità aziendale, collegando l’immagine dell’azienda ad elementi identitari facilmente riconoscibili, come il sogno americano evocato dallo slogan. Sotto questo profilo davvero Oppi è stato un precursore, se pensiamo al prodotto non solo come il risultato di un processo produttivo, ma come un’esperienza capace di coinvolgere il consumatore e di suscitare emozioni. Un concetto sorprendentemente moderno del messaggio pubblicitario. Parlando con Francesco Oppi, ascoltando i suoi racconti e quelli di sua mamma Franca, ci siamo convinti di come la storia di Daniele Oppi meritasse di essere raccontata, non tanto per celebrarla come una questione di interesse esclusivamente storico culturale, come un fatto del passato, bensì per tentare di coglierne gli elementi di attualità per comprendere se l’arte e la creatività sono ancora percepiti dalle imprese come strumenti utili per interagire con i consumatori, avvicinarli al brand, affermare la propria identità aziendale e stabilire relazioni di valore con il territorio. La figura di Oppi come pubblicitario si lega anche ad altri brand e ad altre campagne pubblicitarie famose, ma siamo convinti che il rapporto con la Perfetti ed il rapporto personale con i Perfetti renda il suo legame con Lainate speciale. E’ stata sicuramente un’emozione per Francesco e Franca trovarsi a Lainate dopo 50 anni per ricordare Daniele e il suo estro artistico.

Foto di gruppo finale: noi, i relatori e… mamma Franca Oppi

 

Oltre agli estratti scritti di alcuni interventi è disponibile anche un video riassunto di 12 minuti della serata, realizzato dal giovane video maker Francesco Spinoso in collaborazione con lo Studio KDS, che ha curato anche la rassegna fotografica dell’evento.

Il video si conclude con la sorpresa che ha chiuso la serata: l’audio-messaggio di saluto di Gianfranco Muliari, nostro fondatore, che in quei giorni stava completando una degenza ospedaliera.

 

 

 

RIAPRE LA NOSTRA FINESTRA SU MIND

Il progetto MIND

Nelle ultime settimane ci sono state ulteriori novità legate all’area ex Expo, a partire dall’annuncio dell’ insediamento dell’incubatore di startup dell’Università Berkley. Per proseguire la nostra serie di interviste dedicate al futuro dell’area abbiamo pensato di interpellare un rappresentante degli amministratori locali: per i Comuni attorno a Milano, infatti, MIND rappresenta un’opportunità, ma anche una sfida. Tra gli amministratori locali non potevamo che partire dal Sindaco della nostra Lainate, Andrea Tagliaferro, in carica dalla primavera del 2019.

Il Sindaco di Lainate, Andrea Tagliaferro

1.Come si pone Lainate rispetto al progetto MIND e più in generale nella nuova dimensione della città metropolitana?

La nostra città, così come il territorio, dialoga con MIND in una logica di complementarietà. Questo ambizioso progetto di trasformazione, rigenerazione e innovazione a due passi dalla nostra città, ci deve stimolare a far emergere le nostre peculiarità e metterle al servizio di un bacino allargato. Non dobbiamo porci in una logica di concorrenza, ma chiederci cosa può offrire Lainate in termini di servizi, strutture e… bellezza, a chi si insedierà sull’ex area Expo. Penso a Villa Litta, ai centri sportivi, al percorso ciclopedonale lungo il canale Villoresi, ai nostri spazi verdi.
Dobbiamo vivere MIND come una grande opportunità, con importanti funzioni accessibili anche per i nostri concittadini (l’ospedale Galeazzi e l’Università in primis).

2. Diversi operatori paventano il rischio che il territorio si faccia cogliere impreparato dalla novità: se i comuni limitrofi a Milano non si organizzano saranno altri comuni meno vicini ad approfittare delle opportunità offerte da Mind, o più probabilmente sarà il capoluogo stesso ad attrarre flussi e persone dai comuni come Lainate. Qual è il suo punto di vista al riguardo? 

Dal 2009 i Comuni di questo territorio che aderiscono al Patto dei Sindaci del Nord Ovest, nato su iniziativa della Provincia di Milano e di Comuni, collaborando su tematiche trasversali. Fin da subito l’attenzione si è concentrata soprattutto sulle grandi questioni delle infrastrutture viabilistiche e ferroviarie, e uno dei temi prioritari di questi anni è stato fare sistema, come area omogenea, nell’avvicinarsi di Expo 2015 e nella gestione del post evento. E in questa direzione dovremo continuare a lavorare lasciando da parte campanilismi, ma portando avanti la nostra unicità in modo collaborativo. La banalizzo… mai come in questi casi “l’unione fa la forza”.

3. Quali impatti avrà MIND sulla mobilità locale, atteso che i grandi flussi saranno serviti dalla Metropolitana, dal passante ferroviario e dalle Autostrade A4 e A8?

Come già sperimentato durante il periodo di EXPO 2015, ritengo che non vi saranno particolari ripercussioni in termini negativi sulla mobilità locale. I flussi maggiori infatti arriveranno dal capoluogo milaneseRimane comunque alta l’attenzione sul tema viabilità verso il sito MIND che nonostante si trovi a pochi chilometri dalla nostra città è difficoltoso da raggiungere con mezzi alternativi all’auto privata.

4. Tenendo conto anche del futuro sviluppo dell’Area MIND, è prevista un’implementazione dei collegamenti (pullman, navette) tra Lainate e Milano?

Sicuramente il tema dei collegamenti rimane prioritario per Lainate. Ad oggi le connessioni con l’area di MIND, per noi sono garantite esclusivamente su gomma, con mezzo privato. Da tempo sui tavoli regionali è stato sollevato l’argomento collegamenti Lainate-Arese-Mind. E’ in corso uno studio di fattibilità condotto da Regione Lombardia per la realizzazione di un collegamento tra Lainate, Arese e Mind che per i nostri territori sarà fondamentale. Come Consiglio comunale abbiamo votato lo scorso anno un Atto di indirizzo per sollecitare Regione Lombardia all’avvio delle attività progettuali sul prolungamento del passante ferroviario verso il territorio di Lainate. Questo alla luce del Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti che considera la riattivazione della linea ferroviaria Garbagnate Milanese – Lainate un nodo decisivo per garantire un trasporto pubblico suburbano alternativo alle linee di autobus a Lainate, e del Piano Territoriale Metropolitano, approvato dal Consiglio Metropolitano che indica l’estensione della rete di linee ferroviarie suburbane verso Lainate come uno degli obiettivi strategici del trasporto pubblico per l’area metropolitana milanese. Lo sviluppo del progetto MIND potrebbe rappresentare un’opportunità importate per la nostra città per portare a casa interventi concreti.

 

IL NOSTRO AUGURIO PER L’IMMINENTE NATALE

Come ogni anno vogliamo augurarVi Buon Natale e Buone Feste con un pensiero e un disegno del nostro Giampaolo. Che sia un Natale felice per tutti, soprattutto per chi attraversa un momento difficile e per chi dovrà festeggiare questo giorno senza un suo caro per la prima volta. Che il 2022 porti qualcosa di bello a ciascuno di noi e che ci consenta, tra un anno, di guardare con un sereno distacco alla pandemia in corso. Un abbraccio a tutti, e arrivederci a gennaio!

NUMERO 2 – NOVEMBRE 2021

PERSONE, AMBIENTE & TERRITORIO

I RACCONTI DEL NORD OVEST MILANO

NUMERO 2 – NOVEMBRE 2021

Tempo di lettura: 10 minuti

Cari Clienti, cari Amici,

dopo l’edizione sperimentale di ottobre, eccoci di nuovo a Voi con Persone, Ambiente & Territorio del mese di novembre. In questo numero, oltre alla presentazione di nuove collaborazioni, potrete trovare:

-l’anteprima dell’evento che realizzeremo il 29 novembre in collaborazione con Perfetti Van Melle e Comune di Lainate;

-i cambiamenti portati dall’avvio della composizione negoziata della crisi d’impresa;

-maggiori informazioni sull’attivazione della blockchain in Studio;

-lo speciale per i 30 anni della Cooperativa  Sociale Lavoro e Solidarietà.

Buona lettura!

IMPRESA & COMUNITÀ, UN LEGAME VINCENTE

-BROOKLYN, LA GOMMA DEL PONTE: LO SLOGAN CHE CAMBIÒ LAINATE-

Il legame vincente tra arte, impresa e territorio 

Nel numero di ottobre abbiamo parlato in maniera diffusa di un concetto che ci sta a cuore: la maggiore competitività dell’impresa coesiva, cioè di quell’impresa fortemente legata al territorio in cui opera e alla comunità di appartenenza, che investe nel benessere economico e sociale, nelle competenze e nella cura dei propri lavoratori, ponendo la creazione di valore (anche attraverso arte e cultura) al centro del proprio modello di crescita, perseguendo così non solo la sostenibilità economica, ma anche quella sociale. Come sapete, però, dalle parole ci piace passare ai fatti, ed ecco allora un evento in programma il prossimo 29 novembre a cui siamo lieti di invitarVi, che si inserisce in più vasto programma di promozione della Cultura d’Impresa che porteremo avanti in tutto il 2022:

L’idea alla base dell’iniziativa è mettere in risalto lo stretto legame tra Impresa, Creatività e Territorio, un legame di cui Lainate è un esempio vivente (in un recente contributo su Harward Business Review il Professor Carlo Alberto Pratesi ha spiegato come l’arte sia il principale propulsore di processi di innovazione). Nel grande decollo della Perfetti avvenuto negli anni ’60, infatti, una spinta decisiva è arrivata da Brooklyn, la Gomma del Ponte, e l’idea dello slogan e del disegno fu di una persona in carne ed ossa: un pubblicitario visionario ed artista, Daniele Oppi. Come riporta perfino Wikipedia, oltre a Brooklyn, all’estro di Oppi si devono anche: il nome “Lambretta” per lo scooter di casa Innocenti, così chiamato poiché prodotto nelle vicinanze del fiume Lambro; la linea Chicco per l’Artsana; la nascita del mercato della Grappa come liquore nobile, grazie al lavoro fatto per lo storico marchio Bocchino; lo sviluppo dei periodici comunali.

Oppi, scomparso nel 2006, sarà ricordato dal figlio Francesco, classe 1970, che ha ereditato dal padre il genio creativo. Cresciuto alla Comune del Guado con papà Daniele (“padre, amico e maestro”), Francesco cura la progettazione di pubblicazioni storiche, filmati pubblicitari, quotidiani, eventi e mostre d’arte, oltre che una propria produzione artistica. Nel 2019, per riallacciare tutti i fili della lunga storia di impegno socio culturale, fonda “Guado Officine creative dal 1969”.

 Oltre a Francesco Oppi interverranno:

 Giancarlo Muliari, che illustrerà le ragioni dell’iniziativa;

 Corrado Bianchi, Managing Director Perfetti Van Melle Italia;

Adriano Anzani, sindaco di Lainate dal 1980 al 1992 e memoria storica della città, che illustrerà il ruolo della Perfetti (e quindi dell’interazione impresa-comunità) nella storia di Lainate.

Porteranno il loro saluto anche Andrea Tagliaferro, Sindaco di Lainate, e Marcello Belotti, presidente UTE (Università della Terza Età). L’evento, infatti, è realizzato in collaborazione con Comune di Lainate, UTE e B-NET (la Business Community del Nord-Ovest Milano).

Non mancheranno anche testimonianze ed aneddoti di dipendenti storici della Perfetti, a cui va un ringraziamento speciale per il supporto organizzativo.

La partecipazione alla serata è gratuita. Chiediamo solamente prenotazione e green pass. Per prenotarsi basta registrarsi al link https://www.eventbrite.it/e/lo-slogan-che-cambio-lainate-tickets-203932245837

Per ulteriori info siamo disponibili a info@muliari.com

– “ANIME PURE”: LA MOSTRA DI GIAMPAOLO MULIARI A GUBBIO-

A proposito di Arte…. Sabato 13 novembre, nella suggestiva cornice della Taverna dei Capitani di Gubbio, Giampaolo Muliari ha inaugurato la mostra personale “Anime Pure”: una rassegna di oltre 40 ritratti dedicati al mondo dell’infanzia. La mostra resterà aperta fino a domenica 28 novembre e sarà visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 18. 
Durante l’inaugurazione Giampaolo si è così espresso sulla sua passione artistica: “Ogni disegno è come se fosse il primo. Attraverso la mia opera cerco di dare una voce a questi volti e quando disegno entro totalmente nel soggetto, “portandomelo anche a casa” ed immergendomi nel suo stato d’animo. Un’altra cosa che amo del disegno è il silenzio: disegno nel mio studio, alla fine della giornata di lavoro o nei fine settimana”. Nella sua ultra trentennale attività Giampaolo ha realizzato ormai più di centro mostre in Italia e nel mondo. Il covid aveva bloccate diverse iniziative e così la mostra di Gubbio rappresenta anche un piacevole ritorno alle esposizioni dal vivo.

CONTINUITA’ AZIENDALE ED AGGREGAZIONE

-NASCE L’OCC DEL RHODENSE-

Dall’esperienza dello sportello di educazione finanziaria di Sercop nasce l’OCC del Rhodense (Organismo Composizione Crisi) al quale potranno ora rivolgersi privati, professionisti e piccoli imprenditori sovraindebitati. In qualità di esperto Giancarlo Muliari supporterà il Referente per assicurare adeguati standard di professionalità dei 5 gestori, a cui saranno affidate le singole pratiche. 

-È OPERATIVA LA COMPOSIZIONE NEGOZIATA PER LA SOLUZIONE DELLA CRISI DELLA CRISI D’IMPRESA –

Dal 15 novembre è operativo il procedimento della composizione negoziata della crisi d’impresa, previsto dal D.L. 118 del 2021, definitivamente convertito in legge, al quale possono fare ricorso tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni. L’obiettivo è evitare, attraverso un meccanismo di allerta autogestito, che precipitino nell’insolvenza attività imprenditoriali ancora nelle condizioni di potere essere recuperate. Giancarlo e Gianluca Muliari hanno completato il percorso formativo necessario, unitamente alle esperienze maturate nel campo della ristrutturazione aziendale e della crisi d’impresa, per poter svolgere l’attività di esperto chiamato a facilitare le trattative tra imprenditore in crisi e creditori. Stante la rilevanza dell’istituto e dei soggetti potenzialmente interessati, o perché in crisi, o perché chiamati a partecipare alle trattative in qualità di creditori, dedicheremo specifici approfondimenti nei prossimi numeri.  

 INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE

CHI SI FERMA È PERDUTO! STUDIO MULIARI APPRODA ALLA BLOCKCHAIN

La Blockchain (letteralmente “catena di blocchi”), conosciuta anche come la “tecnologia del Bitcoin” è in realtà una struttura condivisa e “immutabile”. È definita come un registro digitale le cui voci sono raggruppate in “blocchi”, concatenati in ordine cronologico e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia. Tale sua natura la rende la migliore soluzione per dare certezza, trasparenza e sicurezza a origine, data e contenuti di documenti e transazioni. Per queste sue caratteristiche viene utilizzata in numerosi ambiti (finanza, logistica, filiera produttiva ed agroalimentare, accesso ai servizi pubblici e sociali).

Nell’ambito dell’accordo fra B-Net e Blockchain Italia S.r.l., azienda leader nel settore delle nuove tecnologie specializzata in soluzioni Blockchain e Fintech, anche noi abbiamo attivato la piattaforma per la “notarizzazione dei documenti”. Tale tecnologia si sta infatti sempre più diffondendo ed in particolare sarà, per effetto della apposita Direttiva Comunitaria ed alla luce delle previsioni del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR – Transizione Digitale), quella utilizzata dalla Pubblica Amministrazione per la raccolta, il trattamento e la custodia dei dati e quindi la base per l’accesso ai suoi servizi. Un’iniziativa, questa, che sI inserisce nel più ampio processo di innovazione e digitalizzazione delle nostre attività, e che, unita al nuovo “Portale Paghe” e ad altre novità che vedranno luce nei prossimi mesi, costituisce l’impegno a rendere più sicure ed efficaci le prestazioni a favore dei Clienti e più agevole il lavoro degli operatori.

CHI INVESTE (IN CYBERSECURITY) VINCE: IL DESTINO DELLA KIDO BUTAI-

A partire da questo numero, la sezione “Innovazione e digitalizzazione” ospiterà i contributi di Alessandro Fontana, ingegnere elettronico  che tra Germania e Italia si occupa di cybersecurity e intelligenza artificiale. Il rapporto che ci lega ad Alessandro ha radici profonde: negli anni Ottanta lui e Giancarlo sono stati compagni di scuola, al mitico Liceo Rebora di Rho. Un’ulteriore esempio di come il territorio plasmi relazioni umane e ne sia a sua volta plasmato. L’Ingegner Fontana, che collabora anche con il noto sito formiche.net, ci ha offerto per l’occasione un’interessante digressione storica.

In questo mio primo contributo potrei esordire con una definizione dei termini “innovazione” e “digitale”, ma, poichè il tema dell’innovazione digitale accompagna la storia umana già da qualche tempo, mi piace iniziare raccontando una storia. Una storia vera. 

Nella primavera del 1942, a pochi mesi dall’inizio della guerra, mentre la Marina Statunitense si stava ancora riprendendo dal colpo subito a Pearl Harbor e dalla recente battaglia del Mar dei Coralli, la squadra navale Giapponese “Kido Butai” era la regina indiscussa dell’Oceano e così l’attenzione dei Giapponesi si rivolse rapidamente al prossimo territorio da conquistare: Midway. L’obiettivo strategico era quello di ottenere una vittoria decisiva, in grado di scoraggiare qualsiasi resistenza avversaria per il prossimo futuro.  Alle 09:00 del 4 giugno 1942, l’ammiraglio Chūichi Nagumo si trovava a bordo della portaerei Akagi, consumato dalla tensione, aspettando che i suoi aerei tornassero dopo il bombardamento di Midway. Quello che Nagumo non sapeva è che alle 8:00 di quel giorno circa 200 aerei  statunitensi erano decollati in direzione sud-ovest, per dare il benvenuto alla flotta Giapponese. Com’era potuto accadere? Quello che Nagumo non poteva sapere è che le comunicazioni radio della Marina Imperiale venivano da tempo sistematicamente intercettate dalla Combat Intelligence Unit della US Navy.

Un mese prima era stato intercettato un messaggio in cui i Giapponesi discutevano del loro prossimo obiettivo (indicato con la sigla “AF”) usando un codice cifrato che ritenevano sicuro. I crittoanalisti Americani, che avevano già parzialmente decifrato il codice, decisero di utilizzare una tecnica di attacco informatico per ottenere ulteriori informazioni.  Sospettando che AF indicasse Midway, comunicarono via radio che il depuratore di Midway era guasto. Come previsto, la comunicazione fu intercettata e il comando Nipponico fu prontamente informato che il depuratore di AF necessitava di riparazioni… Essendo ormai a conoscenza dei piani del nemico, le portaerei Americane salparono da Pearl Harbor con largo anticipo. Quando la Kido Butai giunse sul campo di battaglia, si trovavano già 300 miglia a nord di Midway, in un tratto di mare dove nessuno pensava di cercarle. Il resto si può leggere nei libri di storia: alle 08:20 del 5 Giugno 1942, la Hiryu fu l’ultima delle quattro portaerei ad affondare: la Kido Butai aveva raggiunto la sua ultima destinazione sul fondo del mare,  segnando la fine delle ambizioni del Sol Levante di costruire un Impero in Oriente. Oggi i codici crittografici moderni sono dotati di una proprietà nota come “indistinguibilità del testo cifrato”, che li rende immuni agli attacchi CPA. Nel complesso, l’arsenale di tecniche di difesa a nostra disposizione è molto più grande e diversificato che in passato. Purtroppo, l’arsenale degli hackers ha conosciuto una crescita altrettanto esplosiva e le recenti tecniche derivanti dal campo dell’Intelligenza Artificiale promettono di potenziare ulteriormente entrambi gli schieramenti.

 WELFARE AZIENDALE E DI COMUNITÀ

-I 30 ANNI DI CSLS: TRE DECENNI DI IMPEGNO PER I DIMENTICATI-

 Il 15 ottobre, con una bella ed emozionante serata all’Ariston Urban Center di Lainate, ha festeggiato 30 anni di attività la Cooperativa Sociale Lavoro e Solidarietà (CSLS), che Studio Muliari supporta da oltre vent’anni. CSLS è una cooperativa onlus, un’impresa no profit, dove lavorano circa 50 persone diversamente abili affiancati da un adeguato numero di lavoratori abili, e da un congruo numero di volontari; la cooperativa promuove la professionalizzazione delle persone svantaggiate, con particolare riferimento agli utenti presenti sul territorio di Lainate e paesi limitrofi. Anima della cooperativa fin dalla sua fondazione è Bianca Frigo, volto noto tra i Lainatesi per il suo impegno pluridecennale in favore della disabilità. Abbiamo chiesto a Bianca di rievocare la nascita della cooperativa, le sue iniziative più importanti e il legame che la unisce allo Studio.

“La Cooperativa nasce nel 1989 su iniziativa mia e di Guglielmo Pezzoli, che con suo figlio aveva avuto un’esperienza in una cooperativa sociale di Saronno e che è stato il primo presidente dI CSLS. Per far nascere e rendere subito operativa la nostra realtà un aiuto fondamentale ci venne dal Lions Club e dalla COOP. Da quel 1989 sono seguiti anni di impegno e sforzi, per portare avanti la cooperativa e raccogliere le donazioni. Senza dubbio la gioia più grande è stata ed è vedere come giorno dopo giorno i ragazzi acquisiscano manualità, dialogo e spirito di iniziativa, tutte cose essenziali anche per la vita futura. In quest’ottica è fondamentale la presenza dei volontari, che da una parte dialogano con i ragazzi e dall’altra suppliscono alla lentezza fisiologica del loro lavoro. Il traguardo operativo più importante dell’epoca recente è sicuramente la nostra nuova sede, una meta raggiunta grazie al nostro presidente, Livio Canzi. E’ lui ad averci convinto dell’importanza di avere una struttura di proprietà e non in affitto, ed è sempre Livio che ha trovato i finanziamenti presso le banche. Mi chiedete poi cosa lega CSLS allo Studio Muliari. La risposta è semplice: tantissimo! Da più di vent’anni lo Studio, nella persona di Gianluca, cura i bilanci della cooperativa e ci assiste. Lo fa gratuitamente e con grande abnegazione. Un particolare rapporto di gratitudine e affetto mi lega poi personalmente a Gianfranco, che è sempre stato vicino alla mia famiglia: gli vogliamo davvero bene!”

IMPRESA & FORMAZIONE, UN BINOMIO DEL FUTURO

-ITS: UN OTTOBRE IMPORTANTE-

Lo scorso mese di ottobre è terminato, con gli stage e gli esami, il primo corso biennale dell’ITS Lainate, avviato nell’ottobre 2019. Il corso, che ha superato anche le difficoltà dovute alla pandemia, ha visto 26 giovani acquisire la qualifica di Tecnico Specializzato in Produzione Chimiche Industriali. Tutti i neo tecnici sono ora assunti, a vario titolo, nelle 20 aziende che hanno sostenuto il corso. Sempre a ottobre sono partiti altri due corsi biennali, che termineranno nell’ottobre 2023: un rinnovato Tecnico Specializzato per le Produzioni Chimiche Industriali ed il nuovissimo Corso per le Tecnologie della Transizione Ecologica. Questo nuovo corso, sempre diretto dal Professor Salvatore Luca, ha l’obiettivo di formare tecnici in grado di intervenire nei processi economia circolare che, come previsto dal Piano d’azione Europeo, verranno applicati nelle aziende nei prossimi anni.  

 

ECONOMIA CIRCOLARE, UNA SFIDA POSSIBILE

-TRA COP26 ED OPPORTUNITA’ PER L’ITALIA-

Quella con Alessandro Fontana non è l’unica collaborazione che avviamo da questo numero. Per il focus dedicato all’economia circolare, infatti, ci avvarremo di una preziosa collaborazione, quella con il Professor Giacomo Di Foggia. Classe 1981, nonostante la giovane età Di Foggia è docente di economia applicata e ambientale all’Università di Milano-Bicocca nonché segretario Generale del CESISP (Centro Studi in Economia e Regolazione dei Servizi, dell’Industria e del Settore Pubblico). Autore di numerosi articoli scientifici pubblicati su primarie riviste economiche internazionali, dal 2019 è Assessore al Bilancio, Mobilità Sostenibile e Giovani della Città di Lainate. In questo primo articolo il Professor Di Foggia ci parla dell’esito del Cop26 e delle opportunità che si aprono per l’Italia con il pacchetto europeo sull’economia circolare.

Quale miglior periodo per un’introduzione all’economia circolare di questo a pochi giorni dalla Cop26? Certo, non un successo chiaro, dato che, sebbene i leader di circa 200 Paesi riuniti abbiano adottato un documento condiviso per accelerare la lotta ai cambiamenti climatici e delineare le basi per il suo finanziamento futuro, tale testo è stato annacquato con un compromesso nel passaggio che riguarda la fine del carbone. Il documento è comunque importante perché sollecita inoltre a definire programmi a breve termine per ridurre le emissioni di anidride carbonica e raggiungere la neutralità carbonica, anche se non entro il 2050 come previsto in Europa. I pilastri condivisi per affrontare la sfida dello sviluppo sostenibile e della decarbonizzazione sono almeno quattro. Innanzitutto, ridurre fino a quasi azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 (in alcuni casi entro il 2070); in secondo luogo è emerso il bisogno di simbiosi con l’ambiente circostante per salvaguardare le comunità; in terzo luogo, e questa è forse la prima reale novità, è emersa la consapevolezza della necessità di mobilitare i finanziamenti privati oltre quelli pubblici.

Sempre in materia di obiettivi ambientali, l’Europa ha di recente approvato una serie di provvedimenti legislativi noti come pacchetto sull’economia circolare, volto anche a promuovere la crescita, la competitività e la leadership globale dell’UE a livello internazionale. Tra i paesi europei, l’Italia è tra quelli che potrà trarre il maggior beneficio. Siamo infatti il secondo sistema manifatturiero d’Europa dopo la Germania, e, pur non avendo materie prime, disponiamo di eccellenze nella trasformazione e manifattura, ed è per questo che. con i giusti investimenti ed una politica industriale adeguata, possiamo aspettarci importanti ricadute in termini di innovazione tecnologica nella filiera del recupero e riciclo dei materiali e ridurre così la dipendenza dalle materie prime che importiamo. Ma le opportunità per il nostro Paese non si esauriscono nell’impulso alla competitività sopra introdotta: si espanderanno anche alla sfera socioeconomica grazie all’indotto occupazionale diretto nell’industria e nel terziario avanzato come conseguenza delle innovazioni tecnologiche, che a loro volta contribuiranno o a rendere il tessuto socioeconomico più attrattivo e volto al futuro.

COMUNICARE L’IMPRESA: NECESSITA’ E VIRTU’

Nell’ambito della comunicazione d’impresa ci piace ricordare la figura del nostro fondatore Gianfranco Muliari, che ha da sempre il “pallino” dei convegni e dei dibattiti su tematiche di interesse diffuso, quale strumento di promozione della sana cultura d’impresa. E’ anche grazie all’esempio instancabile e appassionato di Gianfranco se oggi lo Studio ha deciso di mettere in campo una serie di iniziative per il territorio, di cui questa newsletter e l’evento del 29 novembre non rappresentano che il calcio d’inizio. In questa foto ricordiamo un convegno organizzato da Ilas nel 1998 (presidenza Junghans) con relatori i professionisti dello Studio: